Tesi etd-11182011-135024 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MURANO, ROBERTA
URN
etd-11182011-135024
Titolo
IMPIANTO DI ICD (CARDIODEFIBRILLATORE IMPIANTABILE) E SALUTE MENTALE: STUDIO OSSERVAZIONALE SU 38 PAZIENTI
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Prof.ssa Aloisi, Maria Stella
Parole chiave
- Nessuna parola chiave trovata
Data inizio appello
14/12/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/12/2051
Riassunto
Il cardiodefibrillatore impiantabile (ICD) è un dispositivo salvavita per le persone con aritmie ventricolari potenzialmente mortali.
L’ICD rappresenta la terapia più efficace per varie malattie aritmogene congenite ed acquisite.
Tuttavia diversi studi indicano che l’ICD ha un grande impatto sulla qualità della vita e una percentuale considerevole di pazienti sperimenta livelli di depressione e di ansia clinicamente significativi dopo l'impianto.
Durante il primo anno successivo all’impianto, dal 10% al 38% dei pazienti può ricevere una scossa, in base al tipo di terapia farmacologica usata. Sperimentare l'erogazione della scarica da parte del dispositivo rappresenta un’esperienza dolorosa e terrificante che può contribuire a diminuire il benessere psicologico e la qualità della vita.
Per questo motivo gli operatori sanitari dovrebbero prestare attenzione allo stato psicologico dei destinatari di ICD specialmente a quello di coloro i quali hanno sperimentato l’attivazione del dispositivo.
L’obiettivo del presente lavoro é quello di valutare la prevalenza della sintomatologia ansioso-depressiva nei pazienti che hanno o non hanno sperimentato uno shock da parte del defibrillatore.
La ricerca è stata realizzata su 38 pazienti, afferenti all’U.O. Malattie Cardiovascolari 2 dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana. I soggetti, durante il ricovero sono stati invitati a compilare la “Hospital Anxiety and Depression Scale” (HADS) per valutare i livelli di ansia e depressione. Personale appositamente formato ha inoltre raccolto una serie di informazioni relative all’impianto. Il campione è stato quindi suddiviso in due gruppi distinti in base alla presenza o meno di shock.
L’ICD rappresenta la terapia più efficace per varie malattie aritmogene congenite ed acquisite.
Tuttavia diversi studi indicano che l’ICD ha un grande impatto sulla qualità della vita e una percentuale considerevole di pazienti sperimenta livelli di depressione e di ansia clinicamente significativi dopo l'impianto.
Durante il primo anno successivo all’impianto, dal 10% al 38% dei pazienti può ricevere una scossa, in base al tipo di terapia farmacologica usata. Sperimentare l'erogazione della scarica da parte del dispositivo rappresenta un’esperienza dolorosa e terrificante che può contribuire a diminuire il benessere psicologico e la qualità della vita.
Per questo motivo gli operatori sanitari dovrebbero prestare attenzione allo stato psicologico dei destinatari di ICD specialmente a quello di coloro i quali hanno sperimentato l’attivazione del dispositivo.
L’obiettivo del presente lavoro é quello di valutare la prevalenza della sintomatologia ansioso-depressiva nei pazienti che hanno o non hanno sperimentato uno shock da parte del defibrillatore.
La ricerca è stata realizzata su 38 pazienti, afferenti all’U.O. Malattie Cardiovascolari 2 dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana. I soggetti, durante il ricovero sono stati invitati a compilare la “Hospital Anxiety and Depression Scale” (HADS) per valutare i livelli di ansia e depressione. Personale appositamente formato ha inoltre raccolto una serie di informazioni relative all’impianto. Il campione è stato quindi suddiviso in due gruppi distinti in base alla presenza o meno di shock.
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