Tesi etd-11122015-113723 |
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Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
BERTELLONI, FABRIZIO
URN
etd-11122015-113723
Titolo
STUDIO SULLA PATOGENICITA DI CEPPI DI SALMONELLA SPP. ISOLATI DA SUINI E AVICOLI DI ALLEVAMENTO E RISCHIO PER LA SALUTE UMANA
Settore scientifico disciplinare
VET/05
Corso di studi
SCIENZE VETERINARIE
Relatori
tutor Dott.ssa Ebani, Valentina Virginia
Parole chiave
- antibioticoresistenza
- geni di virulenza
- PFGE
- polli
- resistenza acidità gastrica
- Salmonella
- suini
Data inizio appello
17/11/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
La salmonellosi è una delle più importanti zoonosi in Europa e nel mondo. La principale fonte di infezione per l’uomo è rappresentata da alimenti contaminati, in particolare quelli di origine animale. Avicoli e suini rappresentano i principali serbatoi di questo batterio e la maggior parte dei focolai umani sono legati al consumo di uova o carni di pollo e maiale contaminati. Scopo della presente indagine è stato quello di studiare le caratteristiche di patogenicità di 42 ceppi di Salmonella enterica, 23 isolati da polli e 19 da suini, prendendo in considerazione in particolare la resistenza all'acidità gastrica, la presenza dei principali geni di virulenza e la resistenza agli antibiotici. Gli isolati, appartenenti a 13 diversi sierotipi, sono stati prima selezionati in base al loro profilo genetico, ottenuto con l’elettroforesi pulsata, in modo da non sottoporre alle indagini successive ceppi geneticamente uguali.
Il 23,80% dei ceppi ha mostrato solo resistenza inducibile all'acidità gastrica, mentre, il 54,76% sia una resistenza costitutiva che inducibile, caratteristica riscontrata maggiormente nei ceppi di Salmonella ser. Typhimurium.
L’88,1% degli isolati possedeva almeno uno dei geni di virulenza studiati. In genere i vari ceppi risultavano portatori di un numero di geni compreso tra 1 e 6; sulla base di tali risultati sono stati identificati 24 profili genetici diversi. Gli isolati con il maggior numero di geni di virulenza provenivano dai polli e appartenevano principalmente ai sierotipi Typhimurium e Enteritidis.
Il 33,33% dei ceppi è risultato resistente all’ampicillina (A), il 42,86% alla streptomicina (S), il 45,24% alla tetraciclina (T), l’80,95% ai sulfonamidi (Su) e il 38,10% alla nitrofurantoina (N). Il resistotipo ASSuT è stato rilevato nel 26,19% degli isolati. I ceppi che esibivano la maggiore antibioticoresistenza appartenevano principalmente al sierotipo Typhimurium.
Gli isolati provenienti dai polli si sono dimostrati, in relazione ad alcune delle caratteristiche studiate, più patogeni rispetto a quelli provenienti dalla filiera suinicola.
Una correlazione positiva è stata osservata fra le diverse caratteristiche di patogenicità valutate e alcuni sierotipi e, in particolare, S. ser. Typhimurium si conferma come uno dei sierotipi più potenzialmente patogeni.
Il 23,80% dei ceppi ha mostrato solo resistenza inducibile all'acidità gastrica, mentre, il 54,76% sia una resistenza costitutiva che inducibile, caratteristica riscontrata maggiormente nei ceppi di Salmonella ser. Typhimurium.
L’88,1% degli isolati possedeva almeno uno dei geni di virulenza studiati. In genere i vari ceppi risultavano portatori di un numero di geni compreso tra 1 e 6; sulla base di tali risultati sono stati identificati 24 profili genetici diversi. Gli isolati con il maggior numero di geni di virulenza provenivano dai polli e appartenevano principalmente ai sierotipi Typhimurium e Enteritidis.
Il 33,33% dei ceppi è risultato resistente all’ampicillina (A), il 42,86% alla streptomicina (S), il 45,24% alla tetraciclina (T), l’80,95% ai sulfonamidi (Su) e il 38,10% alla nitrofurantoina (N). Il resistotipo ASSuT è stato rilevato nel 26,19% degli isolati. I ceppi che esibivano la maggiore antibioticoresistenza appartenevano principalmente al sierotipo Typhimurium.
Gli isolati provenienti dai polli si sono dimostrati, in relazione ad alcune delle caratteristiche studiate, più patogeni rispetto a quelli provenienti dalla filiera suinicola.
Una correlazione positiva è stata osservata fra le diverse caratteristiche di patogenicità valutate e alcuni sierotipi e, in particolare, S. ser. Typhimurium si conferma come uno dei sierotipi più potenzialmente patogeni.
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