Tesi etd-11122013-113531 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
BERNARDESCHI, MARZIA
Indirizzo email
mbernardeschi@tiscali.it
URN
etd-11122013-113531
Titolo
Nuovi biomarcatori di danno renale acuto in terapia intensiva
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Dott. Forfori, Francesco
relatore Prof. Giunta, Francesco
relatore Prof. Giunta, Francesco
Parole chiave
- aki
- biomarcatori
- danno renale acuto
- terapia intensiva
Data inizio appello
03/12/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
AKI (Acute Kidney Injury) : Danno renale acuto è una sindrome caratterizzata da una rapida perdita della funzione del rene ed è di solito diagnosticata dall'accumulo di prodotti finali del metabolismo dell'azoto (urea e creatinina) o dalla riduzione della produzione di urina, o entrambi.
Nella pratica clinica attuale, AKI è di solito diagnosticata misurando la creatinina sierica. Purtroppo la creatinina è un indicatore tardivo della funzione renale. In primo luogo, i suoi livelli possono variare notevolmente con l'età, il sesso, la massa muscolare, il metabolismo muscolare, i farmaci e lo stato di idratazione del paziente. Inoltre, i livelli sierici di creatinina possono risultare alterati quando ormai si è già perso circa il 50% della funzione renale. In terzo luogo, a tassi più bassi di filtrazione glomerulare, la secrezione tubulare di creatinina sovrastima la funzione renale. Pertanto l’identificazione di nuovi biomarcatori AKI è stata designata come una priorità assoluta da parte della Società Americana di Nefrologia.
Scopo di questo lavoro è valutare l’accuratezza diagnostica di nuovi biomarker, come Ngal, Cistatina C, beta2-microglobulina e beta trace protein, al fine di poter diagnosticare e trattare precocemente una condizione di danno renale acuto.
Nella pratica clinica attuale, AKI è di solito diagnosticata misurando la creatinina sierica. Purtroppo la creatinina è un indicatore tardivo della funzione renale. In primo luogo, i suoi livelli possono variare notevolmente con l'età, il sesso, la massa muscolare, il metabolismo muscolare, i farmaci e lo stato di idratazione del paziente. Inoltre, i livelli sierici di creatinina possono risultare alterati quando ormai si è già perso circa il 50% della funzione renale. In terzo luogo, a tassi più bassi di filtrazione glomerulare, la secrezione tubulare di creatinina sovrastima la funzione renale. Pertanto l’identificazione di nuovi biomarcatori AKI è stata designata come una priorità assoluta da parte della Società Americana di Nefrologia.
Scopo di questo lavoro è valutare l’accuratezza diagnostica di nuovi biomarker, come Ngal, Cistatina C, beta2-microglobulina e beta trace protein, al fine di poter diagnosticare e trattare precocemente una condizione di danno renale acuto.
File
Nome file | Dimensione |
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Frontesp...arzia.pdf | 21.81 Kb |
TESIMARZ...ESCHI.pdf | 1.56 Mb |
Tesi_marzia.pdf | 87.26 Kb |
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