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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11122022-222153


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
FEDELE, ROSALBA
URN
etd-11122022-222153
Titolo
Lampedusa tra viaggiatori ed erranti. Etnografia di una umanità di mezzo
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E MANAGEMENT DEI SERVIZI SOCIALI
Relatori
relatore Prof. Pastore, Gerardo
Parole chiave
  • Lampedusa
  • etnografia
  • globalizzazione
Data inizio appello
28/11/2022
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
La globalizzazione agisce a Lampedusa uno dei suoi tratti più caratteristici, la mobilità intesa come nuova forma di stratificazione sociale. Nel delineare le figure dei viaggiatori e degli erranti, emerge però l’umanità di mezzo cui appartengono le lampedusane ed i lampedusani, eletti a tornello che separa i primi dai secondi per perpetrarne l’esistenza. Nel voler soddisfare le regole della postmoderna società dei consumi, l’isola rischia di barattare la crescita con il progresso; nell’obbligata assunzione del ruolo confine, cela la sua realtà di margine.
Nella ricostruzione della sua storia, Lampedusa rivela le sue capacità di essere crocevia fisico ed umano, e le sue potenzialità di connessione tra tutte le sponde del Mediterraneo. Questo riposizionamento richiede alle lampedusane ed ai lampedusani che hanno scelto di essere tali, il recupero e la valorizzazione delle proprie specificità, geografiche, territoriali, culturali ed umane.
Quando questa ricerca ha iniziato a prendere corpo nel mio pensiero, non avrei potuto scegliere, anche se lo avessi voluto, un metodo d’indagine diverso dall’osservazione partecipante. Il bilanciamento tra distacco e partecipazione, che consente lo svolgimento adeguato di un lavoro scientifico, nel mio caso non si legava alle problematiche tipiche dell’accesso al campo e ai testimoni privilegiati, bensì con il tema del riposizionamento rispetto alla casa ed alla gente che, in parte, sono la mia casa e la mia gente. È stato lo spiazzamento cui mi ha esposto il tempo asincrono di un’isola che vive due vite, la “stagione” e l’inverno, ad impormi la distanza e da lì, nell’attesa, ho iniziato a raccontare. Sono note di campo le mie, racconti nati per tenere insieme il filo, per scattare fotografie di persone e momenti che, legate insieme, raccontano una Storia.
Non ho fatto domande, ho vissuto e ascoltato, ho provato a immaginare connessioni. Di conseguenza, non ho risposte. Ciò che propongo qui è una lettura trasversale di una realtà complessa, troppo spesso neutralizzata dall’oscillazione tra il patinato e l’emergenza. Il vero obiettivo di questo lavoro è soprattutto unire la mia eco alla voce di chi, suo malgrado, dentro casa propria ospita l’intreccio di ordini legali, retoriche umanitarie e calcoli economici che ruotano intorno al concetto di globalizzazione.


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