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Con la presente si affronta il tema delle intese stipulate tra lo Stato italiano e le confessioni acattoliche. In primis, per contestualizzare, viene effettuato un breve excursus sui rapporti tra potere temporale e spirituale dal punto di vista storico, arrivando a definire le statuizioni vigenti tra lo stesso stato e la Chiesa cattolica,decisiva dato che verrà assunta poi ad archetipo per le future stipulazioni con le altre varie confessioni. In secundis, viene analizzato il procedimento di stipulazione delle intese dal punto di vista normativo, inquadrandole ed illustrandone il procedimento. Si sposta poi il focus sulle cd stagioni delle intese, evidenziando le differenze intercorrenti fra la prima stagione, sostanzialmente riguardante il Protestantesimo e la religione ebraica, necessaria poichè regolava de iure situazioni già esistenti de facto, e la seconda stagione, che si occupa invece dei culti che più di recente si sono affacciati sulla scena europea ed in particolare italiana - la religione induista per citarne una - che differiscono enormemente dal concetto tradizionale di religione occidentale, ed hanno quindi per corollario tutta una serie di problematiche completamente diverse dai culti istituzionalizzati con la prima stagione di stipulazioni. Sul finire si cita, per dovere di cronaca, quelle confessioni che tutt'ora rimangono sprovviste di una previsione legislativa. Nelle conclusioni per ultimo, sulla scorta delll'analisi precedente, è posto l'accento sulle criticità che il sistema stesso delle intese presenta.