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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11162018-140409


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DE ANTONI, FIAMMETTA
URN
etd-11162018-140409
Titolo
EFFETTI di 3,5 DI IODO-L-TIRONINA SU CARDIOMIOCITI DI RATTO
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA APPLICATA ALLA BIOMEDICINA
Relatori
relatore Prof.ssa Ghelardoni, Sandra
relatore Prof.ssa Tozzi, Maria Grazia
Parole chiave
  • ratti
  • T2
  • ormoni tiroidei
  • H9C2
  • cardiomiociti
Data inizio appello
10/12/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
Gli ormoni tiroidei vengono prodotti dalla tiroide, una ghiandola endocrina che li riversa nel circolo sanguigno. Il 90% della produzione tiroidea è costituito dalla tiroxina (T4), mentre il 10% dalla 3,5,3’-triiodotironina (T3) che è la forma ormonale attiva. L’insieme delle attività biologiche degli ormoni tiroidei sono infatti da attribuire alla T3 per la quale sono presenti recettori specifici. La conversione da T4 a T3 avviene nei tessuti periferici mediante deiodinazione dell’anello fenolico esterno, nel caso in cui avvenga la deiodinazione dell’anello tirosinico interno si ha la formazione di rT3, un metabolita inattivo della T4. La T3 e la rT3 vengono, poi, ulteriormente deiodinate formando le diiodotironine: la T3 produce la 3,3’-T2 e potenzialmente la 3,5-T2, mentre la rT3 produce la 3,3’-T2 e la 3’,5’-T2. Dati in letteratura sostengono che il meccanismo d’azione della T2 sia indipendente dalla trascrizione genica nucleare attraverso un effetto a breve termine indipendente dalla sintesi proteica. È stato suggerito che la T2 sia capace di aumentare il metabolismo attraverso l’attivazione mitocondriale. È stato anche osservato che la somministrazione della T2 a ratti che ricevono una dieta iperlipidica (HFD) è in grado, non solo di stimolare l’ossidazione degli acidi grassi a livello epatico, impedendone il loro accumulo sotto forma di trigliceridi nei tessuti magri, ma è in grado anche di prevenire l’insulino- resistenza. Tali effetti sono dovuti all’attivazione da parte della T2 di una sirtuina, SIRT1. Le sirtuine rappresentano una famiglia di deacetilasi NAD+ dipendenti e regolano molti processi cellulari come l’invecchiamento, il metabolismo e la resistenza allo stress. Nei mammiferi sono stati identificati 7 diversi membri di questa famiglia (Sirt1-Sirt7), che differiscono tra loro per localizzazione nella cellula e per attività enzimatica.
In questo progetto di tesi si è investigato il possibile ruolo di T2 di incrementare il metabolismo nel cuore attraverso il trattamento di colture cellulari, come linea cellulare è stata usata una linea di cardiomioblasti di ratto (H9C2), trattata con concentrazioni 100nM, 1µM e 10µM di T2. È stato inoltre valutato un ipotetico ruolo citotossico del T2 su questa linea attraverso saggi di vitalità cellulare, ogni esperimento è stato poi ripetuto usando T3 e T4 come composti di riferimento. Durante questo lavoro di tesi è stato osservato un aumento significativo del consumo di glucosio a 100nM e 1µM che però non dipende dalla funzionalità dell’esochinasi, dato che il dosaggio enzimatico non ha evidenziato variazioni significative. La funzionalità cardiaca (cardiac output) è inibita transitoriamente solo ad alte concentrazioni. Inoltre è valutata, tramite western blot, l’espressione delle sirtuine Sirt1 e Sirt4 su questa linea a seguito del trattamento con T2 che non ha dimostrato una significativa influenza su tale espressione
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