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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11182020-120502


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
APREA, SIMONE
URN
etd-11182020-120502
Titolo
Le misure «praeter delictum»: un cono d'ombra nel sistema costituzionale
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Galgani, Benedetta
Parole chiave
  • organizzazione criminale
  • procedimento preventivo
  • codice antimafia
  • misure di prevenzione
Data inizio appello
09/12/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
09/12/2090
Riassunto
Con questo elaborato si vuole effettuare un esame delle misure di prevenzione ante delictum che vengono impiegate nel nostro Paese e delle categorie di soggetti alle quali esse sono rivolte partendo da un’analisi storica necessaria a capirne l’attuale collocazione e disciplina, proseguendo per una disamina delle problematiche che il sistema vigente solleva sia da un punto di vista nazionale che sovranazionale, per arrivare all’attuale disciplina processuale.
È necessario da subito precisare che, in considerazione dell’ampiezza della tematica della prevenzione e della diversità di disciplina e di questioni che pongono le varie misure, si è deciso di concentrare il presente studio, soprattutto in riferimento al versante processuale, solo sulle caratteristiche generali, comuni a tutte le misure, senza entrare nel merito di ognuna.
L’analisi parte, nel capitolo primo, da un’evoluzione storico – legislativa, dall’origine delle misure ad oggi. Si ha modo di apprezzarne la presenza già nel sistema antecedente l’unità di Italia, per giungere alla normativa dettata nel 2011 e alle successive modificazioni. Nonostante i numerosi interventi, culminati con la redazione di un vero e proprio codice atto a riorganizzare la disciplina, alcuni aspetti appaiono ancora irrisolti.
Viene inoltre focalizzata l’attenzione – nel capitolo secondo – sulle critiche avanzate dalla dottrina nei confronti delle misure preventive (sia patrimoniali ma soprattutto personali). Queste sono state a lungo considerate estranee al diritto penale, spesso accusate di incostituzionalità: gli articoli presi a riferimento nella trattazione sono gli artt. 13, 16, 17, 24, 25, 27, 111 e 112 Cost.; i motivi sono molteplici e saranno analizzati nella trattazione con attenzione. Sarà possibile analizzare quali sono i ragionamenti sui quali si fondano le accuse di illegittimità e quali sono, invece, gli argomenti avanzati dai giudici costituzionali per respingere tali accuse.
L’obiettivo è quello di concentrarsi anche sugli aspetti che riguardano i rapporti tra il nostro sistema preventivo e le garanzie contenute nella Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo..
Nella trattazione del secondo capitolo, le cui conclusioni naturali sfociano nell’analisi del procedimento per l’irrogazione delle misure di prevenzione, si nota come la giurisprudenza negli ultimi anni ha rimodellato le misure di prevenzione in un progressivo percorso diretto a renderle moderne, allontanandole sempre di più dall’area del sospetto e applicando principi propri della materia penale pur tenendo conto della specifica funzione di questi istituti preventivi. L’importanza della materia emerge anche dalla costante giurisprudenza richiamata della Cassazione successiva al D. Lgs. 159/2011 e ai plurimi interventi della Corte costituzionale e della Corte Edu.
Completa la trattazione, nel terzo capitolo, oltre alla analisi del rapporto tra procedimento penale e preventivo – problematica emersa a causa della mancanza di coordinamento tra il nuovo codice di procedura penale e la disciplina previgente – anche una ricostruzione del procedimento di primo grado per l’applicazione delle misure: dalla competenza all’udienza, per finire con la decisione, senza tralasciare il delicato campo dell’esecuzione delle misure personali.
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