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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11132013-181737


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
MIRABELLI, ROBERTA
URN
etd-11132013-181737
Titolo
Buen Vivir tra teoria e pratica: il caso del Parque Nacional Yasuní.
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA
Relatori
relatore Dott. Tomei, Gabriele
Parole chiave
  • Alberto Acosta
  • Buen Vivir
  • Ecuador
  • Pachamama
  • Sviluppo
  • Yasuní-ITT.
Data inizio appello
02/12/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
L' elaborato ha l'obiettivo di descrivere l'esperienza ecuadoriana del Buen Vivir, come possibile alternativa di concepire il rapporto tra uomo e natura. Il Buen Vivir è un concetto elaborato negli anni venti anni da alcuni autori quali, ad esempio Alberto Acosta, Eduardo Gudynas, Esperanza Martinez, che riprende alcuni convincimenti tipici della cultura india declinandoli in chiave politica: quest'ultima si basa sulla consapevolezza che la vita dell'uomo e lo sviluppo debbano rispettare la natura e vivere in armonia con essa, altrimenti si rischia di stravolgerla e di compromettere il delicato equilibrio ambientale, mettendo a repentaglio il futuro delle nuove generazioni.
L'elaborato è stato suddiviso in cinque parti. L'obiettivo della prima parte è quello di ripercorrere la storia dell'Ecuador, indagando particolarmente il periodo post-Bolivariano, affinché si potessero comprendere le conseguenze causate dalle diverse crisi economiche e sociali che hanno portato alla elaborazione del paradigma del Buen Vivir: a partire dagli anni Novanta con l’ascesa del movimento indigeno e con l’esacerbarsi dei conflitti socio-economici il concetto del Buen Vivir è stato posto al centro dell’agenda politica del Paese.
Nella seconda parte dell'elaborato viene spiegato il concetto di movimento sociale, con l'obiettivo di comprendere meglio la natura dei movimenti che si sono sviluppati in Ecuador a partire dagli anni '90 e per sottolinearne l'importanza che hanno avuto nel processo di promozione del Buen Vivir, che da utopia è diventato un elemento centrale nella Nuova Costituzione del 2008. Tenteremo di ripercorrere, attraverso un breve excursus teorico, lo stato dell'arte nella letteratura contemporanea che si occupa di movimenti sociali per poi soffermarci sullo sviluppo ed evoluzione dei movimenti sociali in Ecuador.
La terza parte tenta di descrivere il concetto di Buen Vivir, o Sumak Kawsay, partendo dalla prospettiva indigena: tale concetto, infatti, affonda le radici nelle antiche realtà e tradizioni degli indigeni del Sud America, particolarmente dei popoli Andini. Il Buen Vivir è un modello di vivere in armonia con la natura e con tutti gli esseri viventi che ci circondano, viene praticato da millenni dalle popolazioni indigene, che da sempre pongono al centro del loro interesse la comunità e il rapporto tra la natura, l'universo e gli esseri umani.
La quarta parte prende in considerazione il pensiero sul Buen Vivir di Alberto Acosta, una delle figure più influenti dell'intero panorama politico ecuadoriano, soprattutto per quanto riguarda i movimenti della sinistra, importante economista, teorico e promotore del Buen Vivir sia dentro che fuori i confini ecuadoriani.
Infine, nella quinta e ultima parte del presente elaborato si tenterà di spiegare le implicazioni del Buen Vivir sulla vita quotidiana. Vengono riportate le recenti notizie di cronaca riguardanti l’evoluzione della cosiddetta Iniciativa Yasuní-ITT (Ishpingo-Tambococha-Tiputini). L'Iniciativa Yasuní-ITT è stata una proposta fortemente voluta dai movimenti sociali e indigeni, successivamente accettata ed attuata dal Presidente Rafael Correa, che nel 2007 l'annunciò davanti all'Assemblea delle Nazioni Unite: il paese si sarebbe impegnato a mantenere il petrolio nel sottosuolo a tempo indeterminato, in cambio dell'impegno da parte della comunità internazionale di contribuire finanziariamente con almeno 3.600 milioni di dollari, cioè il 50% delle risorse che lo Stato ecuadoriano avrebbe percepito se avesse deciso di sfruttare i giacimenti petroliferi del Parco Yasuní. Il Presidente Correa con il decreto esecutivo numero 74 del 15 agosto 2013 pone definitivamente fine alla Iniciativa Yasuní-ITT, provocando diverse reazioni all'interno del paese, a cui tenteremo di dare una spiegazione. Tali reazioni sono state favorevoli e contrarie, queste ultime hanno visto e vedono come protagonista il movimento indigeno e altri movimenti sociali.
Trattandosi di un argomento attuale e contemporaneo, l'elaborato raccoglie parzialmente le implicazione della vicenda e vuole essere il punto di partenza per ulteriori e più approfondite analisi.
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