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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11202017-092127


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
CINELLI, LAURA
URN
etd-11202017-092127
Titolo
Valutazione retrospettiva dell'impiego del sistema Locking Compression Plate (LCP Synthes©) in fratture appendicolari di cani e gatti
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof.ssa Breghi, Gloria
correlatore Dott. Raschi, Alessio
controrelatore Prof.ssa Citi, Simonetta
Parole chiave
  • Locking Compression Plate (LCP)
  • gatto
  • cane
  • fratture appendicolari
Data inizio appello
15/12/2017
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/12/2087
Riassunto
Obiettivi - Valutare l’impiego di impianti ortopedici a stabilità angolare LCP (Locking Compression Plate) Synthes© in fratture dello scheletro appendicolare di cani e gatti, esaminare le complicazioni ed identificare i fattori che possono influenzare la stabilità di tale costrutto.
Materiali e metodi - Analisi retrospettiva casi clinici di cani e gatti con fratture dello scheletro appendicolare trattate mediante osteosintesi interna con sistema LCP (Locking Compression Plate) Synthes©. Sono stati inclusi soggetti con follow up clinico e radiografico pre e post-opetatorio fino ad unione clinica e soggetti che hanno sviluppato complicazioni nel processo di guarigione ossea. Le fratture sono state trattate seguendo le linee guida fornite dalla medicina umana per l’impiego dei medesimi impianti. Sono stati analizzati dal punto di vista statistico i casi che hanno sviluppato complicazioni legate all’impianto.
Risultati - Sono stati analizzati in maniera retrospettiva 66 soggetti con 69 fratture e 75 impianti raccolti fra Novembre 2012 e Dicembre 2017. Sono stati impiegati sistemi di osteosintesi LCP Synthes© 2.0, 2.4, 2.7, 3.5 e 3.5BROAD. Ci sono stati 7 fallimenti d’impianto. Non si evidenzia differenza statisticamente significativa di occorrenza di fallimento d’impianto fra i casi trattati con più di due viti bloccate per frammento principale e quelle trattate con due viti bloccate, o meno. Si riscontra, fra i due gruppi, una differenza significativa per quanto riguarda l’età e la dimensione delle viti utilizzate in rapporto al diametro osseo.
Discussioni e conclusioni - Questo lavoro presenta molte limitazioni in relazione alla sua natura retrospettiva ed alla variabilità dei casi clinici. Permette comunque un confronto importante con lavori analoghi presenti in letteratura, confermando che gli impianti LCP Synthes© garantiscono un ottima stabilità dei monconi ossei ed un rispetto assoluto dell’ambiente biologico a livello di una frattura. Lo studio suggerisce, inoltre, la necessità di stesura di Linee Guida specifiche per l’utilizzo di questi sistemi in traumatologia veterinaria.
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