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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11182015-150122


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
DA GRANAIOLA, MARTINA
URN
etd-11182015-150122
Titolo
DALLA RESPONSABILITA' DELLO STATO GIUDICE ALLA NUOVA DISCIPLINA SULLA RESPONSABILITA' CIVILE DEI MAGISTRATI
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Navarretta, Emanuela
Parole chiave
  • responsabilità dei magistrati
  • Responsabilità civile
Data inizio appello
09/12/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
In questo lavoro si cerca di mettere in risalto il percorso che ha portato all’emanazione della legge n. 18/2015 partendo dall’ampio concetto di responsabilità civile dello Stato e dei suoi singoli poteri. Si tratta di capire come sia stato possibile aprire una breccia nella tanto fitta barriera delle immunità statali, grazie all’ausilio della giurisprudenza comunitaria e nazionale.
In epoca lontana Piero Calamandrei scriveva che «non è onesto … rifugiarsi dietro la comoda frase fatta di chi dice che la magistratura è superiore ad ogni critica e ad ogni sospetto: come se i magistrati fossero creature sovrumane, non toccate dalle miserie di questa terra, e per questo intangibili. Chi si appaga di queste sciocche adulazioni, offende la serietà della magistratura: la quale si onora non coll’adularla, ma coll’aiutarla sinceramente ad essere all’altezza della sua missione».
La parte I si occuperà dell’istituto della responsabilità civile dello Stato attraverso la casistica relativa ai poteri legislativo ed amministrativo, lo scopo principale sarà quello di comprendere come il diritto europeo possa comportare la responsabilità degli Stati membri per le loro violazioni. Si cercherà di percorrere il cammino mediante le sentenze più rilevanti fornite da Corte di Giustizia e Corte di Cassazione.
Nella parte II l’analisi si concentrerà sul potere giudiziario, quindi sarà esposta la vecchia disciplina interna (l. n. 117/1988) e l’importante giurisprudenza europea che ha dato la spinta verso la sua modifica. Si vedrà che, nonostante i casi Köbler e Traghetti del Mediterraneo, la Repubblica italiana si è voluta tappare gli occhi finché non è stata soggetta a procedura di infrazione.
Nella parte III infine verrà illustrata la nuova disciplina per poterne valutare la portata e l’efficienza nelle conclusioni finali dove si cercherà di rispondere alla domanda: dopo tempi di attesa lunghissimi, le modifiche saranno abbastanza incisive?
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