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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11132020-123144


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
PAOLUCCI, GIADA
URN
etd-11132020-123144
Titolo
La sfida della terra cruda: un materiale millenario nel XXI secolo Caso studio: Sala del Commiato per il cimitero di Serrenti in Sardegna
Dipartimento
INGEGNERIA DELL'ENERGIA, DEI SISTEMI, DEL TERRITORIO E DELLE COSTRUZIONI
Corso di studi
INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Relatori
relatore Prof. Santi, Giovanni
relatore Leporelli, Emanuele
relatore Turrini, Umberto
Parole chiave
  • ABNT NBR 16814:2020
  • adobe
  • adobe
  • bauge
  • BTC
  • BTC
  • cob
  • DIN 18945-48
  • dipendenza all’acqua
  • earth
  • emissioni
  • emissions
  • farewall room
  • field test
  • green blocks
  • ladiri
  • LCA
  • materiale multifase
  • mattoni verdi
  • multiphase material
  • normativa BTC
  • NZS 4297-99
  • pisé
  • rammed earth
  • regulations BTC
  • sala di commiato
  • sostenibilità
  • sustainability
  • terra cruda
  • test di campo
  • torchis
  • torchis
  • water affinity
Data inizio appello
03/12/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
03/12/2090
Riassunto
La terra cruda è un materiale molto semplice e naturale che avvicina e confonde le figure del progettista e il costruttore, per questo, senza dubbio, affascina e apre molte prospettive, ecologiche, di mercato e progettuali. Inoltre la sua storia è testimone di incredibili esempi che gli hanno garantito sempre maggiore fiducia e speranza per i suoi impieghi. Ci si chiede quindi come mai un materiale così promettente non sia ampiamente usato, e se ne parli solo in determinate situazioni di nicchia. Per rispondere a questa domanda, si lasciano alle spalle gli edifici patrimoniali e le varie esperienze sul campo, analizzando la terra cruda, sì come un materiale da costruzione, ma nel XXI secolo. Scopriamo innanzitutto la sua natura dinamica e affinità con l’acqua che rendono molto difficile stabilire precise misurazioni e parametri di laboratorio. Questo si riflette in tutta la normativa al riguardo, dove notiamo un riproporsi di concetti ormai di anni fa, carenza e mancata condivisione dei fondamenti tecnici, che hanno quindi paralizzato l’impiego della terra cruda. Scopriamo poi che anche il suo valore intrinseco di materiale sostenibile non è più un buon promotore, perché anche in questo campo sono richieste sempre di più analisi precise e dettagliate. Usare quindi la terra cruda nel XXI secolo diventa una sfida, che può essere affrontata solo se si inizierà a guardare il materiale in modo innovativo, senza lasciarsi andare a pratiche folcloristiche che ne diminuiscono la credibilità e piuttosto senza applicargli cecamente concetti presi in prestito da altri materiali comuni come il cemento armato. Indubbiamente è una sfida da accogliere e non abbandonare perché per la prima volta in questo tempo abbiamo un materiale che ci permette di costruire senza lasciare traccia.
Infine, nel caso studio, si valutano le conseguenze tecniche, costruttive, normative e sociali che si hanno scegliendo come materiale costruttivo la terra cruda, riportando la “sfida” a livello nazionale e progettuale, ipotizzando la realizzazione di una sala di commiato in mattoni estrusi in Sardegna.

Earth is a very simple and natural material that brings together the figures of the designer and builder, for this reason it undoubtedly fascinates and opens many ecological, market and design perspectives. Furthermore, its history bears witness to incredible examples that have guaranteed it ever greater confidence and hope for its application. We therefore wonder why such promising material is not widely used, and we only talk about it in certain niche situations. To answer this question, we leave behind the heritage buildings and the various experiences in the field, analyzing earth, yes as a building material, but in the 21st century. We first discover its dynamic nature and affinity with water which makes it very difficult to establish precise measurements and laboratory parameters. This is reflected in all the legislation in this regard, where we note a recurrence of notions of years ago and a lack and failure to share the technical foundations, which have therefore paralyzed the use of earthen materials. We then discover that even its intrinsic value as a sustainable material is no longer a good promoter, because even in this field more and more precise and detailed analyzes are required. Therefore, using earth in the 21st century becomes a challenge, which can only be faced if we start looking at the material in an innovative way, without indulging in folkloric practices that diminish its credibility and rather without blindly applying concepts to it borrowed from other common materials as reinforced concrete. Undoubtedly it is a challenge to be accepted and not abandoned because for the first time in this century we have a material that allows us to build without leaving a trace.
Finally, in the case study, the technical, constructive, regulatory and social consequences of choosing earth as a construction material are assessed, bringing the “challenge” back to a national and design level, assuming the construction of a farewell room in extruded bricks in Sardinia.

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