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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11192019-212244


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
MARCHI, ELEONORA
URN
etd-11192019-212244
Titolo
La giustizia riparativa tra i reati ambientali e la criminalità d'impresa.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Bonini, Valentina
Parole chiave
  • giustizia riparativa
  • reati ambientali
Data inizio appello
09/12/2019
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente lavoro è volto a sondare le potenzialità e i margini di applicabilità degli strumenti di giustizia riparativa nella gestione dei conflitti derivanti dalla commissione di reati ambientali.
Rivolgendo l’attenzione a tale tipologia di reati, che assumono maggiore rilevanza se commessi nell’ambito dell’esercizio di un’attività di impresa, non ci si potrà esimere da un confronto anche con gli strumenti proposti all’interno del D.Lgs. 231/2001.
La necessità di volgere l’attenzione verso strumenti in grado di offrire risposte nuove alle esigenze di tutela, prende le mosse dalla sempre più avvertita inadeguatezza dei modelli di giustizia tradizionale a far fronte a questo tipo di illeciti.
L’elaborato si articola in cinque capitoli: il primo è volto a individuare una nozione di ambiente giuridicamente rilevante, in quanto essa è suscettibile di incidere sia sulla tecnica normativa sia sulla struttura di reato che pare più opportuno adottare per offrire migliore protezione al bene.
Nel secondo e nel terzo capitolo verranno messe in evidenza quelle che sono le caratteristiche proprie dei reati ambientali, costruiti per lo più ricorrendo al modello dei reati di pericolo astratto, al fine di individuare quale sia di volta in volta l’interesse tutelato e, conseguentemente, quale sia il disvalore su cui poggiano le diverse fattispecie incriminatrici.
Nel quarto capitolo, muovendosi all’interno della cornice normativa delineata dalla Direttiva 2012/29/UE e dalla Raccomandazione 8/2018 del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, si proporrà una ricostruzione delle principali caratteristiche del paradigma della giustizia riparativa, avendo modo di evidenziare come questo paradigma sia in grado di offrire una rappresentazione iconografica della giustizia del tutto rinnovata, che può, e anzi, deve fare a meno della benda, della spada e anche della bilancia.
Infine, nell’ultimo capitolo si andranno ad analizzare, tra gli istituti riconducibili all’ambito dei reati ambientali, quelli maggiormente permeabili all’ingresso delle logiche di giustizia riparativa nel nostro ordinamento.
Avremo modo a questo punto di confrontarci anche con gli strumenti a vocazione riparatoria presenti all’interno del D.Lgs. 231/2001 e di avanzare delle proposte volte ad implementarli ulteriormente, andando ad analizzare, in ultima istanza, la questione relativa alla possibilità, per l’ente, di accedere alla sospensione del procedimento con messa alla prova, istituto di sicuro rilievo ai fini della nostra indagine, in grado di valorizzare, più di ogni altro, il paradigma riparativo.
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