• cadute dall'alto
• sicurezza
• dispositivi anticaduta
• muratura
• pull-out
• resistenza a estrazione
• fissaggi
• ancoranti chimici

Oggetto della presente tesi è la valutazione della resistenza a estrazione di ancoranti chimici per il fissaggio dei dispositivi anticaduta su edifici in muratura.
In letteratura sono presenti numerosi studi, sia teorici che sperimentali, riguardo al comportamento di ancoranti chimici in strutture in calcestruzzo, ma la presenza di studi e dati relativi al comportamento degli ancoranti chimici su strutture in muratura è estremamente ridotta.
La normativa non fornisce indicazioni o relazioni analitiche che permettono la stima della capacità di pull-out; unico vincolo imposto dalla legislazione è la messa in commercio dei soli prodotti da costruzione ai quali è stato assegnato il marchio CE. La certificazione di un dato ancorante chimico avviene in accordo alle linee guida internazionali (ETAG 029 relativamente agli ancoranti per muratura): in tale certificazione viene indicata la capacità massima di estrazione relativa ad una data profondità di infissione, al variare del diametro della barra, per l’applicazione su determinate tipologie di elementi resistenti.
La necessità di ampliare il campo di applicazione degli ancoranti chimici, indagando profondità di infissione superiori a quella certificata e modalità di installazione differenti in relazione al supporto murario (quali ad esempio mattoni di testa e di fascia e giunti di malta) è lo scopo principale del presente elaborato di tesi.
È stata intrapresa una campagna sperimentale al fine di valutare l’influenza della profondità di infissione e della posizione di installazione sulla resistenza a estrazione di ancoranti chimici installati su supporti in muratura, con elementi resistenti e tessiture differenti.
Sono stati quindi ricercati e valutati modelli teorici per la descrizione del comportamento a estrazione degli ancoranti chimici su strutture in muratura, che riproducessero al meglio i risultati dei test sperimentali.