Tesi etd-11202019-174732 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
VIGNANI, MARTINA
URN
etd-11202019-174732
Titolo
Effetto dei farmaci dopamino-agonisti e antagonisti sul rilascio di insulina: ruolo nel signaling delle beta-cellule
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Scarselli, Marco
correlatore Prof.ssa Longoni, Bianca Maria
correlatore Prof.ssa Longoni, Bianca Maria
Parole chiave
- antipsicotici
- beta-cellule
- dopamina
- dopamino-agonisti
- signaling
Data inizio appello
10/12/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
10/12/2089
Riassunto
Il sistema dopaminergico rappresenta un complesso meccanismo di segnalazione neurotrasmettitoriale e ormonale che non coinvolge solo il sistema nervoso, ma influenza anche altri tessuti e organi periferici.
Le patologie che coinvolgono il sistema dopaminergico, come la malattia di Parkinson e alcuni disturbi psichiatrici, hanno forte impatto sulla qualità di vita dei pazienti, così come, viceversa, la manipolazione della dopamina attraverso agenti farmacologici risulta avere diversi effetti avversi neurologici, comportamentali e metabolici.
Antipsicotici e farmaci dopamino-agonisti agiscono con effetti diametralmente opposti su questo complesso sistema, andando da una parte ad inibire l’attività dopaminergica e dall’altra stimolando un corretto tono dopaminergico.
La terapia con antipsicotici, soprattutto quelli di seconda generazione, è gravata da notevoli effetti avversi di tipo metabolico, le cui cause non sono state ancora organicamente spiegate. La prevalenza di diabete di tipo 2 tra i pazienti in trattamento si aggira intorno al 15%; l’aumento di peso, l’iperinsulinemia, i disturbi del metabolismo lipidico e l’aumento di massa grassa rappresentano altri eventi avversi comuni in questi pazienti. Dall’altra parte il trattamento con L-DOPA è associato ad aumentato rischio di intolleranza glucidica, mentre i dopamino-agonisti come la bromocriptina sembrano essere protettivi, tanto che recentemente l’FDA ha introdotto questo farmaco come trattamento di seconda linea per DM2.
Quali siano i meccanismi recettoriali e molecolari in grado di produrre simili effetti è oggetto di questo lavoro, con particolare attenzione sul ruolo dei suddetti farmaci sull’increzione insulinica da parte delle β-cellule.
Sul pancreas endocrino la dopamina sembra esercitare un effetto diretto ed infatti le cellule β esprimono recettori D2. Abbiamo quindi valutato l’effetto di farmaci dopamino-agonisti e antagonisti sulla secrezione di insulina glucosio dipendente (GSIS) in colture cellulari di insulinoma di ratto (INS-1E), per confermare il ruolo inibitorio della dopamina sul rilascio insulinico.
I meccanismi molecolari responsabili di questo processo potrebbero coinvolgere effettori primari e secondari a valle dei recettori dopaminergici associati a proteine G (GPCR) espressi dalle islet cells. Tra questi, ci siamo soffermati su β-arrestina, una kinasi implicata ubiquitariamente in processi di desensibilizzazione recettoriale e, più recentemente, di segnalazione a valle dei GPCR. Il suo ruolo nel regolare secondi messaggeri a livello delle β-cellule può essere ragionevolmente implicato nella modificazione di risposte cellulari specifiche a valle di recettori metabotropici a sette eliche transmembrana (7TMRs), in alternativa alla classica via G-dipendente (secondo il concetto del biased agonism).
Per valutare l’effetto di β-arrestina ci siamo avvalsi di sistemi di silenziamento trascrizionale Small Interference RNA (siRNA), con l’obiettivo di elucidare il ruolo di questa via alternativa sul rilascio insulinico.
Le patologie che coinvolgono il sistema dopaminergico, come la malattia di Parkinson e alcuni disturbi psichiatrici, hanno forte impatto sulla qualità di vita dei pazienti, così come, viceversa, la manipolazione della dopamina attraverso agenti farmacologici risulta avere diversi effetti avversi neurologici, comportamentali e metabolici.
Antipsicotici e farmaci dopamino-agonisti agiscono con effetti diametralmente opposti su questo complesso sistema, andando da una parte ad inibire l’attività dopaminergica e dall’altra stimolando un corretto tono dopaminergico.
La terapia con antipsicotici, soprattutto quelli di seconda generazione, è gravata da notevoli effetti avversi di tipo metabolico, le cui cause non sono state ancora organicamente spiegate. La prevalenza di diabete di tipo 2 tra i pazienti in trattamento si aggira intorno al 15%; l’aumento di peso, l’iperinsulinemia, i disturbi del metabolismo lipidico e l’aumento di massa grassa rappresentano altri eventi avversi comuni in questi pazienti. Dall’altra parte il trattamento con L-DOPA è associato ad aumentato rischio di intolleranza glucidica, mentre i dopamino-agonisti come la bromocriptina sembrano essere protettivi, tanto che recentemente l’FDA ha introdotto questo farmaco come trattamento di seconda linea per DM2.
Quali siano i meccanismi recettoriali e molecolari in grado di produrre simili effetti è oggetto di questo lavoro, con particolare attenzione sul ruolo dei suddetti farmaci sull’increzione insulinica da parte delle β-cellule.
Sul pancreas endocrino la dopamina sembra esercitare un effetto diretto ed infatti le cellule β esprimono recettori D2. Abbiamo quindi valutato l’effetto di farmaci dopamino-agonisti e antagonisti sulla secrezione di insulina glucosio dipendente (GSIS) in colture cellulari di insulinoma di ratto (INS-1E), per confermare il ruolo inibitorio della dopamina sul rilascio insulinico.
I meccanismi molecolari responsabili di questo processo potrebbero coinvolgere effettori primari e secondari a valle dei recettori dopaminergici associati a proteine G (GPCR) espressi dalle islet cells. Tra questi, ci siamo soffermati su β-arrestina, una kinasi implicata ubiquitariamente in processi di desensibilizzazione recettoriale e, più recentemente, di segnalazione a valle dei GPCR. Il suo ruolo nel regolare secondi messaggeri a livello delle β-cellule può essere ragionevolmente implicato nella modificazione di risposte cellulari specifiche a valle di recettori metabotropici a sette eliche transmembrana (7TMRs), in alternativa alla classica via G-dipendente (secondo il concetto del biased agonism).
Per valutare l’effetto di β-arrestina ci siamo avvalsi di sistemi di silenziamento trascrizionale Small Interference RNA (siRNA), con l’obiettivo di elucidare il ruolo di questa via alternativa sul rilascio insulinico.
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