Tesi etd-11142021-181852 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
FRISON, ELISE MARIE
URN
etd-11142021-181852
Titolo
Valutazione retrospettiva del magnesio ionizzato nei pazienti felini e canini arrivati in pronto soccorso
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof.ssa Briganti, Angela
correlatore Dott.ssa Fages Cárceles, Aida
controrelatore Prof.ssa Citi, Simonetta
correlatore Dott.ssa Fages Cárceles, Aida
controrelatore Prof.ssa Citi, Simonetta
Parole chiave
- Ipermagnesemia
- Ipomagnesemia
- Magnesio ionizzato
- Mortalità
- Pronto soccorso
Data inizio appello
10/12/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
10/12/2091
Riassunto
Obiettivo: Lo scopo di questo studio retrospettivo è stato quello di valutare la magnesemia all’arrivo in pronto soccorso di pazienti canini e felini e di correlarla con il processo patologico, l’età dei pazienti, i parametri emogasanalitici e l’outcome.
Materiali e metodi: 140 gatti e 333 cani presentati al pronto soccorso dell’ospedale Mario Modenato su un periodo di 9 mesi sono stati inclusi nello studio. I pazienti sono stati divisi in base al valore del magnesio ionizzato: ipomagnesemia<0.5mmol/L, normomagnesemia 0.5-1.0mmol/L e ipermagnesemia>1mmol/L nelle due specie. Diversi dati sono stati analizzati: parametri emogasanalitici al all’arrivo, età dei pazienti, outcome, processo patologico per valutare l’esistenza di un’associazione con la magnesemia.
Risultati: Il 57,6% dei cani sono risultati di sesso maschile e un 42,4% di sesso femminile, con un’età media di 7 ± 4,5 anni e una magnesemia media di 0,53 ± 0,11 mmol/L. I meticci rappresentano il 26% dei pazienti canini seguiti dai Golden retriever (6,1%) e dai Jack russel terrier (5,7%). Il 37% dei pazienti canini sono risultati ipomagnesemici e sono significativamente rappresentati da cani junior (p<0.0001) e anziani (p=0.002). I pazienti ipomagnesemici hanno mostrato anche dei valori alterati di sodio, potassio, calcio, pH e BUN. Il 67,7% dei gatti sono risultati di sesso maschile e il 39,3% di sesso femminile, con un’età media di 6,3 ± 4,9 anni e una magnesemia media di 0,69 ± 0,2 mmol/L. Il 91,4% dei gatti sono di razza europea. Il 5% dei gatti è risultato ipomagnesemico e il 10% ipermagnesemico. Quest’ultima condizione è associata direttamente alla mortalità (p=0.012) e ad alterazioni della calcemia, pH e BUN, mentre l’ipomagnesemia felina è associata solo a disturbi del calcio.
Conclusioni: L’ipomagnesemia è un riscontro frequente nella specie canina, mentre nella specie felina la dismagnesemia più frequente è l’ipermagnesemia. La mortalità è stata correlata a ipermagnesemia nel gatto mentre i cani ipomagnesemici sono risultati maggiormente sotto l’anno di età o sopra gli 8 anni. I disturbi elettrolitici associati sono più numerosi nei cani ipomagnesemici mentre solo la calcemia è significativamente alterata nei gatti ipermagnesemici. Nessuna correlazione è stata osservata tra processo patologico e magnesemia.
Materiali e metodi: 140 gatti e 333 cani presentati al pronto soccorso dell’ospedale Mario Modenato su un periodo di 9 mesi sono stati inclusi nello studio. I pazienti sono stati divisi in base al valore del magnesio ionizzato: ipomagnesemia<0.5mmol/L, normomagnesemia 0.5-1.0mmol/L e ipermagnesemia>1mmol/L nelle due specie. Diversi dati sono stati analizzati: parametri emogasanalitici al all’arrivo, età dei pazienti, outcome, processo patologico per valutare l’esistenza di un’associazione con la magnesemia.
Risultati: Il 57,6% dei cani sono risultati di sesso maschile e un 42,4% di sesso femminile, con un’età media di 7 ± 4,5 anni e una magnesemia media di 0,53 ± 0,11 mmol/L. I meticci rappresentano il 26% dei pazienti canini seguiti dai Golden retriever (6,1%) e dai Jack russel terrier (5,7%). Il 37% dei pazienti canini sono risultati ipomagnesemici e sono significativamente rappresentati da cani junior (p<0.0001) e anziani (p=0.002). I pazienti ipomagnesemici hanno mostrato anche dei valori alterati di sodio, potassio, calcio, pH e BUN. Il 67,7% dei gatti sono risultati di sesso maschile e il 39,3% di sesso femminile, con un’età media di 6,3 ± 4,9 anni e una magnesemia media di 0,69 ± 0,2 mmol/L. Il 91,4% dei gatti sono di razza europea. Il 5% dei gatti è risultato ipomagnesemico e il 10% ipermagnesemico. Quest’ultima condizione è associata direttamente alla mortalità (p=0.012) e ad alterazioni della calcemia, pH e BUN, mentre l’ipomagnesemia felina è associata solo a disturbi del calcio.
Conclusioni: L’ipomagnesemia è un riscontro frequente nella specie canina, mentre nella specie felina la dismagnesemia più frequente è l’ipermagnesemia. La mortalità è stata correlata a ipermagnesemia nel gatto mentre i cani ipomagnesemici sono risultati maggiormente sotto l’anno di età o sopra gli 8 anni. I disturbi elettrolitici associati sono più numerosi nei cani ipomagnesemici mentre solo la calcemia è significativamente alterata nei gatti ipermagnesemici. Nessuna correlazione è stata osservata tra processo patologico e magnesemia.
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