Tesi etd-11202021-122633 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MANNUCCI, NOEMI
URN
etd-11202021-122633
Titolo
L'impatto elettromagnetico di impianti di radiocomunicazione nei siti critici della Toscana meridionale: analisi degli scenari espositivi e possibili soluzioni per la sua mitigazione.
Dipartimento
SCIENZE DELLA TERRA
Corso di studi
SCIENZE AMBIENTALI
Relatori
relatore Prof. Licitra, Gaetano
Parole chiave
- campi elettromagnetici
- critical sites
- electromagnetic field
- elettrosmog
- risanamento
- siti critici
- Toscana meridionale
Data inizio appello
10/12/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
10/12/2061
Riassunto
Premessa
Lo sviluppo dei sistemi di telecomunicazione diffusi sul territorio ha portato ad un interesse maggiore nella comunità scientifica e nella popolazione riguardo ai campi elettromagnetici nell’ambiente e ai possibili rischi connessi. I ripetitori radiotelevisivi hanno spesso potenze superiori al kW e, a seconda della loro quota di installazione, coprono bacini di utenza che possano anche interessare più province. Date le caratteristiche di tali impianti, l’entità dei campi elettromagnetici e l’esposizione della popolazione ai loro rischi può risultare critica. Inoltre, le emittenti radiotelevisive hanno risentito di una crescita disordinata nei primi anni di sviluppo. Ciò ha determinato l’assenza di una vera pianificazione delle frequenze e di un controllo sulle potenze impiegate, ma soprattutto della mancanza di una normativa sui CEM (approvata solo nel 1998) e del regime autorizzativo collegato (approvato solo nel 2003). Le radiazioni non ionizzanti, anche se di alta intensità, non producono ionizzazione in un sistema biologico, ma sono però in grado di penetrare e provocare effetti biologici. Il principale effetto biologico della penetrazione delle onde elettromagnetiche nel corpo umano è il riscaldamento. I limiti, di cui al D.P.C.M. 08/07/2003, sono fissati in modo da essere sufficientemente al di sotto dei livelli che provocano effetti sanitari accertati.
Il presente lavoro di tesi ha come oggetto la valutazione dell’inquinamento elettromagnetico generato da impianti di radiocomunicazione, con particolare riferimento ai siti critici della Toscana meridionale. L’obiettivo è stato quello di individuare, nei casi di mancato rispetto dei limiti normativi, una procedura di risanamento che tenga conto dei differenti scenari di superamento possibili; per fare ciò, si è reso necessario lo studio di un numero esteso di scenari espositivi che hanno fornito ognuno un contributo significativo per la messa a punto di questo metodo.
Le incertezze dei modelli di calcolo
L’utilizzo della modellistica previsionale nel lavoro di tesi ha permesso di mettere a punto strategie efficaci di mitigazione degli impatti sull'ambiente. Le ipotesi su cui si basano i modelli di calcolo utilizzati sono l’irradiazione in spazio libero e l’assenza di riflessioni, diffrazioni o attenuazioni causate dalle costruzioni o dal terreno circostante. La conoscenza dei dati radioelettrici, geometrici e topografici determina la bontà della simulazione.
Sono stati utilizzati due software di calcolo al fine di valutare l’intensità di campo elettromagnetico ai recettori. L’utilizzo del software di calcolo Win. EDT - VICREM ha consentito di visualizzare velocemente il campo elettromagnetico generato dai sistemi sul territorio circostante. ALDENA - EMLAB ha permesso di modificare più facilmente le caratteristiche delle sorgenti. L'utilizzo dei modelli è risultato uno strumento importante per evidenziare i punti di maggiore criticità ed avere un quadro dei livelli di emissione in un sito. Sono state necessarie anche campagne di misure sia per approfondire le situazioni più critiche e sia per verificare la correttezza delle caratteristiche di quanto installato.
Qualsiasi valutazione previsionale che implichi l'uso di modelli di calcolo risulta soggetta ad errori dipendenti dalla incertezza con la quale si conoscono tutti i parametri che, direttamente o indirettamente, contribuiscono nella catena di valutazione teorica della grandezza sotto indagine. I dati dei diagrammi di antenna rappresentano uno degli aspetti più delicati delle simulazioni. I diagrammi sono forniti dai costruttori e sono dati che la CEI 211-10 indica come sufficientemente accurati nei lobi principali, ma non nei lobi secondari che sono di interesse soprattutto per i recettori in prossimità dell’antenna. Stante il periodo che intercorre tra progettazione e realizzazione, è difficile conoscere l’effettiva antenna che viene installata. Ciò introduce una componente di incertezza relativa ai valori di attenuazione che dipendono dalla scelta successiva di polarizzazione e connettori. Sono state valutate le prestazioni delle antenne, sia in termini di guadagno che di attenuazione, così da tener conto della variabilità della produzione rispetto al tipo. È stata svolta una valutazione in condizioni controllate (in campo prova idoneo o in situazioni reali) su un sufficiente numero di situazioni per arrivare ad una valutazione “statistica” dell'incertezza. I risultati delle analisi hanno suggerito che l'incertezza dei modelli dovrà essere definita in modo univoco in sede di aggiornamento della norma di riferimento CEI 211-10.
La selezione dei siti di indagine sul campo
Risultando complicato dal punto di vista logistico ed economico monitorare l’intera area delle province di Arezzo, Grosseto, Siena, si è reso necessario assegnare un ordine di priorità ai siti individuati, in modo da poter evidenziare con una buona probabilità le possibili criticità presenti nel territorio. L’elenco dei siti su cui concentrare prioritariamente l’aggiornamento delle indagini con misure è stato redatto tenendo conto di molti aspetti, come la storia del sito, le caratteristiche dell’impianto e il territorio circostante. Tenendo conto delle risorse disponibili sono stati verificati un terzo dei siti totali selezionati in base alla priorità assegnata. In ordine di priorità sono stati indagati i siti con risanamenti non completati e i siti con risanamenti effettuati, ma nei quali la riduzione a conformità aveva conseguito valori comunque prossimi ai limiti e quindi sempre potenzialmente critici in un contesto complesso dal punto di vista delle postazioni. Inoltre, sono stati analizzati i siti in cui risultava il rispetto dei limiti (da stime e da misure effettuate), ma in aree con presenza di recettori sensibili. Alcune postazioni non erano state mai verificate strumentalmente in passato e si è resa quindi necessaria una verifica del rispetto dei limiti. La presenza di impianti di potenza elevata e un numero elevato di persone potenzialmente impattate hanno determinato una maggiore rilevanza del sito, al quale è stato assegnato priorità d’indagine. Le misure sono state effettuate sia in banda larga che in banda stretta come da procedura prevista dalla CEI 211-7. Dopo aver svolto una campagna di misure per ciascun sito identificato come prioritario, è stato possibile individuare due siti critici, Amiata (SI) e Montemignaio (AR), nei quali, in futuro, dovranno essere svolte ulteriori misure e analisi.
La procedura di risanamento
Qualora i risultati delle successive misure confermino il superamento dei limiti di legge, si dovrà procedere con procedura di risanamento. Al fine di valutare l'efficacia di scenari di risanamento possibili, è stata considerata una situazione ipotetica di superamento. Lo scopo è stato quello di mettere a confronto le diverse soluzioni di risanamento e capire in quali situazioni poterle utilizzare. Per far ciò non è stato necessario attendere la realizzazione delle opere di risanamento, ma è stato possibile confrontare quelle già realizzate e ipotizzare scenari di risanamento per situazioni ipotetiche di superamento dei limiti. In molte occasioni è stato opportuno applicare più strategie per diminuire l'inquinamento elettromagnetico. Si è potuto concludere che le azioni di risanamento da intraprendere variano a seconda delle caratteristiche del sito. Le diverse caratteristiche radioelettriche delle sorgenti e il contesto territoriale in cui è inserito l’impianto determinano la fattibilità e l'efficienza degli interventi di risanamento. Le Regioni e le Province autonome assumono un ruolo di primaria importanza in questo contesto. Sono responsabili dell'emanazione dei regolamenti e delle linee guida che fissano modalità e tempi per effettuare il risanamento degli impianti non in regola, della previsione di eventuali obiettivi di qualità, nonché dell'attribuzione dei compiti di controllo e vigilanza sul territorio che, in ultima analisi, assicurano il rispetto delle norme introdotte. Nessuna legge nazionale contiene una procedura specifica e lineare per il risanamento degli impianti a radiofrequenza che superano e concorrono a superare le soglie previste. Ciò rende difficilmente attuabili gli interventi di risanamento.
È stata quindi avanzata una proposta per la riformulazione dei criteri nazionali per il risanamento dei siti critici in modo da fornire indicazioni e tempi per la redazione, approvazione e verifica dei piani di risanamento e in modo da distinguere le diverse procedure di bonifica, i piani di risanamento e la riduzione a conformità. Ciò al fine di concedere maggior libertà ai diversi stakeholder nella stesura di un progetto di risanamento in modo che la scelta degli interventi di bonifica non sia fissa, ma dipenda dalle caratteristiche dello scenario di superamento, che necessariamente dovrà essere analizzato. In conclusione, sono stati evidenziati i limiti della procedura di “riconduzione a conformità” prevista dall’Allegato C del D.P.C.M. 08/07/2003, che non tiene conto dell’unicità degli scenari e che prevede una riduzione di potenza anche per le sorgenti che non hanno un impatto significativo sul sistema. È stata proposta una procedura alternativa che prevede un’azione di riduzione e risanamento solo sulle sorgenti che impattano maggiormente, che cioè determinano almeno il 20% del valore di campo elettromagnetico totale.
Lo sviluppo dei sistemi di telecomunicazione diffusi sul territorio ha portato ad un interesse maggiore nella comunità scientifica e nella popolazione riguardo ai campi elettromagnetici nell’ambiente e ai possibili rischi connessi. I ripetitori radiotelevisivi hanno spesso potenze superiori al kW e, a seconda della loro quota di installazione, coprono bacini di utenza che possano anche interessare più province. Date le caratteristiche di tali impianti, l’entità dei campi elettromagnetici e l’esposizione della popolazione ai loro rischi può risultare critica. Inoltre, le emittenti radiotelevisive hanno risentito di una crescita disordinata nei primi anni di sviluppo. Ciò ha determinato l’assenza di una vera pianificazione delle frequenze e di un controllo sulle potenze impiegate, ma soprattutto della mancanza di una normativa sui CEM (approvata solo nel 1998) e del regime autorizzativo collegato (approvato solo nel 2003). Le radiazioni non ionizzanti, anche se di alta intensità, non producono ionizzazione in un sistema biologico, ma sono però in grado di penetrare e provocare effetti biologici. Il principale effetto biologico della penetrazione delle onde elettromagnetiche nel corpo umano è il riscaldamento. I limiti, di cui al D.P.C.M. 08/07/2003, sono fissati in modo da essere sufficientemente al di sotto dei livelli che provocano effetti sanitari accertati.
Il presente lavoro di tesi ha come oggetto la valutazione dell’inquinamento elettromagnetico generato da impianti di radiocomunicazione, con particolare riferimento ai siti critici della Toscana meridionale. L’obiettivo è stato quello di individuare, nei casi di mancato rispetto dei limiti normativi, una procedura di risanamento che tenga conto dei differenti scenari di superamento possibili; per fare ciò, si è reso necessario lo studio di un numero esteso di scenari espositivi che hanno fornito ognuno un contributo significativo per la messa a punto di questo metodo.
Le incertezze dei modelli di calcolo
L’utilizzo della modellistica previsionale nel lavoro di tesi ha permesso di mettere a punto strategie efficaci di mitigazione degli impatti sull'ambiente. Le ipotesi su cui si basano i modelli di calcolo utilizzati sono l’irradiazione in spazio libero e l’assenza di riflessioni, diffrazioni o attenuazioni causate dalle costruzioni o dal terreno circostante. La conoscenza dei dati radioelettrici, geometrici e topografici determina la bontà della simulazione.
Sono stati utilizzati due software di calcolo al fine di valutare l’intensità di campo elettromagnetico ai recettori. L’utilizzo del software di calcolo Win. EDT - VICREM ha consentito di visualizzare velocemente il campo elettromagnetico generato dai sistemi sul territorio circostante. ALDENA - EMLAB ha permesso di modificare più facilmente le caratteristiche delle sorgenti. L'utilizzo dei modelli è risultato uno strumento importante per evidenziare i punti di maggiore criticità ed avere un quadro dei livelli di emissione in un sito. Sono state necessarie anche campagne di misure sia per approfondire le situazioni più critiche e sia per verificare la correttezza delle caratteristiche di quanto installato.
Qualsiasi valutazione previsionale che implichi l'uso di modelli di calcolo risulta soggetta ad errori dipendenti dalla incertezza con la quale si conoscono tutti i parametri che, direttamente o indirettamente, contribuiscono nella catena di valutazione teorica della grandezza sotto indagine. I dati dei diagrammi di antenna rappresentano uno degli aspetti più delicati delle simulazioni. I diagrammi sono forniti dai costruttori e sono dati che la CEI 211-10 indica come sufficientemente accurati nei lobi principali, ma non nei lobi secondari che sono di interesse soprattutto per i recettori in prossimità dell’antenna. Stante il periodo che intercorre tra progettazione e realizzazione, è difficile conoscere l’effettiva antenna che viene installata. Ciò introduce una componente di incertezza relativa ai valori di attenuazione che dipendono dalla scelta successiva di polarizzazione e connettori. Sono state valutate le prestazioni delle antenne, sia in termini di guadagno che di attenuazione, così da tener conto della variabilità della produzione rispetto al tipo. È stata svolta una valutazione in condizioni controllate (in campo prova idoneo o in situazioni reali) su un sufficiente numero di situazioni per arrivare ad una valutazione “statistica” dell'incertezza. I risultati delle analisi hanno suggerito che l'incertezza dei modelli dovrà essere definita in modo univoco in sede di aggiornamento della norma di riferimento CEI 211-10.
La selezione dei siti di indagine sul campo
Risultando complicato dal punto di vista logistico ed economico monitorare l’intera area delle province di Arezzo, Grosseto, Siena, si è reso necessario assegnare un ordine di priorità ai siti individuati, in modo da poter evidenziare con una buona probabilità le possibili criticità presenti nel territorio. L’elenco dei siti su cui concentrare prioritariamente l’aggiornamento delle indagini con misure è stato redatto tenendo conto di molti aspetti, come la storia del sito, le caratteristiche dell’impianto e il territorio circostante. Tenendo conto delle risorse disponibili sono stati verificati un terzo dei siti totali selezionati in base alla priorità assegnata. In ordine di priorità sono stati indagati i siti con risanamenti non completati e i siti con risanamenti effettuati, ma nei quali la riduzione a conformità aveva conseguito valori comunque prossimi ai limiti e quindi sempre potenzialmente critici in un contesto complesso dal punto di vista delle postazioni. Inoltre, sono stati analizzati i siti in cui risultava il rispetto dei limiti (da stime e da misure effettuate), ma in aree con presenza di recettori sensibili. Alcune postazioni non erano state mai verificate strumentalmente in passato e si è resa quindi necessaria una verifica del rispetto dei limiti. La presenza di impianti di potenza elevata e un numero elevato di persone potenzialmente impattate hanno determinato una maggiore rilevanza del sito, al quale è stato assegnato priorità d’indagine. Le misure sono state effettuate sia in banda larga che in banda stretta come da procedura prevista dalla CEI 211-7. Dopo aver svolto una campagna di misure per ciascun sito identificato come prioritario, è stato possibile individuare due siti critici, Amiata (SI) e Montemignaio (AR), nei quali, in futuro, dovranno essere svolte ulteriori misure e analisi.
La procedura di risanamento
Qualora i risultati delle successive misure confermino il superamento dei limiti di legge, si dovrà procedere con procedura di risanamento. Al fine di valutare l'efficacia di scenari di risanamento possibili, è stata considerata una situazione ipotetica di superamento. Lo scopo è stato quello di mettere a confronto le diverse soluzioni di risanamento e capire in quali situazioni poterle utilizzare. Per far ciò non è stato necessario attendere la realizzazione delle opere di risanamento, ma è stato possibile confrontare quelle già realizzate e ipotizzare scenari di risanamento per situazioni ipotetiche di superamento dei limiti. In molte occasioni è stato opportuno applicare più strategie per diminuire l'inquinamento elettromagnetico. Si è potuto concludere che le azioni di risanamento da intraprendere variano a seconda delle caratteristiche del sito. Le diverse caratteristiche radioelettriche delle sorgenti e il contesto territoriale in cui è inserito l’impianto determinano la fattibilità e l'efficienza degli interventi di risanamento. Le Regioni e le Province autonome assumono un ruolo di primaria importanza in questo contesto. Sono responsabili dell'emanazione dei regolamenti e delle linee guida che fissano modalità e tempi per effettuare il risanamento degli impianti non in regola, della previsione di eventuali obiettivi di qualità, nonché dell'attribuzione dei compiti di controllo e vigilanza sul territorio che, in ultima analisi, assicurano il rispetto delle norme introdotte. Nessuna legge nazionale contiene una procedura specifica e lineare per il risanamento degli impianti a radiofrequenza che superano e concorrono a superare le soglie previste. Ciò rende difficilmente attuabili gli interventi di risanamento.
È stata quindi avanzata una proposta per la riformulazione dei criteri nazionali per il risanamento dei siti critici in modo da fornire indicazioni e tempi per la redazione, approvazione e verifica dei piani di risanamento e in modo da distinguere le diverse procedure di bonifica, i piani di risanamento e la riduzione a conformità. Ciò al fine di concedere maggior libertà ai diversi stakeholder nella stesura di un progetto di risanamento in modo che la scelta degli interventi di bonifica non sia fissa, ma dipenda dalle caratteristiche dello scenario di superamento, che necessariamente dovrà essere analizzato. In conclusione, sono stati evidenziati i limiti della procedura di “riconduzione a conformità” prevista dall’Allegato C del D.P.C.M. 08/07/2003, che non tiene conto dell’unicità degli scenari e che prevede una riduzione di potenza anche per le sorgenti che non hanno un impatto significativo sul sistema. È stata proposta una procedura alternativa che prevede un’azione di riduzione e risanamento solo sulle sorgenti che impattano maggiormente, che cioè determinano almeno il 20% del valore di campo elettromagnetico totale.
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