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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11182019-110022


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SACCHELLI, FRANCESCA
Indirizzo email
francescasacchelli@libero.it
URN
etd-11182019-110022
Titolo
Valutazione della correlazione tra la concentrazione di lattato salivare e l'attività antiossidante in nuotatori d'élite
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
SCIENZE E TECNICHE DELLE ATTIVITA' MOTORIE PREVENTIVE E ADATTATE
Relatori
relatore Dott. Franzoni, Ferdinando
Parole chiave
  • soglia anaerobica
  • ROS
  • nuoto
  • lattato
  • ATP
  • antiossidanti
  • stress ossidativo
  • Vo2max
Data inizio appello
11/12/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
11/12/2089
Riassunto
L’attività fisica comporta la produzione di stress ossidativo ma parallelamente vi è anche un incremento delle difese antiossidanti dell’organismo. È proprio a causa di questo principio che abbiamo voluto valutare il momento più adatto per poter effettuare una somministrazione antiossidante in un gruppo di sportivi di alto livello. Lo scopo del lavoro è stato quindi quello di valutare la risposta antiossidante salivare nel caso di un test da sforzo cardiopolmonare in nuotatori di élite.
Il test da sforzo cardiopolmonare ci permette di valutare il “consumo di ossigeno di picco (Peak VO2)” che è comparabile al “massimo consumo di ossigeno (VO2max)”, così da darci informazioni sulla capacità aerobica nei soggetti sani. Sul piano pratico il VO2max è una misura della massima potenza metabolica (e quindi della massima intensità d’esercizio) che un soggetto può sostenere per lungi periodi di tempo. I nuotatori inizialmente sono stati sottoposti a plicometria e a valutazione dei livelli di lattato e di stress ossidativo attraverso la raccolta della saliva con un tampone assorbente. Sono stati misurati i livelli di stress parallelamente a quelli di sostanze antiossidanti come l’acido urico. Quest’ultimo infatti è ritenuto uno degli antiossidanti idrosolubili più importanti del plasma ed è capace di prevenire la tossicità delle forme reattive dell’ossigeno rallentando la degradazione del superossidodismutasi e prevenendo le reazioni dannose del radicale superossido (Amnes BN, et al. 1981). Inoltre, l’acido urico può reagire con una varietà di sostanze come perossido di idrogeno, radicale idrossilico e ossido nitrico neutralizzando il loro effetto tossico (Gersch C, et al. 2008). L’attività antiossidante è stata messa in relazione con la concentrazione di lattato salivare in diversi intervalli di tempo e, poiché il meccanismo lattacido (l’accumulo di acido lattico, non la produzione) inizia ad una percentuale ben definita del massimo consumo d’ossigeno, abbiamo potuto valutare l’andamento della risposta dell’organismo allo stress in funzione dell’esercizio.
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