• saggio MTT
• Real-Time RT PCR
• proprietà antiossidanti
• Alofite
• Salicornia

Nel prossimo futuro, gran parte dei terreni coltivabili andrà incontro ad una progressiva salinizzazione, dovuta in parte a cause naturali ed in parte a cattive pratiche agronomiche. Questo comporterà conseguenze negative soprattutto sulla produttività di quelle colture che non sono tolleranti allo stress salino. Tali perdite ricadranno sulla popolazione mondiale in costante aumento, che quindi non potrà usufruire di un adeguato approvvigionamento alimentare.
Per far fronte a questo problema, una possibile soluzione può essere rappresentata dalle alofite, piante in grado di crescere e riprodursi anche in presenza di alte concentrazioni saline nel suolo. La loro presenza in un terreno salino, infatti, potrebbe essere in grado di desalinizzare parzialmente il suolo, e di conseguenza renderlo adatto alla crescita di colture sensibili ad alte concentrazioni di sale. Inoltre, diverse specie di alofite sono edibili e con ottime caratteristiche nutrizionali e nutraceutiche.
Nel progetto in cui si inserisce questo lavoro di tesi, la pianta alofita edibile presa in esame è la Salicornia europaea.
Nello specifico, i risultati riguardano le proprietà nutraceutiche e nutrizionali della Salicornia attraverso il dosaggio di diverse classi di metaboliti secondari (fenoli totali, flavonoidi, tannini totali, carotenoidi), clorofille, elementi minerali, attività antiossidante e una successiva fase sperimentale in vitro sulla linea cellulare HT-29.
Il primo esperimento effettuato sulla linea cellulare HT-29 è stato il saggio MTT, che permette di valutare l’effetto dell’estratto di Salicornia sulla vitalità cellulare a varie concentrazioni (5, 10, 25,50, 75, 100, 200, 500, 1000 µg/mL). A nessuna concentrazione presa in esame la Salicornia ha svolto attività citotossica.
Successivamente è stata valutata la potenziale attività antinfiammatoria della Salicornia alle concentrazioni di 50 e 200 µg/mL. Sulle cellule HT-29 è stata indotta infiammazione attraverso l’applicazione del TNFα (fattore di necrosi tumorale alfa) alla concentrazione di 5 e 25 ng/mL e la valutazione dell’attività antinfiammatoria è stata effettuata attraverso l’amplificazione dei geni target IL8 e COX2 mediante rt-qPCR. Dai risultati ottenuti, entrambe le concentrazioni di Salicornia risultano ridurre l’infiammazione indotta dal TNFα, confermando il potenziale effetto benefico di questa pianta alofita sulla salute dell’uomo.