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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11142021-155047


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
BONANNINI, LAVINIA
URN
etd-11142021-155047
Titolo
Il tempo della vittima: dall'arena processuale alla giustizia riparativa. Prospettive a confronto.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Bonini, Valentina
Parole chiave
  • violence against women.
  • giustizia riparativa
  • violenza contro le donne
  • victim
  • vulnerability
  • victimization
  • procedural dimension
  • restorative justice
  • dimensione processuale
  • vittimizzazione
  • vulnerabilità
  • vittima
Data inizio appello
06/12/2021
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
L’elaborato tratta l’evoluzione del ruolo che la vittima del reato assume nella tradizione processuale italiana alla luce dei principali interventi normativi victim-oriented internazionali ed europei.
In particolare, è dedicato uno spazio ad hoc ai contenuti della Direttiva Vittime, comunemente definita <un autentico corpus juris, di matrice europea, dei diritti delle vittime del reato>.
Si abbandona, dunque, la concezione di vittima ignorata, per cui questa era stata relegata ai margini della vicenda penale processuale, in favore di una vittima tutelata e valorizzata.
Tuttavia, qualora la vittima decida di non costituirsi parte civile – nonostante l’implementazione dei suoi diritti nella sfera processuale – il raggio d’azione dei poteri della vittima si arresta alla soglia di ‘quasi parte’, rimanendo intrappolata nelle scelte compiute dal suo antagonista artificiale, id est il pubblico ministero.
Questo processo di rivitalizzazione della vittima raggiunge la sua acme nel paradigma riparativo, in cui – mediante la creazione di <uno spazio per la parola> - viene restituita centralità alle persone coinvolte nel conflitto, promuovendo il reciproco riconoscimento della dignità umana.

The paper deals with the evolution of the role that the victim of crime assumes in the Italian procedural tradition in the light of the main international and European victim-oriented regulatory interventions.
In particular, an ad hoc space is dedicated to the contents of the Victims Directive, commonly referred to <a genuine corpus juris, of European origin, of the rights of victims of crime>.
Therefore, the concept of an ignored victim is abandoned, for which this had been relegated to the margins of the procedural criminal case, in favor of a protected and valued victim.
However, if the victim decides not to become a civil party – despite the implementation of his rights in the procedural sphere – the range of action of the victim's powers stops at the threshold of 'almost part', remaining trapped in the choices made by his artificial antagonist, id est the prosecutor.
This process of revitalization of the victim reaches its climax in the reparative paradigm, in which – through the creation of <a space for speech> – centrality is restored to the people involved in the conflict, promoting the mutual recognition of human dignity.
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