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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11162015-162026


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
VENTRICE, FRANCESCO
URN
etd-11162015-162026
Titolo
Effetti antiangiogenici e neuroprotettivi di UPARANT in un modello di retinopatia diabetica
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA APPLICATA ALLA BIOMEDICINA
Relatori
relatore Dott. Cammalleri, Maurizio
Parole chiave
  • sistema uPA/uPAR
  • neovascolarizzazione
  • Retinopatia diabetica
  • ERG
Data inizio appello
10/12/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
La retinopatia diabetica (DR) è la più comune complicazione del diabete mellito, che rappresenta ad oggi un’emergenza sanitaria mondiale per l’elevata prevalenza e il tasso di morbilità associato. La DR si sviluppa nel 75% dei pazienti con diabete mellito di tipo 1 e nel 50% dei pazienti con diabete di tipo 2 e costituisce la maggiore causa di cecità nei soggetti di età superiore a 50 anni. Dal punto di vista clinico si possono distinguere due forme di DR: una forma iniziale, definita “non proliferativa” (NPDR), che si caratterizza per la perdita dei periciti, disfunzione della barriera emato retinica e ispessimento della membrana basale dei capillari ed una “proliferativa” (PDR), caratterizzata da neovascolarizzazione retinica ed emorragia nel vitreo. Pertanto, la prevenzione ed il trattamento della DR rappresentano una grande sfida. I farmaci anti-VEGF intravitreali hanno rappresentato un importante passo in avanti nel trattamento delle retinopatie proliferative rispetto ai metodi chirurgici come l’ablazione vitrea e la fotocoagulazione mediante laser. Tuttavia questi farmaci non sono esenti dal presentare limitazioni ed effetti collaterali. Ad esempio, vi sono studi che riportano limitati benefici dei farmaci anti-VEGF rispetto alla fotocoagulazione laser nel trattamento della DR. Inoltre, le terapie anti-VEGF si limitano a contrastare i sintomi della patologia senza intervenire sulla causa dello stimolo neoangiogenico, richiedono ripetute iniezioni intravitreali che possono causare complicazioni come l’endoftalmite, la formazione di cataratta ed il distacco della retina. Tali complicanze hanno promosso numerose ricerche per lo sviluppo di nuovi agenti anti-angiogenici per il trattamento delle retinopatie proliferative.
Poiché il sistema uPA/uPAR è coinvolto nelle alterazioni della barriera emato retinica (BRB) che caratterizzano ratti con DR e poiché in topi con OIR UPARAT riduce la neovascolarizzazione e le alterazioni della BRB con conseguente recupero della funzione retinica è ipotizzabile che UPARANT possa ridurre le anomalie vascolari che caratterizzano la DR migliorando quindi la funzione visiva. In ratti maschi Sprague Dawley di 8 settimane di età il diabete è stato indotto con una iniezione intraperitoneale di streptozotocina (STZ) alla dose di 60 mg/Kg. La glicemia è stata misurata dopo 72 ore ed i ratti sono stati considerati diabetici se i livelli di glicemia erano superiori a 250 mg/dl. Il peso e la glicemia sono stati controllati ogni settimana. Dopo 8 settimane dalla somministrazione di STZ, UPARANT è stato iniettato intravitrealmente (4μl o 2μl una volta alla settimana per due settimane) alla dose di 10 μg/μl. La barriera emato retinica è stata valutata mediante perfusione con Evans Blu, un colorante che si lega alle proteine plasmatiche e mette in evidenza l’eventuale fuoriuscita del plasma dai vasi danneggiati. La distribuzione e la morfologia dei capillari sono state valutate mediante immunoistochimica e la funzione visiva è stata valutata mediante registrazioni elettroretinografiche.
Risultati: il peso dei ratti di controllo aumenta seguendo la normale curva di crescita mentre il peso dei ratti STZ rimane relativamente costante, come atteso in animali che abbiano sviluppato il diabete. La glicemia nei ratti STZ, come atteso, aumenta di circa 4 volte rispetto ai ratti di controllo. In accordo con la letteratura, la retina dei ratti trattati con STZ è caratterizzata da un aumento dei vasi retinici rispetto a retine di ratti di controllo, inoltre è caratterizzata da disfunzione della BRB evidenziata mediante blu di Evans e da un alterato elettroretinogramma con una drastica riduzione della ampiezza delle onde a e b rispetto a ratti di controllo. L’iniezione intravitreale di UPARANT non ha effetto né sul peso, né sulla glicemia. Nei ratti trattati con 4μl di UPARANT abbiamo osservato una riduzione della vascolarizzazione retinica, un miglioramento della BRB con conseguente miglioramento della funzione visiva. Mentre un tale miglioramento non è stato osservato nei ratti trattati con 2μl di UPARANT. Questi risultati dimostrano l’efficacia di UPARANT quale farmaco antiangiogenico in un modello di DR.
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