Tesi etd-11152004-134222 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
Rocchio, Rita Antonella
Indirizzo email
1triade@libero.it
URN
etd-11152004-134222
Titolo
Progetto di una stazione di pedaggio con differenti tipi di porte di esazione
Dipartimento
INGEGNERIA
Corso di studi
INGEGNERIA CIVILE
Relatori
relatore Schoen, Fabio
relatore Losa, Massimo
relatore Prof. Pratelli, Antonio
relatore Losa, Massimo
relatore Prof. Pratelli, Antonio
Parole chiave
- disposizione ottima delle porte
- fattori di rischio
- modello di rischio
- stazioni di pedaggio
Data inizio appello
07/12/2004
Consultabilità
Completa
Riassunto
La sicurezza stradale è un tema che suscita da sempre un grande interesse sia da parte dei tecnici addetti ai lavori che da parte di chi usufruisce delle infrastrutture. Con l’introduzione della “patente a punti”, è stato fatto uno sforzo nella direzione di aumen- tare la sicurezza degli utenti della strada; saranno poi i dati a lungo termine a dire se tale innovazione del codice della strada abbia sortito gli effetti sperati.
Le società autostradali finora non hanno mai fornito dati riguardanti l’incidentalità ai caselli, ma i soli dati disponibili sono quelli relativi alle corsie di marcia, piazzali di sosta, e stazioni di servizio. Dai dati forniti si rileva che sulla sola rete autostradale, nell’anno 2003, su 77 ̇436 milioni di km percorsi ci sono stati 37 ̇398 incidenti di cui 10 ̇568 hanno provocato danni a persone e altri 470 sono stati quelli mortali. Negli ulti- mi tredici anni (dal 1990 al 2003), non si sono registrati flessioni significative né per numero di incidenti né per la loro gravità. Alla fine del 2003 dei 10 ̇568 incidenti che hanno arrecato danni a persone, i feriti sono stati 18 ̇117 e i morti 553 (AISCAT, 2004).
Le cause di incidenti stradali sono molteplici e non sempre sono immediatamente individuabili o, comunque, non sempre è facile determinare quale sia stata la causa e quale, se esiste, la concausa. Sul banco degli imputati si pongono:
1) stato fisico delle infrastrutture: ammaloramenti della pavimentazione, cattiva illuminazione, inefficiente smaltimento delle acque, etc..;
2) comportamento dei conducenti: molto spesso non adeguato alle condizioni “a contorno”, includendo fra queste le condizioni di traffico, quelle della strada, atmosferiche e le condizioni psico-fisiche dello stesso conducente
3) mancato rispetto dei limiti di velocità, della distanza di sicurezza e, in gene- rale, mancato rispetto del codice della strada.
In campo autostradale, l’argomento “sicurezza” assume un carattere particolarmen- te rilevante date le elevate velocità in gioco. Il mancato rispetto della distanza di sicu- rezza e la presenza dei punti di esazione del pedaggio rappresentano le cause principali di incidentalità con conseguenza più o meno gravi.
I punti di esazione del pedaggio, barriere o stazioni, sono fonte di pericolo perché i conducenti dei veicoli provenienti dalle corsie in ingresso o in uscita dall’autostrada che arrivano al piazzale, si distraggono per il fatto che si trovano a dover scegliere quale ca- sello adoperare per pagare il pedaggio. La scelta in alcuni casi è obbligata mentre in al- tri è completamente libera, ma le condizioni di traffico, la disposizione geometrica del piazzale e la disposizione relativa fra le varie tipologie delle porte e, non ultima, la dif- ficoltà da parte degli utenti di individuare in un ragionevole lasso di tempo la porta adat- ta a loro, possono creare confusione ed essere causa di pericolose distrazioni.
Il comportamento che gli utenti assumono nel momento in cui devono pagare il pe- daggio e la metodologia di scelta della porta, sono stati oggetto di studio da parte di al- cuni ricercatori proprio nell’ottica di rendere agevole e il più possibile sicura tale opera- zione.
È stato sviluppato un modello matematico per la valutazione del rischio che corro- no gli utenti in arrivo alle stazioni per il pagamento del pedaggio, che tiene conto delle diverse possibilità di interazione fra coppie di veicoli delle diverse correnti di traffico provenienti dalle diverse corsie dell’autostrada e dirette verso porte di diversa tipologia per l’esazione (Viacard, Telepass, manuali). Secondo gli autori di questo modello (Pra- telli, Schoen), il rischio che corrono i conducenti è influenzato dai seguenti parametri:
− percentuale di veicoli leggeri e pesanti;
− corsie in arrivo ai piazzali da cui provengono i veicoli (marcia o sorpasso);
− composizione del traffico alle diverse porte;
− tipologia delle porte;
− distanza tra le porte.
I parametri summenzionati devono essere calibrati su situazioni reali, ed è ciò che si propone di fare questo studio tramite l’analisi dei dati ottenuti dalle riprese video in tre stazioni di pedaggio della rete autostradale italiana con un numero di porte, in in- gresso e in uscita, variabile da tre a nove.
Le immagini video raccolte sono state anche un indispensabile test di verifica nello sviluppo di un software per il tracciamento delle traiettorie dei veicoli in corrispondenza delle “toll station”. Lo sviluppo di questo software è stato argomento di una tesi di lau- rea in Ingegneria Informatica presso l’Università degli Studi di Firenze dal titolo “Me- todologie per il tracciamento automatico di veicoli da riprese video”, discussa nel luglio 2004.
La valutazione del rischio di incidente nei piazzali di pedaggio ha come scopo quello di ottimizzare la posizione relativa delle varie tipologie di porte in modo da mi- nimizzare tale rischio.
Un minor numero di incidenti, in particolare con morti e feriti, è un risultato auspi- cabile non solo da un punto di vista umano ma rappresenterebbe anche una notevole diminuzione di spesa sociale da parte dello Stato e quindi dell’intera collettività.
Le società autostradali finora non hanno mai fornito dati riguardanti l’incidentalità ai caselli, ma i soli dati disponibili sono quelli relativi alle corsie di marcia, piazzali di sosta, e stazioni di servizio. Dai dati forniti si rileva che sulla sola rete autostradale, nell’anno 2003, su 77 ̇436 milioni di km percorsi ci sono stati 37 ̇398 incidenti di cui 10 ̇568 hanno provocato danni a persone e altri 470 sono stati quelli mortali. Negli ulti- mi tredici anni (dal 1990 al 2003), non si sono registrati flessioni significative né per numero di incidenti né per la loro gravità. Alla fine del 2003 dei 10 ̇568 incidenti che hanno arrecato danni a persone, i feriti sono stati 18 ̇117 e i morti 553 (AISCAT, 2004).
Le cause di incidenti stradali sono molteplici e non sempre sono immediatamente individuabili o, comunque, non sempre è facile determinare quale sia stata la causa e quale, se esiste, la concausa. Sul banco degli imputati si pongono:
1) stato fisico delle infrastrutture: ammaloramenti della pavimentazione, cattiva illuminazione, inefficiente smaltimento delle acque, etc..;
2) comportamento dei conducenti: molto spesso non adeguato alle condizioni “a contorno”, includendo fra queste le condizioni di traffico, quelle della strada, atmosferiche e le condizioni psico-fisiche dello stesso conducente
3) mancato rispetto dei limiti di velocità, della distanza di sicurezza e, in gene- rale, mancato rispetto del codice della strada.
In campo autostradale, l’argomento “sicurezza” assume un carattere particolarmen- te rilevante date le elevate velocità in gioco. Il mancato rispetto della distanza di sicu- rezza e la presenza dei punti di esazione del pedaggio rappresentano le cause principali di incidentalità con conseguenza più o meno gravi.
I punti di esazione del pedaggio, barriere o stazioni, sono fonte di pericolo perché i conducenti dei veicoli provenienti dalle corsie in ingresso o in uscita dall’autostrada che arrivano al piazzale, si distraggono per il fatto che si trovano a dover scegliere quale ca- sello adoperare per pagare il pedaggio. La scelta in alcuni casi è obbligata mentre in al- tri è completamente libera, ma le condizioni di traffico, la disposizione geometrica del piazzale e la disposizione relativa fra le varie tipologie delle porte e, non ultima, la dif- ficoltà da parte degli utenti di individuare in un ragionevole lasso di tempo la porta adat- ta a loro, possono creare confusione ed essere causa di pericolose distrazioni.
Il comportamento che gli utenti assumono nel momento in cui devono pagare il pe- daggio e la metodologia di scelta della porta, sono stati oggetto di studio da parte di al- cuni ricercatori proprio nell’ottica di rendere agevole e il più possibile sicura tale opera- zione.
È stato sviluppato un modello matematico per la valutazione del rischio che corro- no gli utenti in arrivo alle stazioni per il pagamento del pedaggio, che tiene conto delle diverse possibilità di interazione fra coppie di veicoli delle diverse correnti di traffico provenienti dalle diverse corsie dell’autostrada e dirette verso porte di diversa tipologia per l’esazione (Viacard, Telepass, manuali). Secondo gli autori di questo modello (Pra- telli, Schoen), il rischio che corrono i conducenti è influenzato dai seguenti parametri:
− percentuale di veicoli leggeri e pesanti;
− corsie in arrivo ai piazzali da cui provengono i veicoli (marcia o sorpasso);
− composizione del traffico alle diverse porte;
− tipologia delle porte;
− distanza tra le porte.
I parametri summenzionati devono essere calibrati su situazioni reali, ed è ciò che si propone di fare questo studio tramite l’analisi dei dati ottenuti dalle riprese video in tre stazioni di pedaggio della rete autostradale italiana con un numero di porte, in in- gresso e in uscita, variabile da tre a nove.
Le immagini video raccolte sono state anche un indispensabile test di verifica nello sviluppo di un software per il tracciamento delle traiettorie dei veicoli in corrispondenza delle “toll station”. Lo sviluppo di questo software è stato argomento di una tesi di lau- rea in Ingegneria Informatica presso l’Università degli Studi di Firenze dal titolo “Me- todologie per il tracciamento automatico di veicoli da riprese video”, discussa nel luglio 2004.
La valutazione del rischio di incidente nei piazzali di pedaggio ha come scopo quello di ottimizzare la posizione relativa delle varie tipologie di porte in modo da mi- nimizzare tale rischio.
Un minor numero di incidenti, in particolare con morti e feriti, è un risultato auspi- cabile non solo da un punto di vista umano ma rappresenterebbe anche una notevole diminuzione di spesa sociale da parte dello Stato e quindi dell’intera collettività.
File
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05Capitolo5.pdf | 156.64 Kb |
Bibliografia.pdf | 9.47 Kb |
Conclusioni.pdf | 25.01 Kb |
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Indice.pdf | 15.79 Kb |
Introduzione.pdf | 26.49 Kb |
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