Thesis etd-11122012-103819 |
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Thesis type
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Author
ALATI, VERONICA
URN
etd-11122012-103819
Thesis title
Cambiamento organizzativo e processi di outsourcing.
Un esempio applicato ai sistemi informativi
Department
ECONOMIA
Course of study
ECONOMIA AZIENDALE
Supervisors
relatore Prof. Giannini, Marco
Keywords
- apprendimento
- change management
- comunicazione
- ICT
- innovazione
- know-how
- learning organization
- outsourcing
Graduation session start date
05/12/2012
Availability
Withheld
Release date
05/12/2052
Summary
Oggi, le parole: cambiamento e innovazione sono tematiche che stanno alla base di ogni azienda che per sopravvivere devono cambiarsi e innovarsi. Molte grandi aziende, consolidate, per stare al passo con i cambiamenti dell’ambiente esterno cercano di continuo dei modi per incoraggiare il cambiamento e l’innovazione.
Il futuro non è prevedibile, nonostante ciò
è possibile anticiparlo.
Per lungo tempo le domande classiche riferite a questo contesto sono state: “qual è il modello organizzativo più adatto ad un determinato prodotto o servizio?” oppure “qual è il modello organizzativo più adeguato ad una determinata strategia, ad un determinato ambiente?”. Il problema oggi, è comprendere in che modo le organizzazioni sono in grado di apprendere, cioè di cambiare sé stesse e il loro modo di interagire con il proprio ambiente.
Per migliorare l’efficacia della comunicazione fra le persone e fra le unità organizzative, le aziende devono anzitutto riconoscerla chiaramente come una necessità. Fra gli strumenti a disposizione dei manager per migliorare la loro capacità di comunicazione sono particolarmente efficaci quelli che si riferiscono al feedback e all’ascolto.
Analizzerò i principali cambiamenti avvenuti nell’ambiente competitivo, negli strumenti a disposizione dei managers, nelle capacità loro richieste e nei fattori che determinano il successo delle strategie di turnaround.
Altra strategia utilizzata dalle organizzazioni per aumentare la flessibilità organizzativa e garantirsi un contenimento dei costi è l’outsourcing (esternalizzazione) cioè l’affidamento all’esterno di funzioni aziendali non strutturali.
È in questo quadro che si colloca l’avvio delle scelte di esternalizzazione, ovvero della decisione di trasferire all’esterno dell’impresa parte dei processi produttivi o erogativi precedentemente svolti all’interno; una modalità operativa che rappresenta la norma nella fase attuale dell’organizzazione della grande impresa “a rete”.
Le motivazioni che portano le imprese ad intraprendere questo percorso sono molteplici.
Una delle conseguenze di questa tendenza, è il fatto che le imprese di successo non possono essere più identificate esclusivamente in base al raggiungimento di determinate dimensioni (operative, di fatturato), ma soprattutto in base alla loro capacità di sviluppare competenze distintive rispetto ad altre aziende e di sapersi inserire in un sistema di relazioni economiche e sociali.
Capacità di adattamento, sviluppo di nuove competenze sono le condizioni essenziali per affrontare mercati in rapida evoluzione. L’impresa diventa flessibile, si struttura, come detto “a rete”, coinvolgendo e stringendo legami ancora più profondi con l’ambiente in cui è inserita.
Oltre a soffermarmi sul cambiamento organizzativo ho cercato di andare oltre il significato della esternalizzazione, specificando la esternalizzazione strategica che consenta alle imprese la sistematizzazione di un approccio ambizioso applicato a questa pratica, che contiene in sé una finalità ulteriore: utilizzare si l’esternalizzazione come uno dei principali strumenti per ottenere risparmi di risorse e aumento della qualità dei prodotti/servizi; ma ancor più farne un occasione fondamentale per riposizionare la propria organizzazione attorno alle funzioni “pregiate”, quelle che in azienda si dicono core business, ridisegnando le proprie prospettive operative e le proprie strutture nell’ottica di governance, per cedere all’esterno tutte le restanti attività, in specie strumentali, che non rivestono, viceversa, carattere strategico.
Particolare attenzione è oggi dedicata alla comunicazione prendendo in esame la PNL (Programmazione Neuro Linguistica) come applicarla alle organizzazioni, nello specifico alle attività comunicative e negoziali del manager, in modo da contribuire al loro successo in un ambiente competitivo che cambia molto velocemente.
In un ambiente sempre più competitivo, dove il confronto delle imprese avviene con frequenza sempre maggiore su scala globale, gli investimenti in tecnologie informatiche e telematiche (ICT) sono una delle leve che le imprese hanno a disposizione per mantenere o accrescere la loro posizione sotto il profilo dell’efficienza, attraverso la riduzione dei costi e l’aumento della produttività, e per conseguire vantaggi in termini di creazione di maggior valore.
Si prenderà in esame l’esternalizzazione dei sistemi informativi, analizzando alcuni casi come per esempio il caso della Zucchetti.
Adottando il punto di vista delle discipline dell’organizzazione aziendale e attraverso lo studio di casi, in specifico il Gruppo Zucchetti, in tale lavoro si analizza l’outosurcing totale e selettivo come modalità organizzativa scelta dalle imprese per la gestione dei loro sistemi ICT.
Il futuro non è prevedibile, nonostante ciò
è possibile anticiparlo.
Per lungo tempo le domande classiche riferite a questo contesto sono state: “qual è il modello organizzativo più adatto ad un determinato prodotto o servizio?” oppure “qual è il modello organizzativo più adeguato ad una determinata strategia, ad un determinato ambiente?”. Il problema oggi, è comprendere in che modo le organizzazioni sono in grado di apprendere, cioè di cambiare sé stesse e il loro modo di interagire con il proprio ambiente.
Per migliorare l’efficacia della comunicazione fra le persone e fra le unità organizzative, le aziende devono anzitutto riconoscerla chiaramente come una necessità. Fra gli strumenti a disposizione dei manager per migliorare la loro capacità di comunicazione sono particolarmente efficaci quelli che si riferiscono al feedback e all’ascolto.
Analizzerò i principali cambiamenti avvenuti nell’ambiente competitivo, negli strumenti a disposizione dei managers, nelle capacità loro richieste e nei fattori che determinano il successo delle strategie di turnaround.
Altra strategia utilizzata dalle organizzazioni per aumentare la flessibilità organizzativa e garantirsi un contenimento dei costi è l’outsourcing (esternalizzazione) cioè l’affidamento all’esterno di funzioni aziendali non strutturali.
È in questo quadro che si colloca l’avvio delle scelte di esternalizzazione, ovvero della decisione di trasferire all’esterno dell’impresa parte dei processi produttivi o erogativi precedentemente svolti all’interno; una modalità operativa che rappresenta la norma nella fase attuale dell’organizzazione della grande impresa “a rete”.
Le motivazioni che portano le imprese ad intraprendere questo percorso sono molteplici.
Una delle conseguenze di questa tendenza, è il fatto che le imprese di successo non possono essere più identificate esclusivamente in base al raggiungimento di determinate dimensioni (operative, di fatturato), ma soprattutto in base alla loro capacità di sviluppare competenze distintive rispetto ad altre aziende e di sapersi inserire in un sistema di relazioni economiche e sociali.
Capacità di adattamento, sviluppo di nuove competenze sono le condizioni essenziali per affrontare mercati in rapida evoluzione. L’impresa diventa flessibile, si struttura, come detto “a rete”, coinvolgendo e stringendo legami ancora più profondi con l’ambiente in cui è inserita.
Oltre a soffermarmi sul cambiamento organizzativo ho cercato di andare oltre il significato della esternalizzazione, specificando la esternalizzazione strategica che consenta alle imprese la sistematizzazione di un approccio ambizioso applicato a questa pratica, che contiene in sé una finalità ulteriore: utilizzare si l’esternalizzazione come uno dei principali strumenti per ottenere risparmi di risorse e aumento della qualità dei prodotti/servizi; ma ancor più farne un occasione fondamentale per riposizionare la propria organizzazione attorno alle funzioni “pregiate”, quelle che in azienda si dicono core business, ridisegnando le proprie prospettive operative e le proprie strutture nell’ottica di governance, per cedere all’esterno tutte le restanti attività, in specie strumentali, che non rivestono, viceversa, carattere strategico.
Particolare attenzione è oggi dedicata alla comunicazione prendendo in esame la PNL (Programmazione Neuro Linguistica) come applicarla alle organizzazioni, nello specifico alle attività comunicative e negoziali del manager, in modo da contribuire al loro successo in un ambiente competitivo che cambia molto velocemente.
In un ambiente sempre più competitivo, dove il confronto delle imprese avviene con frequenza sempre maggiore su scala globale, gli investimenti in tecnologie informatiche e telematiche (ICT) sono una delle leve che le imprese hanno a disposizione per mantenere o accrescere la loro posizione sotto il profilo dell’efficienza, attraverso la riduzione dei costi e l’aumento della produttività, e per conseguire vantaggi in termini di creazione di maggior valore.
Si prenderà in esame l’esternalizzazione dei sistemi informativi, analizzando alcuni casi come per esempio il caso della Zucchetti.
Adottando il punto di vista delle discipline dell’organizzazione aziendale e attraverso lo studio di casi, in specifico il Gruppo Zucchetti, in tale lavoro si analizza l’outosurcing totale e selettivo come modalità organizzativa scelta dalle imprese per la gestione dei loro sistemi ICT.
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