Tesi etd-11132019-122445 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
BANCHELLI, ALESSIA
URN
etd-11132019-122445
Titolo
La digitalizzazione e l’innovazione nella PA: opportunità e sfide dell’ordinamento italiano
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Catelani, Elisabetta
correlatore Dott. Trapani, Matteo
correlatore Dott. Trapani, Matteo
Parole chiave
- Agenda Digitale Europea
- AgID
- Codice dell’Amministrazione Digitale
- digitale
- innovazione
- Pubblica Amministrazione
- Responsabile per la transazione al digitale
- strumenti digitali
Data inizio appello
09/12/2019
Consultabilità
Completa
Riassunto
Negli ultimi anni il dibattito pubblico italiano ha visto più volte come protagonista il tema della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.
Infatti, attraverso l’utilizzo delle tecnologie informatiche vi è la possibilità di aumentare l’efficacia ed efficienza delle PA nello svolgimento delle funzioni e nell’erogazione dei servizi, nonché la possibilità di semplificare e rendere più trasparenti i rapporti tra le PA ed i cittadini.
Per queste ragioni, il presente elaborato, suddiviso in tre parti, si pone come obiettivo lo studio del processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione del nostro Paese, mettendo in evidenza non soltanto gli aspetti positivi delle politiche di e-government ed i vantaggi che essi hanno comportato nell’implementazione dei canoni di efficienza dell’azione pubblica, ma anche le criticità di cui tale processo risulta essere affetto.
Nella prima parte sarà illustrato il quadro istituzionale, storico e normativo riguardante l’amministrazione digitale.
In particolare, l’obiettivo del primo capitolo sarà quello di analizzare il livello di digitalizzazione della PA italiana attraverso un excursus delle principali riforme in materia di e-government, ripercorrendone le tappe più significative: dalle prime riforme degli anni 90, dove per la prima volta si è cercato di perseguire il fine di una semplificazione delle procedure amministrative attraverso l’utilizzo dei mezzi informatici, fino alle normative più recenti, attraverso un percorso che permetta di capire il contesto e le ragioni che hanno condotto il legislatore ad elaborare tali politiche.
Una particolare attenzione sarà rivolta al tormentato cammino, durato circa venti anni, che ha portato al susseguirsi di diverse autorità governative create per lo sviluppo dei sistemi informativi. Verranno affrontati numerosi temi tra cui la diversa natura giuridica di tali organismi, le attività da essi svolte al fine di promuovere l’utilizzo delle tecnologie ICT all’interno delle PA, nonché verranno rilevate le principali criticità di questi organismi che ne hanno determinato i continui cambiamenti. Il tutto si concluderà con uno studio dedicato all’AgID e con l’analisi del Piano triennale per l’informatica nella PA 2019-2021 da essa elaborato.
La parte principale del primo capitolo sarà dedicata al Codice dell’Amministrazione Digitale (d. lgs. n. 82/2005), ossia il primo testo normativo di riferimento in materia di digitalizzazione dell’attività amministrativa, al fine di indagarne i principali contenuti ed i limiti di tale testo, i quali, hanno condotto a diversi tentativi di riforma da parte del legislatore.
Ci si concentrerà, infine, sulle disposizioni più recenti contenute nei decreti legge del 2012 (il d. l. n. 5/2012, il d. l. n. 83/2012 ed il d. l. n. 179/2012) e nei decreti legislativi attuativi della riforma Madia (d. lgs. n. 179/2016 e d. lgs. n. 217/2017).
Nel secondo capitolo si procederà, innanzitutto, ad analizzare le principali politiche europee in tema di e-government, le quali hanno dato un forte impulso alla diffusione e all’impiego delle nuove tecnologie negli Stati membri.
Una particolare attenzione verrà riservata all’Agenda digitale europea ed a uno dei suoi pilastri, il digital single market, individuandone gli aspetti più importanti ed i riflessi di questo sui singoli stati membri.
Sempre all’interno del secondo capitolo, verranno analizzati i principali strumenti di cui si serve la Pubblica Amministrazione per svolgere i propri compiti e garantire i nuovi diritti digitali affermati dal CAD. Più precisamente, si procederà con lo studio delle principali caratteristiche di tali strumenti, soffermandoci poi sulle questioni più controverse oggetto di dibattito in dottrina e giurisprudenza. Tenteremo inoltre, di dare uno sguardo al futuro, ipotizzando quali potrebbero essere le prossime evoluzioni di tali strumenti e quali utilizzi potrebbero avere per implementare la digitalizzazione dello stato italiano e facilitare i rapporti con i cittadini e le imprese.
Il terzo capitolo focalizzerà l'attenzione su una nuova figura introdotta con il d. lgs. n. 179/2016, il quale ha novellato l’art. 17 del CAD: il responsabile per la transizione digitale.
L’obiettivo di tale capitolo sarà quello di indagare le ragioni per le quali il legislatore ha avvertito l’esigenza di istituire questa nuova figura e l’importanza che può avere nel realizzare un effettivo switch off al digitale.
Per fare ciò verranno analizzati i principali compiti attribuiti a tale soggetto, nonché le questioni interne alla nomina, al fine di individuare colui che possa, effettivamente ed in modo efficace, assumere la carica.
Dato che risulta essere un tema totalmente nuovo ed inesplorato, oltre ad impiegare testi normativi e dottrinali, si procederà a realizzare un’intervista ad un responsabile di AgID per indagare, in concreto, il ruolo del RTD, cercando di capire come e quanto possa incidere nell’avanzamento del livello di digitalizzazione del nostro Paese.
Infine, all’interno di questo capitolo, verranno analizzate due tematiche di fondamentale importanza: il tema delle competenze digitali, sia dei dipendenti pubblici sia dei cittadini, e quello dei procedimenti di nomina nelle Istituzioni pubbliche alla luce del principio di parità di genere.
Obiettivo ultimo di questo lavoro di ricerca sarà quello, infine, di evidenziare le criticità dell’Amministrazione digitale italiana e proporre possibili soluzioni per accrescerne il livello.
Infatti, attraverso l’utilizzo delle tecnologie informatiche vi è la possibilità di aumentare l’efficacia ed efficienza delle PA nello svolgimento delle funzioni e nell’erogazione dei servizi, nonché la possibilità di semplificare e rendere più trasparenti i rapporti tra le PA ed i cittadini.
Per queste ragioni, il presente elaborato, suddiviso in tre parti, si pone come obiettivo lo studio del processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione del nostro Paese, mettendo in evidenza non soltanto gli aspetti positivi delle politiche di e-government ed i vantaggi che essi hanno comportato nell’implementazione dei canoni di efficienza dell’azione pubblica, ma anche le criticità di cui tale processo risulta essere affetto.
Nella prima parte sarà illustrato il quadro istituzionale, storico e normativo riguardante l’amministrazione digitale.
In particolare, l’obiettivo del primo capitolo sarà quello di analizzare il livello di digitalizzazione della PA italiana attraverso un excursus delle principali riforme in materia di e-government, ripercorrendone le tappe più significative: dalle prime riforme degli anni 90, dove per la prima volta si è cercato di perseguire il fine di una semplificazione delle procedure amministrative attraverso l’utilizzo dei mezzi informatici, fino alle normative più recenti, attraverso un percorso che permetta di capire il contesto e le ragioni che hanno condotto il legislatore ad elaborare tali politiche.
Una particolare attenzione sarà rivolta al tormentato cammino, durato circa venti anni, che ha portato al susseguirsi di diverse autorità governative create per lo sviluppo dei sistemi informativi. Verranno affrontati numerosi temi tra cui la diversa natura giuridica di tali organismi, le attività da essi svolte al fine di promuovere l’utilizzo delle tecnologie ICT all’interno delle PA, nonché verranno rilevate le principali criticità di questi organismi che ne hanno determinato i continui cambiamenti. Il tutto si concluderà con uno studio dedicato all’AgID e con l’analisi del Piano triennale per l’informatica nella PA 2019-2021 da essa elaborato.
La parte principale del primo capitolo sarà dedicata al Codice dell’Amministrazione Digitale (d. lgs. n. 82/2005), ossia il primo testo normativo di riferimento in materia di digitalizzazione dell’attività amministrativa, al fine di indagarne i principali contenuti ed i limiti di tale testo, i quali, hanno condotto a diversi tentativi di riforma da parte del legislatore.
Ci si concentrerà, infine, sulle disposizioni più recenti contenute nei decreti legge del 2012 (il d. l. n. 5/2012, il d. l. n. 83/2012 ed il d. l. n. 179/2012) e nei decreti legislativi attuativi della riforma Madia (d. lgs. n. 179/2016 e d. lgs. n. 217/2017).
Nel secondo capitolo si procederà, innanzitutto, ad analizzare le principali politiche europee in tema di e-government, le quali hanno dato un forte impulso alla diffusione e all’impiego delle nuove tecnologie negli Stati membri.
Una particolare attenzione verrà riservata all’Agenda digitale europea ed a uno dei suoi pilastri, il digital single market, individuandone gli aspetti più importanti ed i riflessi di questo sui singoli stati membri.
Sempre all’interno del secondo capitolo, verranno analizzati i principali strumenti di cui si serve la Pubblica Amministrazione per svolgere i propri compiti e garantire i nuovi diritti digitali affermati dal CAD. Più precisamente, si procederà con lo studio delle principali caratteristiche di tali strumenti, soffermandoci poi sulle questioni più controverse oggetto di dibattito in dottrina e giurisprudenza. Tenteremo inoltre, di dare uno sguardo al futuro, ipotizzando quali potrebbero essere le prossime evoluzioni di tali strumenti e quali utilizzi potrebbero avere per implementare la digitalizzazione dello stato italiano e facilitare i rapporti con i cittadini e le imprese.
Il terzo capitolo focalizzerà l'attenzione su una nuova figura introdotta con il d. lgs. n. 179/2016, il quale ha novellato l’art. 17 del CAD: il responsabile per la transizione digitale.
L’obiettivo di tale capitolo sarà quello di indagare le ragioni per le quali il legislatore ha avvertito l’esigenza di istituire questa nuova figura e l’importanza che può avere nel realizzare un effettivo switch off al digitale.
Per fare ciò verranno analizzati i principali compiti attribuiti a tale soggetto, nonché le questioni interne alla nomina, al fine di individuare colui che possa, effettivamente ed in modo efficace, assumere la carica.
Dato che risulta essere un tema totalmente nuovo ed inesplorato, oltre ad impiegare testi normativi e dottrinali, si procederà a realizzare un’intervista ad un responsabile di AgID per indagare, in concreto, il ruolo del RTD, cercando di capire come e quanto possa incidere nell’avanzamento del livello di digitalizzazione del nostro Paese.
Infine, all’interno di questo capitolo, verranno analizzate due tematiche di fondamentale importanza: il tema delle competenze digitali, sia dei dipendenti pubblici sia dei cittadini, e quello dei procedimenti di nomina nelle Istituzioni pubbliche alla luce del principio di parità di genere.
Obiettivo ultimo di questo lavoro di ricerca sarà quello, infine, di evidenziare le criticità dell’Amministrazione digitale italiana e proporre possibili soluzioni per accrescerne il livello.
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