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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11192010-011653


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
VENTURINI, LUIGI
URN
etd-11192010-011653
Titolo
Follow up a lungo termine in pazienti ipertesi con stenosi aterosclerotica dell'arteria renale dopo angioplastica o stenting: outcome della funzione renale
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Pinto, Stefania
Parole chiave
  • dilatazione
  • embolizzazioni
  • renina
  • renovascolare
  • selezione clinica
Data inizio appello
14/12/2010
Consultabilità
Completa
Riassunto
Lo scopo dello studio è stato quello di valutare la funzione renale a lungo termine (4 anni) dopo angioplastica dell’arteria renale (PTA) o stenting (PTAS) in pazienti ipertesi con stenosi aterosclerotica dell’arteria renale (ARAS). Sono stati studiati 166 pazienti ipertesi (uomini: 106, donne: 60) con una età media di 61,2 ± 10,9 con ARAS significativa (> 60%). A 3-6-12 mesi e poi a cadenza annuale fino a 4 anni di follow up è stata valutata la pervietà dell’arteria renale mediante ecodoppler. Nel sospetto di restenosi i pazienti sono stati valutati con angioTC o angioRM ed in caso di conferma esclusi dallo studio. I pazienti sono stati classificati come curati (per valori di PA < 140/90 mmHg in assenza di terapia), migliorati i pazienti i cui valori di pressione arteriosa diastolica risultassero < 90 mmHg e/o i valori di pressione arteriosa sistolica < 140 mmHg con la stessa terapia o con un ridotto numero di farmaci oppure i cui valori di pressione arteriosa diastolica risultassero ridotti di almeno 15 mmHg con la stessa terapia o con un ridotto numero di farmaci. La funzione renale è stata valutata stimando la filtrazione glomerulare (eGFR secondo MDRD) e classificata come normale o lievemente ridotta (eGFR ≥ 60 ml/min/m²) e moderatamente o severamente ridotta (eGFR < 60 ml/min/m²). Al follow up la funzione renale è stata considerata peggiorata per riduzione del GFR > 20%, migliorata per aumento del GFR > 20%, invariata nei restanti pazienti. Un numero di 23 pazienti presentava una stenosi bilaterale. Sono state trattate 184 arterie di cui 133 con PTAS e 51 con PTA. La percentuale di successo tecnico immediato è stata del 96,74% e nel 3,26% dei casi complicanze maggiori. La percentuale di restenosi dopo 1 anno è stata del 23,67% (40/169). Dopo un anno dalla procedura di rivascolarizzazione percutanea risultavano “migliorati” il 35,67% (56/157) e “curati” il 17,83% (28/157) dei pazienti per l’ipertensione. Per quanto riguarda l’eGFR dopo 1 anno dall’intervento in quelli che avevano la funzione normale o lievemente ridotta (42,17%) il 15% è migliorato, l’8% è peggiorato mentre il 77% sono rimasti invariati. Pazienti che avevano un eGFR moderatamente o severamente ridotto (57,83%) sempre dopo 1 anno sono migliorati nel 27% dei casi, peggiorati nel 19%, invariati nel 54%. Dopo 4 anni di follow up si sono avuti risultati ancora migliori nell’outcome renale. I cambiamenti percentuali dell’ eGFR a 4 anni sono risultati correlati con l’eGFR basale e con la creatinina sierica e non con l’età, il BMI, la durata dell’ipertensione, i valori sistolici e diastolici basali e le variazioni pressorie a 4 anni. Quindi questi dati indicano che la rivascolarizzazione percutanea produce solo un beneficio parziale sull’outcome renale che sembra correlare con la funzione renale basale.
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