Tesi etd-11122019-120413 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LOPARDO, CATALDO
URN
etd-11122019-120413
Titolo
La tutela della salute nel processo di deistituzionalizzazione del manicomio.
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E MANAGEMENT DEI SERVIZI SOCIALI
Relatori
relatore Prof.ssa Nugnes, Francesca
Parole chiave
- Legge Basaglia
- manicomi
- psichiatria
- salute mentale
Data inizio appello
02/12/2019
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il lavoro di tesi di laurea riguarda l’evoluzione della tutela giuridica della salute mentale, dall'ordinamento monarchico fino alle più recenti forme legislative di attuazione delle tutele previste nella Costituzione del 1948.
In particolare, la prima parte del lavoro, attraverso un’analisi storico-giuridica a partire dalla Legge n.36 del 14 febbraio 1904 sui «Manicomi e sugli alienati», che fu la prima legge che regolamentò a livello giuridico tutti i manicomi del Regno d’Italia, prende in esame l’evoluzione della legislazione fino all'approvazione della Costituzione, con particolare riferimento all’art.32 Cost.
Vero e proprio spartiacque fu la Legge n. 180/78 che, non solo ribaltò il concetto di custodia e segregazione del sofferente psichico attraverso l’eliminazione degli istituti manicomiali, ma soprattutto introdusse un nuovo impianto di norme per la tutela del malato psichico tramite anche la previsione dei servizi territoriali di salute mentale. La Legge n.180/78 trovava le sue radici non solo nel lavoro del legislatore, ma in tutte quelle esperienze che ebbero inizio negli anni Sessanta che dimostrarono come il manicomio nella sua veste non terapeutica e di esclusione sociale avesse negato sia la capacità di autodeterminazione, che la dignità di tanti sofferenti psichici. Centrale in questo senso fu la figura di Franco Basaglia, psichiatra che, oltre a rivoluzionare le modalità della presa in carico del malato psichiatrico, riuscì con il suo impegno politico a portare il tema della salute mentale all'interno dei movimenti sociali del 1968 e dell’opinione pubblica.
L’elaborato si conclude con un excursus sugli interventi che sono stati attuati dopo la Legge n.180/78, inclusa all'interno dell’art.34 della Legge n.833/1978 di istituzione del Servizio Sanitario Nazionale. Quest’ultima norma, oltre alla previsione dei Dipartimenti di Salute Mentale nelle Usl, delegava alle regioni di munirsi di leggi apposite per strutturare nel dettaglio i servizi territoriali. A causa dell’inottemperanza di molte regioni, il ruolo del legislatore risultava ancora una volta determinante, grazie all'introduzione dei progetti-obiettivo “Tutela della salute mentale 1994-1996” e “Tutela della salute mentale 1998-2000”, così da eliminare le lacune regionali sulla strutturazione dei Dipartimenti di Salute Mentale. Questi interventi, seppur importanti nel delineare l’attuale strutturazione dei servizi territoriali, non sono state incentivati da ulteriori politiche pubbliche volte alla tutela della salute mentale. Nell'ultima parte dell’elaborato sono state messe in evidenza le criticità attuali di questo sistema e le nuove prospettive che si stanno delineando.
In particolare, la prima parte del lavoro, attraverso un’analisi storico-giuridica a partire dalla Legge n.36 del 14 febbraio 1904 sui «Manicomi e sugli alienati», che fu la prima legge che regolamentò a livello giuridico tutti i manicomi del Regno d’Italia, prende in esame l’evoluzione della legislazione fino all'approvazione della Costituzione, con particolare riferimento all’art.32 Cost.
Vero e proprio spartiacque fu la Legge n. 180/78 che, non solo ribaltò il concetto di custodia e segregazione del sofferente psichico attraverso l’eliminazione degli istituti manicomiali, ma soprattutto introdusse un nuovo impianto di norme per la tutela del malato psichico tramite anche la previsione dei servizi territoriali di salute mentale. La Legge n.180/78 trovava le sue radici non solo nel lavoro del legislatore, ma in tutte quelle esperienze che ebbero inizio negli anni Sessanta che dimostrarono come il manicomio nella sua veste non terapeutica e di esclusione sociale avesse negato sia la capacità di autodeterminazione, che la dignità di tanti sofferenti psichici. Centrale in questo senso fu la figura di Franco Basaglia, psichiatra che, oltre a rivoluzionare le modalità della presa in carico del malato psichiatrico, riuscì con il suo impegno politico a portare il tema della salute mentale all'interno dei movimenti sociali del 1968 e dell’opinione pubblica.
L’elaborato si conclude con un excursus sugli interventi che sono stati attuati dopo la Legge n.180/78, inclusa all'interno dell’art.34 della Legge n.833/1978 di istituzione del Servizio Sanitario Nazionale. Quest’ultima norma, oltre alla previsione dei Dipartimenti di Salute Mentale nelle Usl, delegava alle regioni di munirsi di leggi apposite per strutturare nel dettaglio i servizi territoriali. A causa dell’inottemperanza di molte regioni, il ruolo del legislatore risultava ancora una volta determinante, grazie all'introduzione dei progetti-obiettivo “Tutela della salute mentale 1994-1996” e “Tutela della salute mentale 1998-2000”, così da eliminare le lacune regionali sulla strutturazione dei Dipartimenti di Salute Mentale. Questi interventi, seppur importanti nel delineare l’attuale strutturazione dei servizi territoriali, non sono state incentivati da ulteriori politiche pubbliche volte alla tutela della salute mentale. Nell'ultima parte dell’elaborato sono state messe in evidenza le criticità attuali di questo sistema e le nuove prospettive che si stanno delineando.
File
Nome file | Dimensione |
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Bibliogr...ltati.pdf | 182.57 Kb |
frontesp...pardo.pdf | 101.35 Kb |
Tesi_di_...pardo.pdf | 903.21 Kb |
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