Tesi etd-11202019-163708 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
MIGHELI, SERGIO
URN
etd-11202019-163708
Titolo
I MIGRANTI TRA LEGGI DELLO STATO E ORIENTAMENTI DELLA CHIESA CATTOLICA.
"BARRIERE" O "PONTI DI SOLIDARIETA'"
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Lapi, Chiara
Parole chiave
- immigrazione
Data inizio appello
06/12/2019
Consultabilità
Completa
Riassunto
L'argomento trattato nella Tesi attiene ad uno dei problemi che maggiormente divide l'opinione pubblica Italiana, ma anche quella dei Paesi dell'Europa e di tutto il mondo.
Si è posto in evidenza che la storia della mobilità umana fino dalle origini della storia ha narrato il peregrinare delle genti ed ha diviso l'opinione pubblica tra chi si appella alla solidarietà e all'inclusione e chi invece rifiuta la presenza di persone irregolari (clandestini) nel proprio Paese.
Partendo dall'analisi di quanto è accaduto negli ultimi anni nel nostro Paese, come in altri Paesi Europei, si è cercato, con la tesi, di fornire una maggiore conoscenza e consapevolezza del fenomeno, molto spesso affrontato con approssimazione e con posizioni di chiusura precostituite.
Un primo aspetto, di fondamentale importanza, a cui non si può non dare risalto, sta nel fatto che quando parliamo di mobilità umana, parliamo di donne, bambini, uomini che hanno lasciato le loro case, il loro Paese, il loro ambiente familiare, per vivere una vita normale e in molti casi per sopravvivere alla miseria, alle guerre, alle sofferenze di chi è discriminato e di chi è privato della sua dignità di persona. Si afferma che lo Stato, quando arrivano i migranti, non può affrontare il problema con leggi di chiusura all'accoglienza o costruendo muri, ma deve dare risposte nei confronti di queste persone che hanno il diritto di vivere come noi.
L'accoglienza non è un atto discrezionale ed è la nostra Carta Costituzionale a stabilire che “sia la legge a regolare in conformità delle norme e dei trattati internazionali la condizione giuridica dello straniero.”
Si rileva poi come anche la Chiesa conferma il diritto della persona ad emigrare ed è il Sommo Pontefice Benedetto XVI a dichiararlo nel Messaggio per la giornata mondiale dei Migranti del 2013, come uno tra i diritti fondamentali dell'uomo.
Si dà risalto, nel seguito, al compito determinante della Chiesa di non limitarsi solo ad interventi assistenziali, ma di seguire l’invito di Papa Francesco quando "richiama l'azione pastorale che deve mettere al centro la persona umana in ogni sua componente compresa quella spirituale".
Si evidenzia infine, come dall'incontro con il migrante, sia possibile riscoprire quella parte un po’ sopita di noi stessi, affinché si riprenda il cammino nella direzione di una vita che sia veramente cristiana.
Si è posto in evidenza che la storia della mobilità umana fino dalle origini della storia ha narrato il peregrinare delle genti ed ha diviso l'opinione pubblica tra chi si appella alla solidarietà e all'inclusione e chi invece rifiuta la presenza di persone irregolari (clandestini) nel proprio Paese.
Partendo dall'analisi di quanto è accaduto negli ultimi anni nel nostro Paese, come in altri Paesi Europei, si è cercato, con la tesi, di fornire una maggiore conoscenza e consapevolezza del fenomeno, molto spesso affrontato con approssimazione e con posizioni di chiusura precostituite.
Un primo aspetto, di fondamentale importanza, a cui non si può non dare risalto, sta nel fatto che quando parliamo di mobilità umana, parliamo di donne, bambini, uomini che hanno lasciato le loro case, il loro Paese, il loro ambiente familiare, per vivere una vita normale e in molti casi per sopravvivere alla miseria, alle guerre, alle sofferenze di chi è discriminato e di chi è privato della sua dignità di persona. Si afferma che lo Stato, quando arrivano i migranti, non può affrontare il problema con leggi di chiusura all'accoglienza o costruendo muri, ma deve dare risposte nei confronti di queste persone che hanno il diritto di vivere come noi.
L'accoglienza non è un atto discrezionale ed è la nostra Carta Costituzionale a stabilire che “sia la legge a regolare in conformità delle norme e dei trattati internazionali la condizione giuridica dello straniero.”
Si rileva poi come anche la Chiesa conferma il diritto della persona ad emigrare ed è il Sommo Pontefice Benedetto XVI a dichiararlo nel Messaggio per la giornata mondiale dei Migranti del 2013, come uno tra i diritti fondamentali dell'uomo.
Si dà risalto, nel seguito, al compito determinante della Chiesa di non limitarsi solo ad interventi assistenziali, ma di seguire l’invito di Papa Francesco quando "richiama l'azione pastorale che deve mettere al centro la persona umana in ogni sua componente compresa quella spirituale".
Si evidenzia infine, come dall'incontro con il migrante, sia possibile riscoprire quella parte un po’ sopita di noi stessi, affinché si riprenda il cammino nella direzione di una vita che sia veramente cristiana.
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