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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11172023-230557


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
NOTARO, LAURA
URN
etd-11172023-230557
Titolo
Ne bis in idem sostanziale. Legalità e proporzionalità nel concorso di norme e di illeciti
Settore scientifico disciplinare
IUS/17
Corso di studi
SCIENZE GIURIDICHE
Relatori
tutor Prof. Notaro, Domenico
Parole chiave
  • Blockburger test
  • commisurazione della pena
  • concorso apparente di norme
  • concorso di reati
  • concurso de delitos
  • concurso de leyes
  • derecho administrativo sancionador
  • Doppelbestrafung
  • Doppelbewertung
  • Doppelverwertung
  • doppi binari sanzionatori
  • double jeopardy
  • Gesetzeseinheit
  • Gesetzeskonkurrenz
  • Idealkonkurrenz
  • Konkurrenzlehre
  • materia penale
  • multiple punishments
  • ne bis in idem
  • non bis in idem
  • Ordnungswidrigkeiten
  • proporzionalità
  • qualificazioni multiple
  • Realkonkurrenz
  • single transaction
  • Strafzumessung
  • totality principle
Data inizio appello
01/12/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
01/12/2026
Riassunto
Il lavoro prende avvio dall’esigenza di indagare la funzione e i contenuti del ne bis in idem sostanziale, frequentemente richiamato dalla dottrina e dalla giurisprudenza, ma privo, ciononostante, di una ricostruzione sufficientemente condivisa. L’ipotesi di partenza è che l’idea di “ne bis in idem sostanziale” sia invocata per rispondere a una pluralità di istanze, che vanno dalla garanzia che la qualificazione giuridica del fatto risponda al canone di legalità-tipicità dell’illecito penale, all’esigenza di assicurare proporzionalità al trattamento sanzionatorio.
L’indagine, pertanto, si propone di ricostruire funzione, contenuto e collocazione sistematica del principio di ne bis in idem sostanziale, tanto nell’ambito del c.d. concorso apparente di norme, quanto nel contesto del c.d. concorso effettivo di illeciti.
La prima parte è dedicata alla ricerca di “tracce” del principio, oltre che nell’esperienza giuridica italiana, in altri ordinamenti europei in cui esso è variamente declinato, nella giurisprudenza delle Corti europee e nell’ambito del diritto penale internazionale. In tale fase di indagine, si tiene conto non soltanto dell’eventuale riconoscimento espresso di un principio individuato attraverso la ben nota formula “ne bis in idem”, ma anche degli istituti che, pur in assenza di un’esplicita e consolidata riconduzione a tale principio, risultino comunque preposti alla medesima funzione di evitare il fenomeno di plurima qualificazione o di plurima sanzione di un fatto definibile come unitario.
La parte centrale del lavoro si sofferma sui dati emersi all’esito della prima fase della ricerca e sulle conclusioni intermedie che se ne sono ricavate.
Confermata l’ipotesi di partenza – secondo la quale, nelle diverse esperienze giuridiche, dietro all’idea di ne bis in idem sostanziale si celano una pluralità di istanze, legate alla garanzia di legalità-tipicità e alla proporzionalità sanzionatoria – il Capitolo II tenta di approfondire le possibili relazioni tra le due esigenze evidenziate all’esito dello studio comparato.
Rilevato che il ne bis in idem sostanziale può assumere due diversi contenuti, che si muovono l’uno a livello di qualificazioni giuridiche, l’altro sul piano sanzionatorio, il Capitolo III si sofferma sul rapporto fra tali piani, sollevando alcuni rilievi critici in ordine all’autonomia di quello “qualificatorio” ai fini della ricostruzione del ne bis in idem sostanziale e delle sue ricadute sulla disciplina del concorso di norme e di reati.
L’ultima parte dell’indagine è dedicata all’analisi dei modelli di disciplina delle ipotesi in cui una vicenda concreta corrisponda a più fattispecie di reato e sia, quindi, suscettibile di ricevere più qualificazioni giuridico-penali. Il risultato che ne emerge è la necessità di assicurare un equilibrio tra l’ambito dei meccanismi di riduzione operanti sul piano delle qualificazioni giuridiche e quelli che intervengono, invece, al momento della commisurazione del trattamento sanzionatorio o a livello processuale.
Applicando il medesimo schema di analisi, infine, al concorso “intersistematico” fra illeciti penali e illeciti amministrativi, divenuto di attualità soprattutto nell’ultimo decennio alla luce degli sviluppi della giurisprudenza europea in argomento, si evidenziano alcune criticità e carenze della disciplina italiana, in relazione alle quali si suggeriscono possibili percorsi per una rimeditazione della disciplina in materia.
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