• imputato irreperibile
• contumacia

La presente indagine è volta ad analizzare l’istituto della contumacia, dalla sua originaria previsione fino alla recente abolizione avvenuta con la L. n. 67/2014. A seguito dei numerosi moniti provenienti dalla Corte di Strasburgo a partire già dal 1989 con la sentenza Colozza, nonché con le successive sentenze Somogyi e Sejdovic, il legislatore aveva tentato in passato di effettuare degli aggiustamenti alla disciplina del rito contumaciale, senza pensare ad una completa eliminazione. Bisognerà aspettare la novella del 2014 per vedere l’imputato contumace lasciar la scena processuale, non essendo più tollerabile un meccanismo che trascurasse il diritto dell’imputato ad essere presente nel processo al proprio carico o quantomeno ad essere consapevole, potendovi comunque rinunciare. Nel caso in cui l’imputato non sia presente in giudizio, bisognerà analizzarne quindi le cause: si emetterà ordinanza dichiarativa di assenza e si procederà comunque nei suoi confronti qualora l’imputato, consapevole del processo, abbia volontariamente rinunciato o siano soddisfatte le presunzioni introdotte di cui all’articolo 420bis comma 2 c.p.p.; si emetterà ordinanza di sospensione qualora l’imputato risulti irreperibile, non essendo certi della conoscenza di questo circa il procedimento che lo vede coinvolto. In verità la disciplina introdotta dalla L. n. 67/2014 seppur salutata come la soluzione da tempo attesa, presenta, nella complessità della sua architettura, tratti oscuri e talvolta poco convincenti.