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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11202012-144731


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BRIZZI, ANDREA
URN
etd-11202012-144731
Titolo
Analisi della diversità genetica del gattuccio, Scyliorhinus canicula (Carcharhiniformes, Scyliorhinidae), in sei località del Mediterraneo mediante il gene mitocondriale COI
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA MARINA
Relatori
relatore Prof. Castelli, Alberto
relatore Dott. Maltagliati, Ferruccio
relatore Dott. Barbieri, Michele
Parole chiave
  • Scyliorhinus canicula
Data inizio appello
06/12/2012
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
06/12/2052
Riassunto
Scyliorhinus canicula (Linnaeus, 1758) è un elasmobranco comune nell’Atlantico nord- e centro-orientale, dalla Norvegia e dalle isole Shetland fino alla Costa d’Avorio e si ritrova in tutto il Mar Mediterraneo. È una specie demersale, tipica della piattaforma continentale e della parte superiore della scarpata, con un limitato “home range” e che non compie migrazioni. In Italia ha valore commerciale e viene pescata soprattutto con reti a strascico, con i palamiti, o con le reti da posta. Per l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) S. canicula non è considerata una specie minacciata e attualmente non ci sono programmi per la sua conservazione.
Lo scopo di questo lavoro è indagare i livelli di diversità genetica di S. canicula considerando un areale che va dal Mar di Levante alle coste atlantiche del Portogallo. Abbiamo impiegato un marcatore molecolare mitocondriale: un frammento di 578 bp del gene che codifica la subunità 1 della citocromo c ossidasi (COI). Per l’analisi sono stati utilizzati 122 individui provenienti dalle seguenti località geografiche: Mar Catalano, Mar Ligure, Mar Tirreno, due siti dello Stretto di Sicilia e Mar Adriatico. Inoltre sono state impiegate anche 70 sequenze scaricate da GenBank appartenenti a individui provenienti da altre sette località: Oceano Atlantico, Mar Ligure, Stretto di Sicilia, Mar Ionio, due siti del Mar di Levante e Mar Adriatico.
Le attività di laboratorio hanno previsto l’estrazione del DNA dal tessuto muscolare dell’animale con un kit di estrazione commerciale, l’amplificazione mediante PCR della regione bersaglio e il sequenziamento presso un servizio esterno.
I valori di diversità aplotipica possono essere considerati alti per tutte le località, mentre quelli di diversità nucleotidica sono risultati bassi.
È stata rilevata la presenza di una strutturazione genetica della specie tra le località con un Φst significativo pari a 0.176; inoltre esiste una strutturazione genetica tra bacini idrografici (Atlantico, Mediterraneo Occidentale, Mediterraneo Orientale e Adriatico) con un valore significativo di Φct pari a 0.135.
Non è stato riscontrato isolamento da distanza e i tre test di neutralità non hanno rilevato fenomeni di espansione demografica per nessuna località presa in esame.
Il presente studio mostra che, contrariamente a quanto sembra avvenire per il fronte Almeria-Oran, la barriera geografica rappresentata dallo Stretto di Sicilia non è un ostacolo al flusso genico per S. canicula. Il Mar Adriatico ha mostrato una differenziazione rispetto agli altri bacini idrografici e ciò è in accordo con il fatto che è un mare semi-chiuso con caratteristiche oceanografiche proprie.
I risultati ottenuti suggeriscono che S. canicula nel Mar Mediterraneo venga gestito come se fossero presenti due stock distinti, uno stock adriatico e uno nella parte rimanente del Mar Mediterraneo. Anche lo stock atlantico può essere considerato indipendente.
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