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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11132023-180413


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PERELLI, DAVIDE
URN
etd-11132023-180413
Titolo
Il divario fiscale tra agriturismo connesso con l'attivita' agricola ed attivita' di alloggio e ristorazione tradizionale
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
CONSULENZA PROFESSIONALE ALLE AZIENDE
Relatori
relatore Prof. Verona, Roberto
Parole chiave
  • agevolazioni fiscali
  • società agricole
  • ristorazione
  • prevalenza
  • agriturismo
Data inizio appello
01/12/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
01/12/2093
Riassunto
Il presente elaborato affronta la differenza, sul piano fiscale, tra agriturismo esercitato dall’imprenditore agricolo in connessione con l’attività agricola e servizio di alloggio e ristorazione tradizionale, comprendendo i motivi del ricorso a tale tipo di attività connessa, generalmente riconducibili allo sfruttamento dei vantaggi fiscali.
In un primo momento viene fatto un excursus storico sulla multifunzionalità dell’azienda agricola e sulla nascita delle attività di alloggio, inizialmente considerate come attività commerciali. Viene successivamente inquadrata sul piano giuridico l’attività agrituristica, qualificata come attività connessa all’attività agricola principale se rientrante nei limiti indicati al terzo comma dell’art. 2135 del codice civile, facendo una disamina della legge quadro sull’agriturismo n. 96 del 20 febbraio 2006 per poi passare alla disciplina interna della regione Toscana. L’attenzione è stata rivolta in particolar modo alla somministrazione di pasti e bevande, i relativi limiti e criteri per l’esercizio, nonché alla disciplina della vendita diretta di prodotti agricoli.
Sono state poi analizzate le forme giuridiche per l’esercizio dell’attività connessa (come l’imprenditore agricolo professionale, il coltivatore diretto, le società agricole di cui all’art. 2 del D.lgs. 99/2004, ecc.) ed affrontate alcune peculiarità presenti nella vendita diretta di prodotti agricoli, nell’affitto dell’agriturismo e nel fallimento delle attività agrituristiche.
Il terzo capitolo è incentrato sulla disciplina fiscale dell’attività, esaminando le più importanti agevolazioni fiscali e semplificazioni contabili riservate al settore. È stata esposta la disciplina relativa alla determinazione del reddito imponibile ai fini IRPEF/IRES sia per l’attività di vendita diretta che per l’attività agrituristica, chiarendo come l’attività connessa di prestazione di servizi (quale l’agriturismo) sia considerata fiscalmente attività commerciale, produttiva perciò di reddito d’impresa.
È stato illustrando il regime forfettario dell’agriturismo previsto dall’art. 5 della L. 413/1991, valevole sia ai fini delle imposte sui redditi che ai fini IVA, nonché i diversi regimi IVA previsti per l’attività agricola principale. Una volta chiarito che i regimi fiscali delle due attività differiscono nella determinazione dell’imponibile, nel prosieguo del capitolo è stata esaminata la contabilità separata e la gestione dei passaggi interni di beni tra le due attività, fornendo alcune esemplificazioni e modalità di gestione fiscale delle operazioni imponibili di entrambe le attività. Nel complesso del lavoro, sono stati quindi esposti i vantaggi fiscali riservati all’attività di agriturismo esercitata dall’imprenditore agricolo, anche sul versante dell’IRAP, l’IMU e dell’imposta di registro per il trasferimento di terreni agricoli e relative pertinenze.
Nel capitolo conclusivo sono stati trattati i vantaggi nell’esercitare il servizio di ristorazione come attività connessa piuttosto che come attività a sé stante, nonché il rischio di sopravvento dell’attività agrituristica su quella agricola. Viene quindi analizzato il tema dei falsi agriturismi, ovvero di quelle attività che di fatto sarebbero considerate come commerciali ai fini civilistici e fiscali, non essendo connesse con l’eventuale attività agricola svolta, o che, benché connesse con l’azienda agricola, non rispettano il requisito della prevalenza nella somministrazione di pasti e bevande nell’agriturismo. Sono state perciò illustrate le implicazioni nel momento in cui vengono persi i requisiti per l’esercizio dell’attività e presentate alcune possibili soluzioni per mitigare il problema del diffuso utilizzo di agriturismi camuffati.
Infine, viene posto l’accento sugli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA) in agricoltura, come possibile fonte di elementi probatori indispensabili per effettuare un controllo circa la normalità e coerenza dell’attività agrituristica, analizzando anche le modalità e i punti di debolezza del sistema di controllo della regione Toscana.
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