Thesis etd-11182023-085833 |
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Thesis type
Tesi di laurea magistrale LM6
Author
MATTEI, MARCO
URN
etd-11182023-085833
Thesis title
L'utilizzo della chirurgia robotica nella protesica di ginocchio
Department
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Course of study
MEDICINA E CHIRURGIA
Supervisors
relatore Prof. Parchi, Paolo Domenico
correlatore Dott. Giuntoli, Michele
correlatore Dott. Giuntoli, Michele
Keywords
- chirurgia robotica
- protesi totale di ginocchio
- PTG
- robotic surgery
- TKA
- total knee arthroplasy
Graduation session start date
05/12/2023
Availability
Withheld
Release date
05/12/2093
Summary
L'approccio alla chirurgia di Protesi Totale del Ginocchio (PTG) si è evoluto notevolmente in quasi cinque decenni, con l’obiettivo di sviluppare tecniche chirurgiche sempre meno invasive e caratterizzate da una più rapida ripresa postoperatoria.
La PTG si è dimostrata un intervento chirurgico altamente efficace nel migliorare la qualità di vita dei pazienti sottoposti a tale procedura. L'aumento dell'aspettativa di vita e il problema dell'obesità, che contribuisce all'insorgenza dell'osteoartrosi, hanno portato a un notevole aumento del numero di pazienti più giovani (sotto i 65 anni) che richiedono la PTG.
Sebbene la maggior parte dei pazienti riporti elevata soddisfazione dopo l'intervento, con una riduzione del dolore, un recupero del range di movimento e la capacità di ritornare a uno stile di vita più attivo, circa il 10-20% dei pazienti non è soddisfatto dei risultati, principalmente a causa delle loro aspettative e della persistenza di sintomi al ginocchio quali instabilità (soprattutto ai gradi intermedi di flessione) e dolore. Questa insoddisfazione è stata segnalata in particolare da parte di pazienti giovani e attivi, che richiedono livelli di performance post-operatoria più elevati.
Negli ultimi decenni, sono state proposte diverse soluzioni per affrontare questo problema. L'introduzione di materiali avanzati, insieme a modifiche nel design delle protesi per migliorare la flessione, ridurre l'usura, ottimizzare la cinematica, adattarsi alle variazioni anatomiche di genere e razza, l’utilizzo di tecniche chirurgiche innovative ha portato a sviluppi con il potenziale di migliorare i risultati degli interventi di sostituzione del ginocchio.
Oltre alle innovazioni nel design e nelle tecniche chirurgiche, sono stati introdotti sistemi noti come "CAS" (Computer Assisted Surgery), che includono la navigazione computerizzata e la robotica, i quali si pongono come obiettivi un allineamento articolare più aderente alla pianificazione pre-operatoria e una resezione ossea più precisa per massimizzare il recupero funzionale.
Tra i fattori che sono responsabili dei risultati funzionali e della stabilità anche a lungo termine della protesi, rientrano certamente l’accurato posizionamento dell’impianto, il bilanciamento degli spazi di flessione ed estensione, il corretto release dei tessuti molli e la loro conservazione.
L'interesse crescente per la robotica è dovuto principalmente alla possibilità di effettuare con assoluta precisione i tagli ossei e conseguentemente di posizionare le componenti protesiche secondo le preferenze di allineamento del chirurgico. L’utilizzo in real-time intraoperatorio del Robot permette di avere un feed-back istantaneo (riprodotto su un monitor in sala operatoria) sul range di movimento del ginocchio e sulla stabilità dello stesso a tutti i gradi di flesso-estensione, permettendo di effettuare un release mirato e verificabile sui tessuti molli. L’obiettivo di queste innovazioni è quello di ottenere protesi ben allineate e ben bilanciate per migliorare ulteriormente i risultati della PTG, sia in termini di outcomes clinici, sia in termini di sopravvivenza dell’impianto. I sistemi robotici consentono inoltre di raggiungere obiettivi di posizionamento dei componenti in maniera più riproducibile.
In questo studio abbiamo confrontato gli outcomes clinico-funzionali di un gruppo di 20 pazienti sottoposti a intervento di protesi totale di ginocchio con piattaforma robotica ROSA knee system® di Zimmer Biomet, con quelli di un gruppo omogeneo di pazienti sottoposti allo stesso intervento ma con tecnica tradizionale, selezionati in base a età, sesso, BMI e presenza di comorbidità. La valutazione clinico-funzionale è stata effettuata mediante gli scores clinici, detti PROMS (Patient-Reported Outcome Measures), calcolati prima dell’intervento ed in occasione dell’ultimo follow-up. In particolare, abbiamo utilizzato il WOMAC Score (Western Ontario and McMaster Universities Osteoarthritis Index) pre e post-intervento e il Forgotten Joint Score-12 all’ultimo follow-up. I risultati ottenuti sono stati confrontati e analizzati mediante test-T di Student.
Sono stati valutati e confrontati anche i tempi operatori e le emotrasfusioni effettuate durante il ricovero e sono state riportate le eventuali complicanze delle due procedure a confronto.
L’analisi statistica dei dati ottenuti non ha evidenziato differenze significative tra i due gruppi di pazienti studiati, mentre in entrambi i casi si è ottenuto un miglioramento clinico-funzionale significativo rispetto al pre-operatorio. I tempi chirurgici sono stati superiori per la tecnica robotica in maniera significativa ed il tasso di emotrasfusioni nonché di complicanze è sovrapponibile nei campioni analizzati.
La tecnica robotica ROSA si è dimostrata efficace e sicura per trattare i pazienti con PTG con risultati sovrapponibili alla tecnica tradizionale.
Nella nostra opinione, considerati i costi attuali delle procedure, questa metodica trova indicazioni in casi selezionati e con gravi deformità articolari od extrarticolari.
La PTG si è dimostrata un intervento chirurgico altamente efficace nel migliorare la qualità di vita dei pazienti sottoposti a tale procedura. L'aumento dell'aspettativa di vita e il problema dell'obesità, che contribuisce all'insorgenza dell'osteoartrosi, hanno portato a un notevole aumento del numero di pazienti più giovani (sotto i 65 anni) che richiedono la PTG.
Sebbene la maggior parte dei pazienti riporti elevata soddisfazione dopo l'intervento, con una riduzione del dolore, un recupero del range di movimento e la capacità di ritornare a uno stile di vita più attivo, circa il 10-20% dei pazienti non è soddisfatto dei risultati, principalmente a causa delle loro aspettative e della persistenza di sintomi al ginocchio quali instabilità (soprattutto ai gradi intermedi di flessione) e dolore. Questa insoddisfazione è stata segnalata in particolare da parte di pazienti giovani e attivi, che richiedono livelli di performance post-operatoria più elevati.
Negli ultimi decenni, sono state proposte diverse soluzioni per affrontare questo problema. L'introduzione di materiali avanzati, insieme a modifiche nel design delle protesi per migliorare la flessione, ridurre l'usura, ottimizzare la cinematica, adattarsi alle variazioni anatomiche di genere e razza, l’utilizzo di tecniche chirurgiche innovative ha portato a sviluppi con il potenziale di migliorare i risultati degli interventi di sostituzione del ginocchio.
Oltre alle innovazioni nel design e nelle tecniche chirurgiche, sono stati introdotti sistemi noti come "CAS" (Computer Assisted Surgery), che includono la navigazione computerizzata e la robotica, i quali si pongono come obiettivi un allineamento articolare più aderente alla pianificazione pre-operatoria e una resezione ossea più precisa per massimizzare il recupero funzionale.
Tra i fattori che sono responsabili dei risultati funzionali e della stabilità anche a lungo termine della protesi, rientrano certamente l’accurato posizionamento dell’impianto, il bilanciamento degli spazi di flessione ed estensione, il corretto release dei tessuti molli e la loro conservazione.
L'interesse crescente per la robotica è dovuto principalmente alla possibilità di effettuare con assoluta precisione i tagli ossei e conseguentemente di posizionare le componenti protesiche secondo le preferenze di allineamento del chirurgico. L’utilizzo in real-time intraoperatorio del Robot permette di avere un feed-back istantaneo (riprodotto su un monitor in sala operatoria) sul range di movimento del ginocchio e sulla stabilità dello stesso a tutti i gradi di flesso-estensione, permettendo di effettuare un release mirato e verificabile sui tessuti molli. L’obiettivo di queste innovazioni è quello di ottenere protesi ben allineate e ben bilanciate per migliorare ulteriormente i risultati della PTG, sia in termini di outcomes clinici, sia in termini di sopravvivenza dell’impianto. I sistemi robotici consentono inoltre di raggiungere obiettivi di posizionamento dei componenti in maniera più riproducibile.
In questo studio abbiamo confrontato gli outcomes clinico-funzionali di un gruppo di 20 pazienti sottoposti a intervento di protesi totale di ginocchio con piattaforma robotica ROSA knee system® di Zimmer Biomet, con quelli di un gruppo omogeneo di pazienti sottoposti allo stesso intervento ma con tecnica tradizionale, selezionati in base a età, sesso, BMI e presenza di comorbidità. La valutazione clinico-funzionale è stata effettuata mediante gli scores clinici, detti PROMS (Patient-Reported Outcome Measures), calcolati prima dell’intervento ed in occasione dell’ultimo follow-up. In particolare, abbiamo utilizzato il WOMAC Score (Western Ontario and McMaster Universities Osteoarthritis Index) pre e post-intervento e il Forgotten Joint Score-12 all’ultimo follow-up. I risultati ottenuti sono stati confrontati e analizzati mediante test-T di Student.
Sono stati valutati e confrontati anche i tempi operatori e le emotrasfusioni effettuate durante il ricovero e sono state riportate le eventuali complicanze delle due procedure a confronto.
L’analisi statistica dei dati ottenuti non ha evidenziato differenze significative tra i due gruppi di pazienti studiati, mentre in entrambi i casi si è ottenuto un miglioramento clinico-funzionale significativo rispetto al pre-operatorio. I tempi chirurgici sono stati superiori per la tecnica robotica in maniera significativa ed il tasso di emotrasfusioni nonché di complicanze è sovrapponibile nei campioni analizzati.
La tecnica robotica ROSA si è dimostrata efficace e sicura per trattare i pazienti con PTG con risultati sovrapponibili alla tecnica tradizionale.
Nella nostra opinione, considerati i costi attuali delle procedure, questa metodica trova indicazioni in casi selezionati e con gravi deformità articolari od extrarticolari.
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