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Il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità, la scarsità delle risorse idriche, la povertà, l’invecchiamento della popolazione, il lavoro minorile e la corruzione sono tra i fattori di rischio che più caratterizzano questo momento storico. Ciò ha portato all’importate evoluzione negli ultimi anni della tipologia di finanza definita “etica”, anche se è più appropriato caratterizzarla come “sostenibile” oppure “socialmente responsabile”.
Dopo aver presentato la finanza sostenibile e i vari preconcetti ad essa legati, nel Capitolo 1 verranno trattati gli aspetti fondamentali del Socially Responsible Investments, SRI, ovvero lo strumento principe di questa forma di finanza. Lo SRI rappresenta una strategia di investimento volta al medio-lungo periodo che nelle sue valutazioni integra l’analisi finanziaria tradizionale con quella ambientale, sociale e di governance - nota anche con l’acronimo ESG - in modo da creare valore sia per l’investitore che per la società nel suo complesso. Dopo aver descritto le origini di questo investimento, si passerà ad analizzare singolarmente le sette strategie ad esso legato: esclusione di titoli dall’universo investibile; screening normativo; best-in-class; investimenti a tema sostenibile; engagement; integrazione dei fattori ESG nell’analisi finanziaria e impact investing. Dopodiché si proseguirà presentando le iniziative chiave per la crescita della finanza sostenibile negli ultimi anni, iniziando con i Principles for Responsible Investment, conosciuti come PRI e nati su iniziativa delle Nazioni Unite, fino ad arrivare alla tassonomia europea per gli investimenti sostenibili, il primo sistema unificato di classificazione delle attività economiche ritenute sostenibili per l’ambiente che avrà il compito di aiutare investitori, imprese e responsabili politici a dirigere gli investimenti verso progetti sostenibili.
L’obiettivo del presente elaborato, tuttavia, è quello di esaminare il rapporto che intercorre tra settore assicurativo e investimento sostenibile. Nel Capitolo 2, infatti, si osserverà, in primis, il ruolo di questo settore nello sviluppo sostenibile, andando ad analizzare separatamente le categorie di rischio ESG (rischi ambientali, sociali e di governance), poiché impattano sulle tipologie di assicurazioni in maniera differente. Inoltre, sarà analizzato a parte anche il rischio reputazionale, divenuto sempre più importante, soprattutto nel settore dei servizi finanziari, dove la fiducia svolge un ruolo cruciale. In seguito, per una visione regolamentare, saranno esposti sia i Principles for Sustainable Insurance, PSI, anch’essi nati su iniziativa delle Nazioni Unite sulla scia dei PRI, sia gli Insurance Core Principles, ICP, della IAIS che formano il quadro accettato a livello mondiale per la regolamentazione assicurativa e che, nonostante non facciano riferimento esplicito alla sostenibilità, coprono una serie di argomenti rilevanti Infine, tramite il rapporto assicurativo di ShareAction, Insuring Disaster, si indagherà lo stato dell’integrazione delle pratiche ESG nel business assicurativo tramite una classificazione in tema di governance, cambiamento climatico, biodiversità e diritti umani.
Il Capitolo 3, invece, si occuperà di analizzare il comportamento di una azienda assicurativa nei confronti dell’investimento sostenibile. La società prescelta sarà Generali S.p.A., la compagnia assicurativa italiana fondata a Trieste nel 1831 e che oggi è tra i maggiori gruppi assicurativi mondiali, che sin dal 2006 ha dimostrato interesse per gli investimenti sostenibili. Dopo una panoramica sulla sua presenza nel mondo e sul suo modello di business, con un focus sul piano strategico triennale 2019-2021 denominato Generali 2021, si passerà ad esaminare il tema della sostenibilità, in primo luogo mediante, lo sviluppo temporale delle principali iniziative che hanno segnato l’agire della compagnia e, in seguito, analizzando gli investimenti nell’arco del triennio 2018-2020, sia in termini generali che di SRI.