Tesi etd-11192007-114812 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
NICASTRO, ANDREA
Indirizzo email
nicastro.bio@gmail.com
URN
etd-11192007-114812
Titolo
Ecological effects of the invasive species Maoricolpus roseus (Quoy & Gaimard, 1834) (Mollusca, Gastropoda) on the estuarine environment of Twofold Bay (Australia)
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
BIOLOGIA MARINA
Relatori
Relatore Prof. Benedetti Cecchi, Lisandro
Parole chiave
- ecosystem engineer
- habitat complexity
- invasive species
Data inizio appello
10/12/2007
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
10/12/2047
Riassunto
RIASSUNTO
Il fenomeno delle invasioni biologiche è una delle principali cause della crisi della biodiversità. Le specie invasive possono avere sostanziali effetti ecologici, sia attraverso interazioni dirette (i.e., predazione, competizione, parassitismo), sia modificando fisicamente l’habitat in modo tale da modulare la disponibilità di risorse per le specie della comunità invasa.
Il gasteropode Maoricolpus roseus (Quoy & Gaimard, 1834), nativo della Nuova Zelanda, ha invaso da alcune decine di anni la costa Australiana sud-orientale, dalla Tasmania fino a Botany Bay, New South Wales, Australia. Esso è un sospensivoro che occupa ambienti subtidali di fondo mobile e roccioso della piattaforma continentale e può raggiungere densità di centinaia di individui per m2. La sua conchiglia raggiunge una lunghezza massima di 90 mm e si ritrova spiaggiata in gran numero lungo alcuni tratti di costa, alterando la struttura fisica del sedimento sabbioso.
Lo scopo di questa tesi è di studiare alcuni effetti della modificazione dell’habitat da parte di questa specie invasiva mediante esperimenti in laboratorio e su campo.
Gli esperimenti in laboratorio hanno testato se il conseguente aumento di complessità del substrato offra un rifugio ad animali epibentonici e dell’infauna. A tale scopo, sono stati presi in considerazione due predatori epibentonici: il decapode Carcinus maenas (altra specie invasinva proveniente dall’Oceano Atlantico) e il gasteropode Polinices sordidus, e le due rispettive prede: il bivalve Eumarcia fumigata e il gasteropode Batillaria australis. Il disegno sperimentale ha previsto il fattore densità delle conchiglie con quattro livelli di densità (0, 180, 360 e 1600 per m2) e ogni predatore è stato utilizzato per una sola prova al fine di mantenere l’indipendenza tra repliche. Le differenze tra trattamenti nel numero di prede consumate sono state analizzate con il modello unifattoriale dell’ANOVA.
Il sito scelto per l'esperimento su campo è una zona intertidale estuarile situata in Twofold Bay (Eden) dove il fenomeno dello spiaggiamento è particolarmente consistente e vi è una stabile popolazione di Carcinus maenas. Si è testata l'ipotesi che l'aumento di complessità del substrato causi un conseguente aumento in biomassa degli animali della macrofauna. Sono state utilizzate 24 “fences” circolari in rete metallica per delimitare un area di 0.25 m2. Il disegno sperimentale fattoriale ha previsto il fattore densità di conchiglie di M. roseus con tre livelli (0, 180, 360 per m2) con 8 repliche per trattamento. Dopo circa due mesi, sono stati prelevati “cores” di sedimento per l’analisi della macrofauna. A causa delle avverse condizioni meteomarine, solo 11 “fences” sono rimaste intatte e campionate. Differenze nel numero di individui e di specie sono state analizzate con il modello ANOVA a due fattori e le differenze tra trattamenti sono state rappresentate graficamente con un grafico nMDS.
Non sono state riscontrate differenze significative nel numero di prede consumate negli esperimenti di laboratorio con entrambi i predatori. Anche l’esperimento su campo non ha dimostrato differenze tra trattamenti.
Non sono stati dimostrati evidenti effetti della specie invasiva sui processi presi in considerazione, ma ciò non esclude che agiscano su altre scale o ne esistano altri. Per questo motivo, vengono proposte altre metodologie ed ipotesi da testare per esplorare le conseguenze dell'invasione di M. roseus sui popolamenti nativi di fondo mobile della zona intertidale.
Il fenomeno delle invasioni biologiche è una delle principali cause della crisi della biodiversità. Le specie invasive possono avere sostanziali effetti ecologici, sia attraverso interazioni dirette (i.e., predazione, competizione, parassitismo), sia modificando fisicamente l’habitat in modo tale da modulare la disponibilità di risorse per le specie della comunità invasa.
Il gasteropode Maoricolpus roseus (Quoy & Gaimard, 1834), nativo della Nuova Zelanda, ha invaso da alcune decine di anni la costa Australiana sud-orientale, dalla Tasmania fino a Botany Bay, New South Wales, Australia. Esso è un sospensivoro che occupa ambienti subtidali di fondo mobile e roccioso della piattaforma continentale e può raggiungere densità di centinaia di individui per m2. La sua conchiglia raggiunge una lunghezza massima di 90 mm e si ritrova spiaggiata in gran numero lungo alcuni tratti di costa, alterando la struttura fisica del sedimento sabbioso.
Lo scopo di questa tesi è di studiare alcuni effetti della modificazione dell’habitat da parte di questa specie invasiva mediante esperimenti in laboratorio e su campo.
Gli esperimenti in laboratorio hanno testato se il conseguente aumento di complessità del substrato offra un rifugio ad animali epibentonici e dell’infauna. A tale scopo, sono stati presi in considerazione due predatori epibentonici: il decapode Carcinus maenas (altra specie invasinva proveniente dall’Oceano Atlantico) e il gasteropode Polinices sordidus, e le due rispettive prede: il bivalve Eumarcia fumigata e il gasteropode Batillaria australis. Il disegno sperimentale ha previsto il fattore densità delle conchiglie con quattro livelli di densità (0, 180, 360 e 1600 per m2) e ogni predatore è stato utilizzato per una sola prova al fine di mantenere l’indipendenza tra repliche. Le differenze tra trattamenti nel numero di prede consumate sono state analizzate con il modello unifattoriale dell’ANOVA.
Il sito scelto per l'esperimento su campo è una zona intertidale estuarile situata in Twofold Bay (Eden) dove il fenomeno dello spiaggiamento è particolarmente consistente e vi è una stabile popolazione di Carcinus maenas. Si è testata l'ipotesi che l'aumento di complessità del substrato causi un conseguente aumento in biomassa degli animali della macrofauna. Sono state utilizzate 24 “fences” circolari in rete metallica per delimitare un area di 0.25 m2. Il disegno sperimentale fattoriale ha previsto il fattore densità di conchiglie di M. roseus con tre livelli (0, 180, 360 per m2) con 8 repliche per trattamento. Dopo circa due mesi, sono stati prelevati “cores” di sedimento per l’analisi della macrofauna. A causa delle avverse condizioni meteomarine, solo 11 “fences” sono rimaste intatte e campionate. Differenze nel numero di individui e di specie sono state analizzate con il modello ANOVA a due fattori e le differenze tra trattamenti sono state rappresentate graficamente con un grafico nMDS.
Non sono state riscontrate differenze significative nel numero di prede consumate negli esperimenti di laboratorio con entrambi i predatori. Anche l’esperimento su campo non ha dimostrato differenze tra trattamenti.
Non sono stati dimostrati evidenti effetti della specie invasiva sui processi presi in considerazione, ma ciò non esclude che agiscano su altre scale o ne esistano altri. Per questo motivo, vengono proposte altre metodologie ed ipotesi da testare per esplorare le conseguenze dell'invasione di M. roseus sui popolamenti nativi di fondo mobile della zona intertidale.
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