Tesi etd-11162022-162900 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
BIANCHI, SARA
URN
etd-11162022-162900
Titolo
Il complicato rapporto tra il principio di immediatezza nella fase dibattimentale e la smaterializzazione del processo penale (soprattutto alla luce dell'epoca pandemica)
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Marzaduri, Enrico
Parole chiave
- Covid-19
- Dibattimento
- Diritto dell'emergenza
- Immediatezza
- Processo penale
Data inizio appello
05/12/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
05/12/2092
Riassunto
L’applicazione del principio di immediatezza all’interno della fase dibattimentale del processo penale è una delle tematiche più controverse, da tempo, in dottrina e giurisprudenza. Il Legislatore nazionale concepì, nel 1989, un nuovo schema processuale penale ispirato all’archetipo accusatorio. Proprio in quel modello, non poteva non trovare spazio il principio di immediatezza, così come delineato nell’art. 525 del codice di procedura, contraltare garantista a favore del soggetto imputato all’esigenza pubblicistica di repressione del fatto criminoso.
Nonostante la copertura costituzionale del principio nell’art. 111 della Costituzione, così come delineato dalla Legge costituzionale n. 2/1999, nelle ultime due decadi il Giudice delle Leggi non ha esitato, sulla scorta di una delineata visione di politica del diritto, a dar vita a letture restrittive dell’applicazione dell’immediatezza, spesso oscurata in virtù del principio – di copertura eurounitaria – della ragionevole durata del processo.
Quando nel 2019 il Giudice delle Leggi si pronunciava con la sentenza n. 132, seguito dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione con la sentenza sul caso Bajrami, la dottrina criticava la scelta di politica del diritto portata avanti dal Supremo Giudice. In quel contesto di riflessione critica, si è infranta l’onda pandemica, causata dal Covid-19, che ha dovuto fare i conti nondimeno con il sistema processuale penale. Ed è così che si è progressivamente espansa la frontiera dematerializzata del sistema giustizia, da tempo auspicata ma poco operativa, aprendosi ad udienze telematiche, che ragionevoli dubbi hanno posto sul rispetto del principio di immediatezza.
In conclusione, con il presente elaborato si è cercato di offrire una panoramica esaustiva e - per quanto possibile - completa sul rapporto tra il ridetto principio di immediatezza e le esigenze di smaterializzazione del processo penale, non da ultimo incoraggiate dal Legislatore dell’emergenza.
Nonostante la copertura costituzionale del principio nell’art. 111 della Costituzione, così come delineato dalla Legge costituzionale n. 2/1999, nelle ultime due decadi il Giudice delle Leggi non ha esitato, sulla scorta di una delineata visione di politica del diritto, a dar vita a letture restrittive dell’applicazione dell’immediatezza, spesso oscurata in virtù del principio – di copertura eurounitaria – della ragionevole durata del processo.
Quando nel 2019 il Giudice delle Leggi si pronunciava con la sentenza n. 132, seguito dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione con la sentenza sul caso Bajrami, la dottrina criticava la scelta di politica del diritto portata avanti dal Supremo Giudice. In quel contesto di riflessione critica, si è infranta l’onda pandemica, causata dal Covid-19, che ha dovuto fare i conti nondimeno con il sistema processuale penale. Ed è così che si è progressivamente espansa la frontiera dematerializzata del sistema giustizia, da tempo auspicata ma poco operativa, aprendosi ad udienze telematiche, che ragionevoli dubbi hanno posto sul rispetto del principio di immediatezza.
In conclusione, con il presente elaborato si è cercato di offrire una panoramica esaustiva e - per quanto possibile - completa sul rapporto tra il ridetto principio di immediatezza e le esigenze di smaterializzazione del processo penale, non da ultimo incoraggiate dal Legislatore dell’emergenza.
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Tesi non consultabile. |
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