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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11192021-184738


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
SPATARO, CARLA
URN
etd-11192021-184738
Titolo
Le indagini informatiche e la tutela della riservatezza nell'era delle nuove tecnologie
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Bresciani, Luca
Parole chiave
  • best pratices
  • ePrivacy
  • indagini informatiche
  • privacy
  • riforma Orlando
Data inizio appello
06/12/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
06/12/2091
Riassunto
Le moderne tecnologie hanno agevolato la vita quotidiana di ogni singola persona, soprattutto con l’invenzione di dispositivi, smartphone, tablet e PC, dotati di tecnologie quali navigatori GPS e sistemi di tag, agevolando l’uso sempre più frequente dei social-network e motori di ricerca, come Google, Facebook, Instagram, in cui consentono la celerità nel reperimento e la memorizzazione di dati e informazioni personali, che consapevolmente o inconsapevolmente possono essere facilmente tracciabili.
Si evidenziano nuovi scenari nell’attività delle indagini informatiche, attraverso strumenti volti al reperimento di informazioni da remoto, che consentano non solo il reperimento ma anche la prevenzione, l’ accertamento e il perseguimento di reati volte all’esecuzione di sanzioni penali, sottolineando come le moderne tecnologie rientrano al primo posto dei mezzi di prova.
Ma se da un lato si esaltano gli aspetti positivi delle moderne tecnologie investigative , dall’altro si riflette come le nuove tecniche di captazione sempre più avanzate hanno determinato, al contempo, nuove forme di restrizione della libertà e della segretezza delle comunicazioni compromettendo le garanzie costituzionali e comportando innumerevoli problematiche, circa l’applicazione dell’art.15 della Costituzione e l’utilizzo di mezzi di ricerca della prova, sebbene coadiuvanti nella costante prevenzione e repressione di reati, e volti all’accertamento dei reati, ma fortemente limitativi dei diritti e delle libertà del singolo.
Si necessita di una normativa che bilanci la riservatezza del singolo soggetto e l’esigenza di accertamento del reato , imponendo regole salde , affinché tutte le fasi della raccolta delle informazioni vengano reperite in conformità della tutela dei diritti fondamentali.
La materia venne disciplinata nel Capo IV del Libro III del codice di procedura penale, in particolare all’art. 266 del c.p.p., ha dovuto contrapporsi con le norme di rango costituzionale, in particolare l’art.14 e 15, che invocano l’inviolabilità del domicilio e la libertà e segretezza della corrispondenza. Diritti che sono riconosciuti anche a livello sovranazionale, non solo dal Trattato dell’Unione Europea, ma anche dalla normativa CEDU all’articolo 8.
Il legislatore si è attivato per l’applicazione di una regolamentazione dell’intera materia che si ebbe con la legge 31 dicembre 1996 n.657, che venne sostituita con il D.lgs. 30 giugno 2003 n.196, denominata il “pacchetto europeo” raccogliendo in un testo unico, il “codice in materia di protezione dei dati personali” rappresentando il vertice di questa delicata materia del diritto alla privacy , volta al trattamento dei dati personali, rilevando come questi possano essere utilizzati, con un consenso espresso della parte interessata.
In Italia l’adattamento delle leggi interne al Regolamento si ebbe con la legge delega 25 ottobre 2017 n.163 e con il conseguente decreto legislativo 10 agosto 2018 n.101, i quali hanno modificato completamente il previgente codice privacy; includendo il trattamento dei dati personali per finalità di investigazione difensiva.
In particolare la riforma Orlando funge da input nell’emersione del diritto alla riservatezza, riformando la disciplina processuale delle intercettazioni con l’intento di una maggior tutela alla privacy del materiale captato dei soggetti coinvolti. Ma la vera rivoluzione si ebbe con la cd. “controriforma” con decreto legge 30 dicembre 2019 n. 161 convertito in Legge 20 febbraio 2020 n. 7, il legislatore si pone come obiettivo quello di ovviare alle lacune normative della previgente legge, dando una definitiva regolamentazione sul tema di intercettazione e trattamento dei dati definiti sensili.
Sul piano pratico gli organi inquirenti adottano strumenti come la best practices che si compone di sistema di reperimento di informazioni nelle attività delle indagini informatiche, fondamentali per gli organi inquirenti volta all’identificazione, al raccoglimento, alla conservazione e all’analisi dei dati informatici, oltre all’utilizzo di ulteriori strumenti , quali la ricerca del DNA, la geolocalizzazione, oltre al captatore informatico, che sebbene siano strumenti tanto invasivi della sfera personale del singolo coinvolto nelle indagini, tanto efficaci nell’accertamento della prova.


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