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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11122020-182502


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MACRILLO', ALESSANDRA
URN
etd-11122020-182502
Titolo
DALLA ?TOLLERANZA ZERO? ALLA CULTURA DEL CONTROLLO: UN PERCORSO ANALITICO TRA TEORIE E PROCESSI SOCIALI.
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E MANAGEMENT DEI SERVIZI SOCIALI
Relatori
relatore Prof. Pastore, Gerardo
Parole chiave
  • law and order.
  • società della classificazione
  • società dell’esclusione
  • panopticon
  • videosorveglianza
  • carceral society
  • sicurezza/ insicurezza sociale
  • cultura del controllo
  • sorveglianza
  • tolleranza zero
  • controllo sociale
  • legge e ordine. globalization
  • zero tolerance
  • globalizzazione
  • paura
  • fear
  • classification society
  • exclusion society
  • panopticon
  • video surveillance
  • prison society
  • security/social insecurity
  • control culture
  • surveillance
  • social control
Data inizio appello
30/11/2020
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Il presente lavoro di tesi intende interrogarsi sugli effetti e le conseguenze sociali di alcune dinamiche di controllo nella società globale. Nello specifico, dedica attenzione a quegli aspetti contraddittori nelle direzioni di sviluppo delle società contemporanee riconducibili ad atteggiamenti politico-sociali caratterizzati dalla “tolleranza zero” che sembra abbiano favorito l’affermazione di una pervasiva cultura del controllo. Il percorso conoscitivo è strutturato in quattro capitoli. Nel primo, si procede ad una problematizzazione dei processi di globalizzazione alla luce del diffondersi di nuove politiche di controllo ispirate al modello della “Tolleranza Zero” nel contesto europeo e italiano. Nel secondo capitolo, dopo una ricostruzione anche storica del concetto di controllo sociale, si apre una riflessione sulle conseguenze culturali e sociali legate allo sviluppo di specifiche dinamiche di punitive nelle società contemporanee. Che rapporto c’è tra l’avanzare di un certo tipo di globalizzazione (il riferimento è al carattere neoliberista) e il diffondersi di una pervasiva cultura del controllo? Questo è l’interrogativo che congiunge il secondo capitolo al terzo, dedicato essenzialmente alla tematizzazione del passaggio dalla sorveglianza moderna alla New Surveillance. Infatti, nella diffusione senza freni dei molteplici dispositivi di sorveglianza si scorge il volto di una nuova società disciplinare. In questa direzione, appare interessante il progetto Big Brother Viewer, che prevede la mappatura delle telecamere di videosorveglianza in numerose città italiane, uno dei simboli più comuni della sorveglianza e del controllo. Una situazione che invita a riflettere sul bisogno diffuso di sicurezza, spesso istituzionalmente indotto. Il lavoro si conclude con un quarto capitolo dedicato alle conseguenze sociali e culturali dei processi descritti nei capitoli precedenti. Si nota che il concetto di sicurezza risulta associato alla paura, talvolta infondata, della criminalità. Una situazione che genera effetti trasformativi sulle abitudini di vita delle persone, sempre più insicure e timorose. Ma ciò che più preoccupa è la paura dell’altro, del “diverso” da “noi”, che alimenta la rischiosa deriva del controllo continuo e della volontà di “sorvegliare” e “punire”.

This thesis work aims to question the social effects and consequences of certain control dynamics in global society. Specifically, it devotes attention to those contradictory aspects in the directions of development of contemporary societies that can be traced back to political-social attitudes characterised by "zero tolerance" which seem to have favoured the affirmation of a pervasive culture of control. The cognitive path is structured in four chapters. In the first one, we proceed to the problematization of globalization processes in the light of the spread of new control policies inspired by the "Zero Tolerance" model in the European and Italian context. In the second chapter, after an historical reconstruction of the concept of social control, there is a reflection on the cultural and social consequences of the development of specific dynamics of punishment in contemporary societies. What is the relationship between the advance of a certain type of globalisation (the reference is to the neoliberal character) and the spread of a pervasive culture of control? This is the question that links the second chapter to the third, which is essentially dedicated to the thematicisation of the transition from modern surveillance to New Surveillance. Indeed, in the unbridled spread of multiple surveillance devices, the face of a new disciplinary society can be seen. In this direction, the Big Brother Viewer project, which involves the mapping of video surveillance cameras in many Italian cities, one of the most common symbols of surveillance and control, appears interesting. A situation that invites reflection on the widespread need for security, often institutionally induced. The work ends with a fourth chapter dedicated to the social and cultural consequences of the processes described in the previous chapters. It is noted that the concept of security is associated with the sometimes unfounded fear of crime. A situation that generates transformative effects on people's increasingly insecure and fearful life habits. But what is most worrying is the fear of the other, of the "different" from "us", which feeds the risky drift of continuous control and the will to "supervise" and "punish".
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