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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11162016-132757


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
FONTANI, DARIO
URN
etd-11162016-132757
Titolo
DISFUNZIONE MICROVASCOLARE E SCOMPENSO CARDIACO
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Natali, Andrea
Parole chiave
  • disfunzione endoteliale
  • disfunzione microvascolare
Data inizio appello
06/12/2016
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
06/12/2086
Riassunto
Razionale. La funzione microvascolare è di fondamentale importanza per l'adeguamento della perfusione tissutale al fabbisogno energetico. Pur essendo coinvolte anche le cellule muscolari lisce, la funzione microvascolare dipende in larga misura dalla produzione endoteliale di ossido nitrico che a sua volta è influenzata dall'esposizione ai fattori di rischio cardiovascolari classici e non. Pertanto la funzione microvascolare risulta essere un buon sensore, ed anche un buon predittore, del danno vascolare specialmente di tipo aterosclerotico. E' tuttavia possibile che la disfunzione microvascolare, una volta instauratasi, possa anche partecipare alla patogenesi di alcune complicanze. In particolare a livello miocardico la capacità del microcircolo di rispondere all’ischemia temporanea con iperemia reattiva gioca un ruolo protettivo fondamentale. Disfunzione microcircolatoria è stata osservata nei soggetti con scompenso cardiaco, ma in questi soggetti è presente un' attivazione neuro-umorale che potrebbe di per se giustificarne la presenza.
Obiettivo dello studio. Lo studio si propone di stabilire se esista un' associazione fra gli indici di disfunzione microvascolare e quelli di disfunzione cardiaca in una popolazione arricchita di soggetti con fattori di rischio cardiovascolare e/o malattia cardiovascolare pregressa, ma senza evidenza clinica di SC severo.
Pazienti e metodi. La popolazione in studio comprende 324 volontari (2/3 con diabete e 2/3 con malattia cardiovascolare). Si è caratterizzato la popolazione in termini fattori di rischio cardiovascolare, funzione microvascolare e funzione cardiaca. In particolare è stata misurata la risposta del polso digitale (PWA) all'ischemia con metodica pletismografica e sono stati presi in considerazione tre parametri ecocardiografici, due di disfunzione sistolica (FE e MFS adjusted) ed uno di disfunzione diastolica (E/E’).
Risultati e discussione. Nonostante un'ampia variabilità sia della funzione microcircolatoria sia della funzione ventricolare sinistra (sia sistolica che diastolica) e nonostante la presenza di più fattori di rischio nei soggetti con funzione cardiaca alterata non è stata trovata alcuna associazione tra la disfunzione ventricolare, di grado lieve, e quella microcircolatoria.
Conclusioni. I nostri dati confutano l'ipotesi che alterazioni della funzione ventricolare sinistra sistoliche o diastoliche si associno a disfunzione vascolare periferica e quindi mettono in dubbio la possibilità che l'una possa influenzare l'altra.
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