Tesi etd-11152016-102704 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
GIOSCIA, ROCCO
URN
etd-11152016-102704
Titolo
RUOLO DELLA TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) MULTISTRATO NELLA STADIAZIONE DEL TRAUMA RENALE E NELLA SUCCESSIVA GESTIONE CLINICA
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Neri, Emanuele
Parole chiave
- angiografia
- classificazione radiologica
- TCms
- trauma renale
Data inizio appello
06/12/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Le lesioni del tratto urologico conseguenti ad un trauma addominale mostrano una incidenza del 10%, mentre il trauma renale si verifica nell’1-5% di tutti i casi di trauma prevalentemente nei giovani maschi con un rapporto maschi / femmine di 3:1.
Il trauma renale può essere suddiviso in due categorie: trauma chiuso e trauma penetrante. Il trauma renale chiuso costituisce l’80-90%, mentre il trauma renale penetrante rappresenta il 10-20%.
I meccanismi del trauma renale chiuso comprendono: incidenti stradali, cadute accidentali, incidenti pedonali veicolo-associati, attività sportiva (ciclismo, equitazione) e aggressione.
Il trauma renale penetrante è più spesso causato da armi da fuoco e da taglio, anche se più raramente si possono osservare lesioni penetranti iatrogene, ovvero complicanze di una biopsia renale o di altre procedure mediche.
Le principali metodiche di imaging utilizzate nella diagnostica del trauma renale sono rappresentate dall’ecografia e dalla TCms.
L’ecografia è utilizzata come esame di screening iniziale nel paziente traumatizzato per valutare la presenza di un eventuale emoperitoneo, mentre la valutazione del retroperitoneo e del rene può risultare difficoltosa per la costituzione fisica del paziente e/o per la presenza di meteorismo intestinale: questo è il motivo per cui l’ecografia non ha un’elevata sensibilità nello studio dei traumi renali.
La TCms è considerata l’esame di scelta nella valutazione delle lesioni renali su base traumatica nel paziente emodinamicamente stabile.
Le lesioni renali traumatiche possono essere classificate utilizzando due tipi di classificazione: classificazione radiologica (Federle, Kawasima e Mirvis) basata sui reperti osservati alla TCms; classificazione dell’ American Association for the Surgery of Trauma (AAST) basata su reperti anatomo-chirurgici.
Lo scopo del nostro lavoro è valutare il ruolo della TCms nelle lesioni renali di natura traumatica per quanto concerne la loro stadiazione e la successiva gestione clinica del paziente.
Dal Gennaio 2010 all’ Ottobre 2016 sono stati arruolati 52 pazienti, di cui 40 politraumi (77%), costituiti da 42 maschi (81%) e 10 femmine (19%), con un range d’età compreso tra 11 anni e 85 anni e un’età media di 44 anni.
I pazienti osservati, tutti emodinamicamente stabili, sono stati ammessi al DEA (Dipartimento d’Emergenza e Urgenza) dell’Azienda Universitaria Ospedaliera Pisana e sono stati sottoposti dapprima a screening ecografico addominale (ECO-FAST) e poi a TCms, con diagnosi di trauma renale.
I reperti TC sono stati classificati secondo la classificazione dello Shock Trauma Center di Baltimora (Maryland-USA), per definire il grado del trauma renale e successivamente correlati con i reperti angiografici, chirurgici e con l’esito clinico dei pazienti per stabilire sensibilità, specificità, valore predittivo positivo/negativo e accuratezza diagnostica della TCms nell’indirizzare la corretta gestione dei pazienti.
La TCms ha rilevato 25 pazienti (48%) con lesioni di grado I, 3 (6%) pazienti con lesioni di grado II, 5 (10%) pazienti con lesioni di grado III, 5 (10%) pazienti con lesioni di grado IV e 14 pazienti (26%) con lesioni di grado V.
Per quanto riguarda la loro gestione si è osservato che 33 (66%) sono stati gestiti in maniera conservativa, mediante semplice osservazione e follow-up clinico-laboratoristico e radiologico, un (2%) paziente ha subito il posizionamento di catetere ureterale, 15 (28%) sono andati incontro a procedura di angioembolizzazione, un paziente (2%) è andato incontro a stenting dell’arteria renale, un paziente (2%) è andato incontro ad intervento chirurgico di nefrectomia radicale.
Dopo aver selezionato i pazienti veri positivi (VP), veri negativi (VN), falsi positivi (FP) e falsi negativi (FN), sono stati ottenuti i seguenti risultati relativi alla TCms: sensibilità: 94%; specificità: 97%; accuratezza diagnostica: 96%; valore predittivo positivo: 94%; valore predittivo negativo: 97%.
La TCms è la metodica di imaging che raggiunge i più elevati livelli di sensibilità e specificità nella stadiazione del trauma renale nel paziente emodinamicamente stabile e nella successiva gestione clinica.
Il trauma renale può essere suddiviso in due categorie: trauma chiuso e trauma penetrante. Il trauma renale chiuso costituisce l’80-90%, mentre il trauma renale penetrante rappresenta il 10-20%.
I meccanismi del trauma renale chiuso comprendono: incidenti stradali, cadute accidentali, incidenti pedonali veicolo-associati, attività sportiva (ciclismo, equitazione) e aggressione.
Il trauma renale penetrante è più spesso causato da armi da fuoco e da taglio, anche se più raramente si possono osservare lesioni penetranti iatrogene, ovvero complicanze di una biopsia renale o di altre procedure mediche.
Le principali metodiche di imaging utilizzate nella diagnostica del trauma renale sono rappresentate dall’ecografia e dalla TCms.
L’ecografia è utilizzata come esame di screening iniziale nel paziente traumatizzato per valutare la presenza di un eventuale emoperitoneo, mentre la valutazione del retroperitoneo e del rene può risultare difficoltosa per la costituzione fisica del paziente e/o per la presenza di meteorismo intestinale: questo è il motivo per cui l’ecografia non ha un’elevata sensibilità nello studio dei traumi renali.
La TCms è considerata l’esame di scelta nella valutazione delle lesioni renali su base traumatica nel paziente emodinamicamente stabile.
Le lesioni renali traumatiche possono essere classificate utilizzando due tipi di classificazione: classificazione radiologica (Federle, Kawasima e Mirvis) basata sui reperti osservati alla TCms; classificazione dell’ American Association for the Surgery of Trauma (AAST) basata su reperti anatomo-chirurgici.
Lo scopo del nostro lavoro è valutare il ruolo della TCms nelle lesioni renali di natura traumatica per quanto concerne la loro stadiazione e la successiva gestione clinica del paziente.
Dal Gennaio 2010 all’ Ottobre 2016 sono stati arruolati 52 pazienti, di cui 40 politraumi (77%), costituiti da 42 maschi (81%) e 10 femmine (19%), con un range d’età compreso tra 11 anni e 85 anni e un’età media di 44 anni.
I pazienti osservati, tutti emodinamicamente stabili, sono stati ammessi al DEA (Dipartimento d’Emergenza e Urgenza) dell’Azienda Universitaria Ospedaliera Pisana e sono stati sottoposti dapprima a screening ecografico addominale (ECO-FAST) e poi a TCms, con diagnosi di trauma renale.
I reperti TC sono stati classificati secondo la classificazione dello Shock Trauma Center di Baltimora (Maryland-USA), per definire il grado del trauma renale e successivamente correlati con i reperti angiografici, chirurgici e con l’esito clinico dei pazienti per stabilire sensibilità, specificità, valore predittivo positivo/negativo e accuratezza diagnostica della TCms nell’indirizzare la corretta gestione dei pazienti.
La TCms ha rilevato 25 pazienti (48%) con lesioni di grado I, 3 (6%) pazienti con lesioni di grado II, 5 (10%) pazienti con lesioni di grado III, 5 (10%) pazienti con lesioni di grado IV e 14 pazienti (26%) con lesioni di grado V.
Per quanto riguarda la loro gestione si è osservato che 33 (66%) sono stati gestiti in maniera conservativa, mediante semplice osservazione e follow-up clinico-laboratoristico e radiologico, un (2%) paziente ha subito il posizionamento di catetere ureterale, 15 (28%) sono andati incontro a procedura di angioembolizzazione, un paziente (2%) è andato incontro a stenting dell’arteria renale, un paziente (2%) è andato incontro ad intervento chirurgico di nefrectomia radicale.
Dopo aver selezionato i pazienti veri positivi (VP), veri negativi (VN), falsi positivi (FP) e falsi negativi (FN), sono stati ottenuti i seguenti risultati relativi alla TCms: sensibilità: 94%; specificità: 97%; accuratezza diagnostica: 96%; valore predittivo positivo: 94%; valore predittivo negativo: 97%.
La TCms è la metodica di imaging che raggiunge i più elevati livelli di sensibilità e specificità nella stadiazione del trauma renale nel paziente emodinamicamente stabile e nella successiva gestione clinica.
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