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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11162023-100009


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
GAZZI, SIMONE
URN
etd-11162023-100009
Titolo
L’anomalia tutta italiana del vincolo sportivo
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Galardi, Raffaele
Parole chiave
  • D.lgs. 36/2021
  • Diritto sportivo
  • Federazioni Sportive Nazionali
  • L. 91/1981
  • Riforma dello sport
  • Sentenza Bernard
  • Sentenza Bosman
  • Vincolo sportivo
Data inizio appello
04/12/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
04/12/2093
Riassunto
Il presente elaborato andrà ad analizzare le conseguenze e l’evoluzione legislativa, giurisprudenziale e dottrinale del vincolo sportivo, a partire dalla dall’analisi della L. 91/1981 sino alla recentissima riforma del diritto sportivo introdotta nel 2021 ed entrata in vigore nel luglio del 2023.
Il trattato analizzerà, in prima battuta, l’origine del vincolo e le sue implicazioni, dirette ed indirette, inerenti lo status giuridico, contrattuale ed agonistico degli atleti, ponendo le giuste differenze, acuitesi nel tempo a seguito delle varie riforme e delle differenti applicazioni giurisprudenziali, tra gli atleti professionisti e gli atleti dilettanti.
Verrà poi analizzata l’evoluzione normativa, giurisprudenziale e dottrinale in merito al vincolo sportivo, alla sua finalità ed alla sua eventuale e molto discussa utilità, con particolare attenzione al periodo intercorrente tra il 1981, anno della prima riforma, sino all’ultimo intervento legislativo del 2021.
Sarà infatti analizzato l’iter di formazione dalla Legge 91 del 23 marzo 1981, recante le norme in materia di rapporti tra società e sportivi professionisti, e, nello specifico, gli artt. 5, 6 e 16 della legge, i quali si pongono di regolamentare, rispettivamente, la cessione del contratto, l’indennità di preparazione e promozione e l’abolizione del vincolo sportivo.
Verrà poi esaminata la Sentenza Bosman del 1996, la quale rappresentò una vera e propria rivoluzione nel campo dei trasferimenti di atleti comunitari, e la conseguente emanazione del d.l. 485/1996, il quale andò ad eliminare l’indennità di preparazione e promozione, conservandolo, tuttavia, sotto mutato nome, nel caso di primo contratto professionistico.
La Sentenza Bosman rappresentò, altresì, il precedente fondamentale per la successiva elaborazione giurisprudenziale. Per tale motivo verranno prese in considerazione e, in breve, esaminate sia l’Accordo di Bruxelles del 2001, riguardante le regole sui trasferimenti dei calciatori, che la Sentenza Bernard del 2010, la quale andò a confermare, in buona parte, le tesi assunte dalla sentenza del 1996, apportando tuttavia alcuni importanti aggiornamenti ed adeguamenti alle previsioni in essa contenute.
Nel terzo capitolo, rappresentante il vero e proprio punto focale della trattazione, si passerà poi ad esaminare il vincolo dal punto di vista degli atleti dilettanti.
A tal fine verranno riportate le normative federali della Federazione Italiana Baseball e Softball, della Federazione Italiana Pallacanestro, della Federazione Italiana Pallavolo e della Federazione Italiana Nuoto inerenti la disciplina del vincolo, andando quindi ad illustrare i motivi per cui tali normative debbano essere considerate illegittime, anche e soprattutto alla luce delle varie sentenze che, negli ultimi anni, hanno valutato il vincolo sportivo come illegittimo e discriminatorio.
Da tali sentenze, infatti, prenderanno forza le istanze di riforma e di adeguamento alla normativa europea ed internazionale che porteranno all’elaborazione ed alla promulgazione della Legge Delega del 2019, la quale dette vita, successivamente, ai cinque Decreti Legislativi del 2021.
Verranno così prese in considerazione ed analizzate le novità introdotte dalla riforma e quale potrà essere la futura normativa sul vincolo sportivo.
È quindi nell’ultimo capitolo, il quarto, che riportate le determinazioni assunte da alcune Federazioni Sportive, quali le già menzionate F.I.P., F.I.P.A.V. e F.I.N. e con l’aggiunta della Federazione Italiana Giuoco Calcio, in merito alle novità riguardanti il vincolo sportivo ed il premio di formazione tecnica, andando altresì ad evidenziare le differenti posizioni, interpretazioni e valutazioni espresse da tali federazioni sportive.
Per alcune di queste, infatti, l’abolizione del vincolo potrà risultare un’innovazione positiva, che permetterà a molti atleti di non dover più scegliere tra l’abbandono sportivo, dato dall’impossibilità di trasferimento in altra società a seguito di un mancato svincolo, ed il proseguimento in un contesto poco favorevole, o quantomeno ritenuto tale.
Per le altre, invece, l’abolizione del vincolo rappresenterà un fattore tutt’altro che positivo: secondo queste, infatti, ciò potrebbe comportare, per numerose società sportive, l’impossibilità di proseguire la propria attività, con conseguente scioglimento di molti sodalizi sportivi. Da tale situazione deriverebbe quindi, oltre che un’evidente perdita di posti di lavoro, anche la drastica diminuzione delle opportunità e delle possibilità, per gli atleti stessi, di trovare società o altri Enti ai quali aderire o comunque offrire la propria collaborazione e le proprie prestazioni.
A fine elaborato verranno quindi valutate le possibili e presumibili conseguenze, positive o negative che siano, che tale riforma potrà portare agli atleti ed alle società affiliate alle Federazioni Sportive Nazionali e quali saranno i punti sui quali ciascuna Federazione e ciascuna società sportiva dovranno lavorare per agevolare tale innovazione, ricercando il corretto equilibrio tra i diritti degli atleti e gli interessi delle società stesse.
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