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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11122014-161615


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
DI GRADO, FEDERICA
URN
etd-11122014-161615
Titolo
Il dibattito sul fine vita:profili teorici e comparitistici
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Passaglia, Paolo
Parole chiave
  • il consenso informato
  • Il dibattito sul fine vita
  • il fine vita in Italia
  • il testamento biologico
  • l' autodeterminazione terapeutica
  • le direttive anticipate di trattamento sanitario
  • le questioni di fine vita nel diritto comparato
  • ordinamenti della tradizione giuridica occidentale
Data inizio appello
02/12/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente lavoro prende in esame i profili teorici e comparatistici del dibattito sul fine vita, proponendosi anche di verificare la compatibilità del nostro ordinamento costituzionale con istituti e figure giuridiche con cui, molti ordinamenti della tradizione giuridica occidentale, hanno dato risposta alle problematiche giuridiche ed applicative emerse: le direttive anticipate, il testamento biologico e il fiduciario.
La tematica inerente le istanze di fine vita da parte del paziente, che vive in una situazione di sofferenza non solo fisica la fase finale della propria vita, è messa in evidenza in una prospettiva del tutto nuova nella società contemporanea, interessata da un sempre maggiore superamento del paradigma naturalistico, nell'ambito della biomedicina e delle applicazioni biotecnologiche.
I nuovi scenari aperti da una biomedicina che, incidendo su un processo di morte già irreversibilmente avviato, è spesso in grado di garantire il prolungamento, per un tempo non determinabile, delle funzioni organiche essenziali, che necessitando tuttavia di essere sostenute artificialmente, aumentano le paure dell'uomo post moderno che la morte non giunga improvvisa e che la fase finale della vita sia accompagnata dalla perdita del potere di scelte autonome, attraverso cui ogni persona costruisce durante la sua vita la propria identità.

Il tema delle scelte in merito alla propria morte, suscita un dibattito che si anima da anni, spaziando dal rifiuto delle cure, alla cd. eutanasia, fattispecie certamente più irta di implicazioni etiche e anche religiose, che getta la sua ombra sulle scelte di fine vita.
Il sottile confine che separa la scelta di rifiuto di cure, da cui discende la morte per il decorso della malattia, dalla scelta di morire secondo il "proprio" modello di vita e di "buona morte", rende chiaro il motivo per cui il nodo del dibattito sul fine vita è costituito principalmente dalle cure "salva vita e dall'alimentazione e dall'idratazione artificiali.
Oggi molti Stati della Western Legal Tradition si sono dotati di una legge sul fine vita che ha dato risposte certe ai tanti casi di pazienti in stato vegetativo permanente o di pazienti che vivono con estrema sofferenza un prolungamento della loro vita biologica in totale dipendenza dalle macchine salva-vita, che sicuramente comporta un depauperamento della loro vita "biografica". La situazione italiana si presenta anomala sotto questo profilo, per il prolungato silenzio legislativo. In conseguenza alla sentenza della Corte di Cassazione relativa al caso Englaro, la necessità di una legge sul fine vita è certamente oggi più largamente condivisa.
La struttura della trattazione si articolerà in un primo capitolo dedicato all'analisi delle questioni di fine vita, partendo da una veloce presentazione del momento "genetico", che le vede nascere come questioni bioetiche, per poi affrontare le questioni dalla prospettiva del diritto, soprattutto costituzionale.

Il secondo capitolo affronta l'aspetto comparatistico del tema, avendo riguardo agli ordinamenti della tradizione giuridica occidentale, anche alla luce della giurisprudenza riguardante i leading cases inerenti al tema.
Il terzo capitolo si soffermerà sull'analisi della situazione italiana e dei principi costituzionali che rilevano in tema di autodeterminazione alle cure, ma anche delle fonti sovranazionali su cui si è ritenuto doversi soffermare, sottolineando anche la posizione anomala dell'Italia rispetto alla Convenzione di Oviedo. Si è presa in esame la posizione evidenziata dal CNB, importante organo consultivo governativo in materia bioetica, nel recente documento del 2003, che tratta delle questioni giuridiche e applicative relative alle dichiarazioni anticipate di trattamento. Si è ritenuto opportuno anche un esame sia dei leading cases italiani, che evidenziano le recenti evoluzioni giurisprudenziali, che delle recenti proposte di legge sul fine vita in Italia.
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