Tesi etd-11182022-224936 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CELONI, GIOVANNI
URN
etd-11182022-224936
Titolo
Corporate Social Responsibility (CSR) e driver del valore: Analisi teorica ed evidenze empiriche dell’impatto sul rischio sistematico d’impresa.
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
STRATEGIA, MANAGEMENT E CONTROLLO
Relatori
relatore Gonnella, Enrico
Parole chiave
- corporate social responsibility (CSR)
- ESG
- rischio sistematico
- valutazione
Data inizio appello
16/12/2022
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Negli ultimi anni il dibattito si è incentrato sul valore economico della sostenibilità, ovvero se le attività rientranti dapprima all’interno della Corporate Social Reponsibility (CSR) e successivamente riunite sotto al termine ombrello Environmental, Social, Governance (ESG) siano definibili come costi per le aziende o se invece possano essere categorizzate come investimenti, e dunque capaci di creare valore. La tesi si inserisce in questo filone e cerca un riscontro empirico della relazione tra performance sociale, misurata dal rating ESG di Thomson-Refinitiv, e il rischio sistematico, stimato mediante il parametro Beta del Capital Asset Pricing Model (CAPM), tramite una regressione panel multivariata ad effetti fissi su un campione di aziende provenienti da 17 paesi nel mondo che consta di 2.063 osservazioni firm/year.
L’elaborato è distinto in due parti: la prima espone l’impianto teorico sottostante allo studio effettuato (Capitoli 2,3,4), mentre la seconda è rappresentata dalla ricerca empirica sopracitata (Capitolo 5). Nella prima parte viene esplorato il concetto di Corporate Social Responsibility (CSR) e si identificano le principali teorie a supporto della creazione di valore mediante un excursus storico; successivamente si parla della reportistica non finanziaria e delle principali normative in ambito europeo per poi passare in rassegna le strategie della finanza sostenibile, le quali rappresentano le differenti modalità con cui i mercati utilizzano le informazioni inerenti alla sostenibilità. Per concludere il quadro generale viene analizzato l’attuale sistema di rating ESG, in modo particolare presentando la metodologia adottata da Thomson-Refinitiv, analizzandone l’utilità, i limiti e le potenzialità di tale indicatore sintetico.
Il quarto capitolo rappresenta il fulcro della tesi ed è interamente dedicato alla valutazione d’azienda. In primis vengono messe in rassegna le due metodologie che la fanno da padrone all’interno delle relazioni di stima, ovvero il metodo dei Multipli (o moltiplicatori) di mercato e il Discounted Cash Flow (DCF), evidenziandone anche i limiti ed i punti di forza. Per entrambe le metodologie sono presi in esame i vari value driver per i quali la ricerca ha riscontrato prime evidenze sia della risk mitigation theory sia della over-investment theory. Sono inoltre riportati i principali studi in materia in modo tale da dare una visione completa di come le tematiche ESG influenzano il valore aziendale.
Nella seconda parte della tesi è invece presentata la ricerca empirica sopracitata, la quale ha la peculiarità di riscontrare la relazione tra Beta del CAPM e rating ESG negli anni dal 2017-2021, ovvero caratterizzati dalla pandemia di Covid-19 e dunque di effettuare un test di robustezza su di un driver del valore sulla quale la dottrina ha riscontrato le prime evidenze. Inoltre, per evidenziare i value driver che sono forieri della mitigazione del rischio ESG sono state effettuate delle regressioni sostituendo al rating ESG prima i tre Pillar (E/S/G) e successivamente i 10 sotto-pillar. Infine, per verificare la distribuzione geografica del fenomeno, il campione è stato scisso in tre sotto campioni (Europa, USA, Asia-Pacifico) e le regressioni sono state ripetute per mettere in mostra le differenze. Nelle conclusioni sono riassunti i risultati trovati inserendoli all’interno del framework teorico di riferimento.
L’elaborato è distinto in due parti: la prima espone l’impianto teorico sottostante allo studio effettuato (Capitoli 2,3,4), mentre la seconda è rappresentata dalla ricerca empirica sopracitata (Capitolo 5). Nella prima parte viene esplorato il concetto di Corporate Social Responsibility (CSR) e si identificano le principali teorie a supporto della creazione di valore mediante un excursus storico; successivamente si parla della reportistica non finanziaria e delle principali normative in ambito europeo per poi passare in rassegna le strategie della finanza sostenibile, le quali rappresentano le differenti modalità con cui i mercati utilizzano le informazioni inerenti alla sostenibilità. Per concludere il quadro generale viene analizzato l’attuale sistema di rating ESG, in modo particolare presentando la metodologia adottata da Thomson-Refinitiv, analizzandone l’utilità, i limiti e le potenzialità di tale indicatore sintetico.
Il quarto capitolo rappresenta il fulcro della tesi ed è interamente dedicato alla valutazione d’azienda. In primis vengono messe in rassegna le due metodologie che la fanno da padrone all’interno delle relazioni di stima, ovvero il metodo dei Multipli (o moltiplicatori) di mercato e il Discounted Cash Flow (DCF), evidenziandone anche i limiti ed i punti di forza. Per entrambe le metodologie sono presi in esame i vari value driver per i quali la ricerca ha riscontrato prime evidenze sia della risk mitigation theory sia della over-investment theory. Sono inoltre riportati i principali studi in materia in modo tale da dare una visione completa di come le tematiche ESG influenzano il valore aziendale.
Nella seconda parte della tesi è invece presentata la ricerca empirica sopracitata, la quale ha la peculiarità di riscontrare la relazione tra Beta del CAPM e rating ESG negli anni dal 2017-2021, ovvero caratterizzati dalla pandemia di Covid-19 e dunque di effettuare un test di robustezza su di un driver del valore sulla quale la dottrina ha riscontrato le prime evidenze. Inoltre, per evidenziare i value driver che sono forieri della mitigazione del rischio ESG sono state effettuate delle regressioni sostituendo al rating ESG prima i tre Pillar (E/S/G) e successivamente i 10 sotto-pillar. Infine, per verificare la distribuzione geografica del fenomeno, il campione è stato scisso in tre sotto campioni (Europa, USA, Asia-Pacifico) e le regressioni sono state ripetute per mettere in mostra le differenze. Nelle conclusioni sono riassunti i risultati trovati inserendoli all’interno del framework teorico di riferimento.
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