Tesi etd-11132014-164838 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
TOSCANO, GUERINO
URN
etd-11132014-164838
Titolo
Un principio contabile internazionale specifico per le attività agricole: Lo
Ias 41 Agriculture.
Analisi e considerazioni critiche alla luce delle recenti modifiche apportate
dallo IASB
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
STRATEGIA, MANAGEMENT E CONTROLLO
Relatori
relatore Andreoli, Maria
Parole chiave
- agriculture
- bearer plant
- criteri di valutazione
- IAS 41
- standard contabili
Data inizio appello
01/12/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il lavoro di tesi si è concentrato sulla descrizione e sull’analisi di un principio contabile internazionale emanato dallo IASC nel 2000 volto a disciplinare l’informativa economico-finanziaria delle attività agricole, al fine di migliorare la comparabilità delle pratiche contabili del settore.
Lo IAS 41 ha prescritto una valutazione al fair value delle attività biologiche e dei prodotti agricoli, tranne in alcune rare eccezioni, opportunamente delineate, in cui è permessa una valutazione al costo storico. Tale standard contabile rappresenta un significativo cambio di direzione da parte del Board dello IASC rispetto ai principi contabili emanati in precedenza: lo IAS 41 rappresenta infatti il più radicale allontanamento dalla contabilità ai costi storici. Inoltre, a conferma della sua portata innovativa, per la prima volta vengono inclusi in conto economico, tra i componenti positivi e negativi di reddito, gli utili o le perdite correlate alle variazioni del fair value di un’attività biologica, configurando in questo modo un risultato di esercizio nel quale confluiscono anche componenti economiche positive non realizzate.
L’elaborato si compone di cinque capitoli, nei quali si provvede, in primo luogo, ad una descrizione delle caratteristiche distintive delle aziende agricole; successivamente si esaminerà nel dettaglio lo IAS 41; i suoi punti di forza e di debolezza; le considerazioni critiche riguardanti la sua applicazione e le modifiche che sono state apportate dallo IASB al principio contabile nel giugno 2014.
Nel primo capitolo sono esaminati i caratteri di specificità delle aziende agricole, con particolare riferimento al contesto italiano, i rischi particolari gravanti su questa tipologia di attività produttiva e, successivamente, vengono analizzate le ragioni per le quali i modelli di contabilità tradizionali si dimostrano inadeguati nella rappresentazione contabile delle attività agricole.
Prima di trattare nello specifico lo standard contabile per il settore agricolo, nel secondo capitolo si è proceduto ad una descrizione sommaria del processo di armonizzazione contabile a livello europeo, attraverso i principali regolamenti e direttive che hanno introdotto l’obbligo di adozione per le aziende dei principi contabili internazionali. In particolare, si intende soffermare l’attenzione sul ruolo dello IASC (oggi IASB), il suo funzionamento, le principali differenze tra le finalità del bilancio secondo il Framework dello IASB rispetto alla normativa comunitaria, con specifico riferimento alle diverse configurazioni di reddito a cui si perviene in seguito all’utilizzo dei differenti modelli contabili.
Dopo aver analizzato i criteri valutativi contemplati nel modello internazionale, con par-ticolare approfondimento al fair value, nel terzo capitolo si è proceduto ad un’analisi approfondita dello IAS 41 attualmente in vigore, descrivendo il percorso storico che ha condotto alla sua emanazione, il suo ambito applicativo, i criteri di rilevazione e di valutazione delle attività biologiche, dei prodotti agricoli e dei contributi pubblici e le informazioni integrative previste dal modello. Riguardo a quest’ultimo punto, lo IAS 41 raccomanda alle aziende di predisporre nella nota integrativa del bilancio un prospetto di riconciliazione in cui separare le variazioni del fair value originate dai cambiamenti fisici delle attività biologiche da quelle derivanti dalla volatilità dei prezzi, in maniera tale da migliorare la significatività dei dati contabili rappresentati in bilancio.
Nel quarto capitolo sono racchiuse alcune riflessioni critiche sull’applicazione del presente principio contabile, dopo undici anni di utilizzo da parte dei professionisti di tutto il mondo. Tali riflessioni sono il frutto di un’accurata ricerca, effettuata tra i numerosi studi condotti sia a livello scientifico che a livello professionale che si sono occupati di descrivere e di analizzare le principali problematiche applicative di questo standard contabile e le possibili proposte di soluzione alle criticità emerse.
È da evidenziare come il concetto di accrescimento sul quale è basata la contabilizzazione delle attività biologiche al fair value sia stato molto criticato dagli organismi contabili nazionali e dai professionisti del settore, poiché presuppone che tutte le attività siano detenute esclusivamente per la loro vendita o per la loro valorizzazione. Queste critiche hanno indotto lo IASB ad effettuare alcune modifiche nel campo applicativo dello IAS 41 che hanno riguardato anche l’ambito di applicazione dello IAS 16.
Infine, nell’ultimo capitolo, verranno esaminate dapprima le proposte di modica effettuate allo IAS 41, contenute nell’Exposure Draft del 2013 e, successivamente, le modifiche definitive apportate da parte dello IASB, allo IAS 41 e allo IAS 16.
Le modifiche approvate nel giugno 2014 stabiliscono che le piante da frutto sono assimilabili come natura e come funzionamento agli impianti e ai macchinari di costruzione interna e prescrivono, per questa tipologia di attività biologica, una valutazione ai sensi dello IAS 16. Il prodotto agricolo in crescita su queste piante rimane invece contabilizzato al fair value, ai sensi dello IAS 41.
Alla fine del capitolo, infine, verranno effettuate alcune considerazioni conclusive sulle modifiche definitive apportate ai due standard contabili, attraverso le diverse opinioni presenti in letteratura.
Lo IAS 41 ha prescritto una valutazione al fair value delle attività biologiche e dei prodotti agricoli, tranne in alcune rare eccezioni, opportunamente delineate, in cui è permessa una valutazione al costo storico. Tale standard contabile rappresenta un significativo cambio di direzione da parte del Board dello IASC rispetto ai principi contabili emanati in precedenza: lo IAS 41 rappresenta infatti il più radicale allontanamento dalla contabilità ai costi storici. Inoltre, a conferma della sua portata innovativa, per la prima volta vengono inclusi in conto economico, tra i componenti positivi e negativi di reddito, gli utili o le perdite correlate alle variazioni del fair value di un’attività biologica, configurando in questo modo un risultato di esercizio nel quale confluiscono anche componenti economiche positive non realizzate.
L’elaborato si compone di cinque capitoli, nei quali si provvede, in primo luogo, ad una descrizione delle caratteristiche distintive delle aziende agricole; successivamente si esaminerà nel dettaglio lo IAS 41; i suoi punti di forza e di debolezza; le considerazioni critiche riguardanti la sua applicazione e le modifiche che sono state apportate dallo IASB al principio contabile nel giugno 2014.
Nel primo capitolo sono esaminati i caratteri di specificità delle aziende agricole, con particolare riferimento al contesto italiano, i rischi particolari gravanti su questa tipologia di attività produttiva e, successivamente, vengono analizzate le ragioni per le quali i modelli di contabilità tradizionali si dimostrano inadeguati nella rappresentazione contabile delle attività agricole.
Prima di trattare nello specifico lo standard contabile per il settore agricolo, nel secondo capitolo si è proceduto ad una descrizione sommaria del processo di armonizzazione contabile a livello europeo, attraverso i principali regolamenti e direttive che hanno introdotto l’obbligo di adozione per le aziende dei principi contabili internazionali. In particolare, si intende soffermare l’attenzione sul ruolo dello IASC (oggi IASB), il suo funzionamento, le principali differenze tra le finalità del bilancio secondo il Framework dello IASB rispetto alla normativa comunitaria, con specifico riferimento alle diverse configurazioni di reddito a cui si perviene in seguito all’utilizzo dei differenti modelli contabili.
Dopo aver analizzato i criteri valutativi contemplati nel modello internazionale, con par-ticolare approfondimento al fair value, nel terzo capitolo si è proceduto ad un’analisi approfondita dello IAS 41 attualmente in vigore, descrivendo il percorso storico che ha condotto alla sua emanazione, il suo ambito applicativo, i criteri di rilevazione e di valutazione delle attività biologiche, dei prodotti agricoli e dei contributi pubblici e le informazioni integrative previste dal modello. Riguardo a quest’ultimo punto, lo IAS 41 raccomanda alle aziende di predisporre nella nota integrativa del bilancio un prospetto di riconciliazione in cui separare le variazioni del fair value originate dai cambiamenti fisici delle attività biologiche da quelle derivanti dalla volatilità dei prezzi, in maniera tale da migliorare la significatività dei dati contabili rappresentati in bilancio.
Nel quarto capitolo sono racchiuse alcune riflessioni critiche sull’applicazione del presente principio contabile, dopo undici anni di utilizzo da parte dei professionisti di tutto il mondo. Tali riflessioni sono il frutto di un’accurata ricerca, effettuata tra i numerosi studi condotti sia a livello scientifico che a livello professionale che si sono occupati di descrivere e di analizzare le principali problematiche applicative di questo standard contabile e le possibili proposte di soluzione alle criticità emerse.
È da evidenziare come il concetto di accrescimento sul quale è basata la contabilizzazione delle attività biologiche al fair value sia stato molto criticato dagli organismi contabili nazionali e dai professionisti del settore, poiché presuppone che tutte le attività siano detenute esclusivamente per la loro vendita o per la loro valorizzazione. Queste critiche hanno indotto lo IASB ad effettuare alcune modifiche nel campo applicativo dello IAS 41 che hanno riguardato anche l’ambito di applicazione dello IAS 16.
Infine, nell’ultimo capitolo, verranno esaminate dapprima le proposte di modica effettuate allo IAS 41, contenute nell’Exposure Draft del 2013 e, successivamente, le modifiche definitive apportate da parte dello IASB, allo IAS 41 e allo IAS 16.
Le modifiche approvate nel giugno 2014 stabiliscono che le piante da frutto sono assimilabili come natura e come funzionamento agli impianti e ai macchinari di costruzione interna e prescrivono, per questa tipologia di attività biologica, una valutazione ai sensi dello IAS 16. Il prodotto agricolo in crescita su queste piante rimane invece contabilizzato al fair value, ai sensi dello IAS 41.
Alla fine del capitolo, infine, verranno effettuate alcune considerazioni conclusive sulle modifiche definitive apportate ai due standard contabili, attraverso le diverse opinioni presenti in letteratura.
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