Tesi etd-11142021-150046 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
CORTI, NOEMI
URN
etd-11142021-150046
Titolo
Impatto del tessuto adiposo epicardico sulla prognosi dei pazienti con scompenso cardiaco
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Dott. Taddei, Stefano
correlatore Dott. Pugliese, Nicola Riccardo
correlatore Dott. Pugliese, Nicola Riccardo
Parole chiave
- esercizio
- frazione di eiezione preservata
- prognosi
- scompenso
- tessuto adiposo epicardico
Data inizio appello
01/12/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
01/12/2091
Riassunto
Il tessuto adiposo epicardico (EAT) è situato tra il pericardio viscerale e la superficie esterna del miocardio. Questo tessuto presenta funzioni paracrine, come ad esempio la produzione di substrati energetici, ma ha anche la funzione di proteggere il cuore dall’ipotermia. Un aumento di spessore dell’EAT correla con l’insulino-resistenza, sindrome metabolica, aterosclerosi subclinica e malattia coronarica. La domanda che ci siamo posti è se l’EAT avesse o meno una correlazione con lo scompenso cardiaco.
A tal proposito è stato valutato l'impatto del tessuto adiposo epicardico (EAT) ecografico, sul profilo metabolico e sulla prognosi nell'insufficienza cardiaca (HF), utilizzando il test da sforzo combinato cardiopolmonare-ecocardiografico.
È stato analizzato lo spessore EAT di pazienti con HF con frazione di eiezione ridotta (HFrEF, n=205) e conservata (HFpEF, n=188), compresi 44 controlli. I pazienti HFpEF hanno mostrato il più alto spessore di EAT, mentre i pazienti HFrEF avevano valori più bassi rispetto ai controlli. EAT era indipendentemente associato con il picco di consumo di ossigeno (VO2), all'estrazione periferica (AVO2diff), e all'indice di massa corporea. EAT era invece inversamente correlato con il picco VO2 e AVO2diff nei pazienti HFpEF, mentre è stata osservata un'associazione diretta nei pazienti HFrEF. Dopo un follow-up di 21 mesi, abbiamo riportato 146 ospedalizzazioni HF e 34 morti cardiovascolari nella popolazione HF. L'analisi multivariabile di Cox ha indicato un ruolo differente di EAT nelle coorti HF (interazione p=0,01): un rischio maggiore di eventi avversi per l'aumento di EAT in HFpEF (hazard ratio [HR] 1,12, 95% intervallo di confidenza [CI] 1,04-1,37) e per la diminuzione di EAT in HFrEF (HR 0,75, 95% CI 0,54-0,91).
In conclusione, nei pazienti HFpEF, l’accumulo di EAT è associato ad un peggior profilo metabolico e a una peggiore prognosi. Al contrario nei pazienti HFrEF, la disfunzione ventricolare sinistra, la funzionalità globale e la prognosi peggiorano al diminuire dei valori di EAT.
A tal proposito è stato valutato l'impatto del tessuto adiposo epicardico (EAT) ecografico, sul profilo metabolico e sulla prognosi nell'insufficienza cardiaca (HF), utilizzando il test da sforzo combinato cardiopolmonare-ecocardiografico.
È stato analizzato lo spessore EAT di pazienti con HF con frazione di eiezione ridotta (HFrEF, n=205) e conservata (HFpEF, n=188), compresi 44 controlli. I pazienti HFpEF hanno mostrato il più alto spessore di EAT, mentre i pazienti HFrEF avevano valori più bassi rispetto ai controlli. EAT era indipendentemente associato con il picco di consumo di ossigeno (VO2), all'estrazione periferica (AVO2diff), e all'indice di massa corporea. EAT era invece inversamente correlato con il picco VO2 e AVO2diff nei pazienti HFpEF, mentre è stata osservata un'associazione diretta nei pazienti HFrEF. Dopo un follow-up di 21 mesi, abbiamo riportato 146 ospedalizzazioni HF e 34 morti cardiovascolari nella popolazione HF. L'analisi multivariabile di Cox ha indicato un ruolo differente di EAT nelle coorti HF (interazione p=0,01): un rischio maggiore di eventi avversi per l'aumento di EAT in HFpEF (hazard ratio [HR] 1,12, 95% intervallo di confidenza [CI] 1,04-1,37) e per la diminuzione di EAT in HFrEF (HR 0,75, 95% CI 0,54-0,91).
In conclusione, nei pazienti HFpEF, l’accumulo di EAT è associato ad un peggior profilo metabolico e a una peggiore prognosi. Al contrario nei pazienti HFrEF, la disfunzione ventricolare sinistra, la funzionalità globale e la prognosi peggiorano al diminuire dei valori di EAT.
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