Tesi etd-11182020-131749 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CHIARAMONTE, ANNA ALESSANDRA
URN
etd-11182020-131749
Titolo
Caratterizzazione di marcatori di danno, genomico e cellulare, in linfociti T di pazienti adulti grandi obesi sottoposti ad intervento di bypass gastrico
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA MOLECOLARE E CELLULARE
Relatori
relatore Prof. Scarpato, Roberto
Parole chiave
- danno cellulare
- danno genomico
- gamma-H2AX
- obesità
- stress ossidativo
Data inizio appello
09/12/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
09/12/2060
Riassunto
L'obesità è una patologia cronica caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo che può portare effetti negativi gravi sulla salute con conseguenza estrema di riduzione delle aspettative di vita. L' Organizzazione mondiale della sanità definisce l'obesità attraverso l' indice di massa corporea (BMI), un dato biometrico che mette a confronto peso e altezza: sono considerati obesi i soggetti con BMI maggiore di 30 kg/m². Come stabilito delle linee guida internazionali elaborate nel 1991, qualora il BMI sia superiore a 40 kg/m² oppure sia compreso fra 35 e 40 kg/m² con contemporanea presenza di fattori di rischio, si ricorre alla chirurgia bariatrica, per esempio sottoponendo il paziente all'intervento di bypass gastrico.
Il bilancio energetico del nostro organismo si basa sulla trasformazione del cibo ingerito in energia, e sull’utilizzo di questa energia per far fronte alla funzioni fisiologiche basali del nostro organismo e per le funzioni attive, come il lavoro fisico. L’aumento dell’introito di cibo e contemporaneamente la diminuzione del consumo energetico “attivo” portano al sovrappeso e all’obesità. L'obesità può essere considerata una patologia ad eziopatogenesi complessa, è definita primaria, quando è generata dalle cattive abitudini alimentari e scarsa attività fisica, secondaria quando è causata da una disfunzione endocrino-metabolica o genetica.
Il tessuto adiposo in espansione, l'attivazione del processo infiammatorio e il continuo apporto eccessivo di nutrienti compromettono le funzioni cellulari creando un ambiente ossidativo che può portare alla modificazione delle macromolecole cellulari e compromettere l'integrità cellulare e genomica.
Con il presente lavoro è stata valutata la relazione tra la condizione di obesità e l'induzione di danno genomico e cellulare a livello di linfociti di sangue periferico di pazienti grandi obesi sottoposti ad intervento di bypass gastrico tramite un prelievo di sangue venoso. La ricerca è stata condotta in parallelo su quattro gruppi di pazienti, e rispettivi controlli normopeso, in fase di pre-ospedalizzazione e follow-up post operatorio di 1, 6 e 12 mesi.
Il danno al DNA è stato caratterizzato utilizzando come marcatore molecolare di danno genomico l'istone H2AX fosforilato sulla serina 139, osservandone gli effetti; La presenza di foci gH2AX nel nucleo ha un ruolo importante nella segnalazione delle rotture a doppia elica del DNA rappresentando uno degli eventi più importanti e immediati della risposta al danno al DNA (DDR).
La fosforilazione spontanea dell’istone H2AX è stata evidenziata attraverso esperimenti d’immunofluorescenza eseguita sui linfociti T non stimolati.
Il danno cellulare è stato osservato tramite l’utilizzo di una sonda fluorescente, C11- BODIPY®581/591 – analogo strutturale dei fosfolipidi – che grazie alle sue caratteristiche chimico-fisiche riesce ad intercalarsi rapidamente nelle membrane cellulari, permettendo di rilevare lo stato ossidativo della cellula stessa. Lo scopo principale è quello di accertare se, e in che misura, al recupero di peso atteso dopo l’intervento di chirurgia bariatrica si associ una corrispondente variazione nei livelli dei marcatori utilizzati.
Il bilancio energetico del nostro organismo si basa sulla trasformazione del cibo ingerito in energia, e sull’utilizzo di questa energia per far fronte alla funzioni fisiologiche basali del nostro organismo e per le funzioni attive, come il lavoro fisico. L’aumento dell’introito di cibo e contemporaneamente la diminuzione del consumo energetico “attivo” portano al sovrappeso e all’obesità. L'obesità può essere considerata una patologia ad eziopatogenesi complessa, è definita primaria, quando è generata dalle cattive abitudini alimentari e scarsa attività fisica, secondaria quando è causata da una disfunzione endocrino-metabolica o genetica.
Il tessuto adiposo in espansione, l'attivazione del processo infiammatorio e il continuo apporto eccessivo di nutrienti compromettono le funzioni cellulari creando un ambiente ossidativo che può portare alla modificazione delle macromolecole cellulari e compromettere l'integrità cellulare e genomica.
Con il presente lavoro è stata valutata la relazione tra la condizione di obesità e l'induzione di danno genomico e cellulare a livello di linfociti di sangue periferico di pazienti grandi obesi sottoposti ad intervento di bypass gastrico tramite un prelievo di sangue venoso. La ricerca è stata condotta in parallelo su quattro gruppi di pazienti, e rispettivi controlli normopeso, in fase di pre-ospedalizzazione e follow-up post operatorio di 1, 6 e 12 mesi.
Il danno al DNA è stato caratterizzato utilizzando come marcatore molecolare di danno genomico l'istone H2AX fosforilato sulla serina 139, osservandone gli effetti; La presenza di foci gH2AX nel nucleo ha un ruolo importante nella segnalazione delle rotture a doppia elica del DNA rappresentando uno degli eventi più importanti e immediati della risposta al danno al DNA (DDR).
La fosforilazione spontanea dell’istone H2AX è stata evidenziata attraverso esperimenti d’immunofluorescenza eseguita sui linfociti T non stimolati.
Il danno cellulare è stato osservato tramite l’utilizzo di una sonda fluorescente, C11- BODIPY®581/591 – analogo strutturale dei fosfolipidi – che grazie alle sue caratteristiche chimico-fisiche riesce ad intercalarsi rapidamente nelle membrane cellulari, permettendo di rilevare lo stato ossidativo della cellula stessa. Lo scopo principale è quello di accertare se, e in che misura, al recupero di peso atteso dopo l’intervento di chirurgia bariatrica si associ una corrispondente variazione nei livelli dei marcatori utilizzati.
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