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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11112022-111028


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
VEZZANI, VALENTINA
URN
etd-11112022-111028
Titolo
L'impatto del Mild Behavioral Impairment nell'outcome a breve termine in pazienti con depressione geriatrica.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Dott. Perugi, Giulio
correlatore Dott. Lattanzi, Lorenzo
correlatore Dott.ssa Elefante, Camilla
Parole chiave
  • cognitive impairment
  • geriatria
  • old age
  • funzionamento globale
  • global funciotning
  • late-life depression
  • depressione geriatrica
  • geriatric depression
  • mild behavioral impairment
Data inizio appello
06/12/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
06/12/2092
Riassunto
La depressione geriatrica è la patologia psichiatrica più comune nella popolazione anziana, con un tasso di prevalenza pari al 0,4-35% nei soggetti di età superiore ai 65 anni di età e si associa ad un rischio aumentato di auto abbandono e suicidio, decadimento fisico, cognitivo e funzionale, la depressione inoltre è una delle più frequenti manifestazioni neuropsichiatriche nei pazienti con Mild Cognitive Impairment e forme precoci di demenza ed è inclusa tra i sintomi principali del nuovo costrutto clinico del Mild Behavioral Impairment (MBI). Numerosi studi hanno analizzato la relazione tra NPS e demenza, tuttavia la letteratura sulla loro presenza negli stadi di pre-demenza è ancora limitata. Abbiamo quindi condotto uno studio prospettico longitudinale per analizzare il decorso della depressione maggiore nei pazienti anziani e per studiare l’impatto del MBI sull’outcome a breve termine dei pazienti con depressione geriatrica. A questo scopo abbiamo selezionato 64 pazienti attraverso i seguenti criteri di inclusione: 1) età ≥ 60 anni, 2) diagnosi di episodio depressivo secondo la International Classification of Diseases, Tenth Edition (ICD-10), 3) durata del follow-up ≥ 3 settimane. Un criterio di esclusione era la presenza di una precedente diagnosi di demenza o malattia di Parkinson. Il funzionamento globale, lo stato cognitivo, la gravità dei sintomi psichiatrici e la sintomatologia depressiva sono stati valutati ad ogni visita attraverso strumenti specifici, rispettivamente: Global Assesment of Functioning (GAF) scale, Mini Mental State Examination (MMSE) e Brief Psychiatric Rating Scale (BPRS). La presenza del MBI è stata valutata attraverso l’utilizzo della MBI-Checklist. Il campione dei pazienti reclutati era costituito da 30 soggetti di cui 10 erano affetti da MBI. La durata media del follow-up dell’intero campione è stata di 72.33 ± 31.32 giorni. Abbiamo riscontrato che il punteggio totale alla BPRS al termine del follow-up (media ± SD, 31.5 ± 4.86) era inferiore rispetto al punteggio al baseline (media ± SD, 38.2 ± 5.99; t= 7.59, p < 0.001, d= 1.23). La presenza di MBI non aveva un effetto significativo sul decorso clinico e sintomatologico dell’episodio depressivo: la diminuzione del punteggio totale alla BPRS riscontrato al termine del follow-up era simile nei pazienti con e senza MBI.
Non abbiamo osservato inoltre nessuna differenza nel punteggio totale al MMSE nei pazienti con e senza MBI sia al baseline che al follow-up.
Al contrario abbiamo riscontrato una interazione significativa tra MBI e funzionamento globale. Infatti, mentre i pazienti senza MBI hanno mostrato un miglioramento del punteggio alla GAF al termine del follow-up (media ± SD, 67.4 ± 16.90) rispetto al baseline (media ± SD, 55.8 ± 17.30; t= 4,18, p < 0.001; d= 0.68), i pazienti con diagnosi di MBI non hanno mostrato un cambiamento significativo del punteggio alla GAF al termine del follow-up ( media ± SD, 55.5 ± 11.7) rispetto al baseline (media ± SD, 55.5 ± 12.1; t = 0.00, p = 1.000; d = 0.00). In conclusione, la presenza di MBI nei pazienti con depressione geriatrica influisce sull’outcome a breve termine rallentando e compromettendo il recupero del funzionamento globale. Questi risultati confermano la necessità di un monitoraggio più stretto e accurato nei pazienti depressi che presentano la diagnosi di MBI.
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