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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11142018-084924


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
SCOVOTTO, ROBERTA
URN
etd-11142018-084924
Titolo
Ri-vivere il cuore della città - Riqualificazione di Piazza Santini e ampliamento della Chiesa di San Vito di Capaccio Scalo
Dipartimento
INGEGNERIA DELL'ENERGIA, DEI SISTEMI, DEL TERRITORIO E DELLE COSTRUZIONI
Corso di studi
INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Relatori
relatore Prof. Lanini, Luca
relatore Arch. Bascherini, Enrico
Parole chiave
  • progettazione
  • ampliamento
  • riqualificazione
Data inizio appello
06/12/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
06/12/2088
Riassunto
Ripensare il luogo in cui si è nati e cresciuti non è stato semplice, se ne conoscono bene i pregi e se ne riconoscono, seppur a malincuore, i difetti, ma, in vista dell’elaborazione della tesi di laurea, non potevo non cogliere tale opportunità. La prima parte dello studio è stata dedicata alla rappresentazione storico-territoriale di Capaccio-Paestum, in particolare all’illustrazione della ‘migrazione delle sedi’, fenomeno che ha caratterizzato a fondo il comune. Lo spostamento della popolazione da una parte all’altra del territorio, dovuta al susseguirsi di carestie, infezioni da malaria, incursioni barbariche, ha originato la presenza di tante borgate, ognuna con le proprie peculiarità, tra cui: Paestum, la città antica, prima greca e poi romana; Capaccio Vecchio, la civitas nova del Medioevo; Capaccio Nuovo, l’attuale capoluogo, sede dei palazzi signorili del ‘700. Tale fenomeno è continuato fino al secolo scorso, quando con la Riforma Fondiaria furono costruiti i cosiddetti borghi della riforma. Soltanto grazie al Consorzio di Bonifica di Paestum fu realizzato il Centro di Servizi di Capaccio Scalo, dotato di piazza, chiesa, sede comunale, scuole, biblioteca e parco urbano. Il centro urbano di Capaccio Scalo è il fulcro intorno al quale si sono consolidate funzioni, strutture, attività commerciali e terziarie che hanno influenzato l’espansione edilizia, che però non è stata accompagnata da adeguati interventi di sistemazione urbana. L’analisi conoscitiva, nella seconda parte dello studio, ha messo in evidenzia tutti i requisiti che Capaccio Scalo possiede per raccogliere l’eredità storica dell’antica Paestum, ma per l’assenza di un’agorà non può essere considerato un centro urbano integrato. Il rilievo dello stato di fatto ha permesso di comprendere quelle che sono le risorse, ma soprattutto le criticità del luogo, cui questo progetto mira rispettivamente a salvaguardare e correggere. Il metodo più efficace a questo scopo, è stato quello di rappresentare del territorio mediante uno schema costituito da assi direttori e comparti urbanistici, a loro volta suddivisibili in unità minime d’intervento, utili nelle successive fasi di progettazione e di realizzazione. Per ognuna di queste unità sono stati individuati: le previsioni del piano regolare vigente; lo stato di fatto e la conformità alle previsioni; le modifiche e/o integrazioni da apportare al piano. Dopo aver delineato gli interventi da prevedere per ogni comparto, si è scelto di continuare l’iter progettuale del comparto per cui si prevede la riqualificazione della piazza e in particolare l’ampliamento della Chiesa. Piazza Santini è una piazza giovane, costruita negli anni ’60 del secolo scorso, si presenta come un semplice luogo sede dei servizi di cui il borgo fu dotato grazie all’opera della Riforma Agraria. lI progetto di riqualificazione mira a rimuovere le auto e a portare/riportare i cittadini in piazza, perché senza le persone, la piazza è soltanto un vasto spazio pubblico. Un percorso pedonale, concepito come un cammino che costeggia il sagrato della chiesa, il porticato dell’edificio comunale e confluisce all’interno della nuova galleria commerciale, e un’area centrale su un livello più basso, in parte pavimentata e in parte adibita a verde pubblico, permettono di vivere la piazza in due modi: di passaggio per chi la attraversa per affari e di sosta per chi vi si reca per socializzare o per vivere dei momenti di svago. Nel disegno urbano ha rivestito un’importanza fondamentale l’asse che parte dall’abside della chiesa e arriva fino alle scuole, dove si ricongiunge al ‘corridoio’ di verde previsto nell’area più centrale del borgo. Grazie a questi collegamenti la piazza, nonostante si trovi in una zona periferica dell’abitato, si connette con tutta la città. Il progetto si propone di far ri-vivere il centro di Capaccio Scalo e con esso il cuore pulsante della città, motivo per il quale dalla riqualificazione urbanistica della piazza si è arrivati fino alla riprogettazione del luogo sacro. L’idea di base è stata quella di ripensare ad una nuova facciata della chiesa che, insieme alla nuova configurazione della piazza, rappresentassero un punto di partenza nel riordino di tutta la città. La nuova struttura, che si impone davanti alla facciata della chiesa esistente, è caratterizzata da una copertura bianca che segue precisamente il contorno del prospetto esistente e che come un ‘lenzuolo’ copre l’ingresso al luogo sacro. La facciata, dunque, si presenta avvolta da un telo, una tenda, un ‘sudario’ di colore bianco; il telo diviene copertura ma soprattutto elemento di comunicazione, di immagine ferma del concetto di velario che racchiude una teca; di fatto l’aula ampliata è pensata come una teca, interamente vetrata sui tre lati. Sul lato sinistro la falda inclinata prosegue, ricavando uno spazio coperto da adibire a cappella feriale, dopo di che si divide in due per illuminare il presbiterio della cappella e nella parte terminale, in cui si congiunge con la quota del sagrato, viene gradonata per creare un’aula e quindi una chiesa esterna, infine si rialza, per diventare la copertura del presbiterio esterno. Il progetto non apporta modifiche ne al presbiterio, ne al coro, mentre vengono ideati due nuove sedi confessionali e un nuovo fonte battesimale. Il nuovo fonte battesimale consente il Battesimo per immersione: è costituito da una vasca con i lati corti inclinati per permettere durante la celebrazione del sacramento la discesa e la salita del fedele. Grazie alla vetrata circostante, dalla chiesa, anzi precisamente dal luogo in cui è posto il nuovo fonte battesimale, si ha piena visibilità della cappella feriale e dietro di questa del presbiterio esterno. L’idea dello spazio vetrato determina uno spazio senza pareti, aumentando il significato di libertà, chiarezza, verità. L’idea di spazio come passaggio, avvalora le indicazioni del Concilio Vaticano II, laddove la chiesa ed i suoi fedeli non possono essere una comunità statica ma una comunità fluida senza limiti (fisici) e quindi un popolo in cammino.
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