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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11172009-153216


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
JACCOD, LUCA
URN
etd-11172009-153216
Titolo
I laici di Fleury (fine X-metà dell'XI secolo). Educare il secolo e pensare il mondo dopo Abbone
Settore scientifico disciplinare
M-STO/01
Corso di studi
STORIA
Relatori
tutor Prof. Ronzani, Mauro
Parole chiave
  • Nessuna parola chiave trovata
Data inizio appello
17/12/2009
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
17/12/2049
Riassunto
È bene precisare la natura del sintagma preposizionale di Fleury presente nel titolo, che va inteso in senso prevalentemente soggettivo: la tesi si propone di indagare la visione che complessivamente i monaci di Fleury (Loiret) portano sui laici, siano essi agonistae o agricolae, pauperes o potentes, considerati nelle relazioni che intercorrono tra di loro e con il monastero. Pertanto tratta non di laici, bensì di sguardi sui laici, cioè dell’atteggiamento mentale dei monaci, senza per questo rinunciare a chiedersi chi siano concretamente i loro interlocutori, o considerare ‘disincarnata’ la loro riflessione. Educare il secolo e pensare il mondo: bipartire lo studio dell’atteggiamento dei floriacensi verso i laici è pertanto una scelta di comodo che non deve però far perdere di vista l’unitarietà del problema. Alla considerazione dell’aspetto maggiormente teorico – il posto dei laici nella Chiesa e nella società – segue l’analisi dei laici nella pratica – con pratica intendiamo l’esame di alcuni passi dov’è messa in risalto la relazione tra monastero e laici. Si propone il commento di un ‘testo immaginario’, o, se si preferisce, un percorso di lettura all’interno di una selezione di testi. Tale percorso non può prescindere tuttavia dall’analisi del contesto di redazione di ciascuna fonte e dal confronto con i principali risultati della storiografia a riguardo: soltanto la stretta correlazione tra ‘testo’ – o, meglio, testi – e contesti permette di affermare che le fonti presentate sono anche l’espressione di una medesima cultura, senza dover postulare che quella cultura sia una – monolitica e senza evoluzioni – e impermeabile, quasi un archetipo a cui ricondurre le singole opere, obliterando l’apporto personale dei loro autori. Una certa fluidità ed evoluzione sono anzi presupposte dalla molteplicità degli scrittori e dall’arco cronologico considerato, dalla fine del X alla metà dell’XI secolo circa. Quanto all’ultimo membro del titolo, dopo Abbone, occuparsi dei laici di Fleury significa anche verificare come una comunità monastica – che a un certo punto con un suo esponente fa una proposta ecclesiologica forte, per quanto occasionale – vive ed elabora questo rapporto. Affrontare alcuni problemi posti dall’Apologeticus di Abbone di Fleury, cercando di restituirlo al proprio contesto, suggerisce infatti l’interrogativo circa la sorte dell’Apologeticus stesso e intorno a quella che genericamente potremmo chiamare l’eredità del pensiero dell’abate di Fleury. La tesi nasce anche dal tentativo di rispondere a questa domanda.
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