Tesi etd-11112020-193751 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
FUI, MARGHERITA
URN
etd-11112020-193751
Titolo
Trattamento chirurgico con approccio robotico dell'ernia iatale permagna: esperienza in un centro di riferimento.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Santi, Stefano
Parole chiave
- chirurgia robotica
- ernia iatale
- ernia permagna
- giant hernia
- hiatal hernia
- hiatal hernia repair
- robotic surgery
- robotic surgical procedures
Data inizio appello
01/12/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
01/12/2090
Riassunto
Con il termine ernia iatale si definisce la dislocazione intratoracica di una porzione dello stomaco attraverso lo iato esofageo del diaframma. Secondo la classificazione corrente sono descritti quattro tipi di ernia iatale:
• Tipo 1: Ernia iatale da scivolamento, in cui la giunzione gastroesofagea risulta migrata al di sopra del diaframma, con lo stomaco che mantiene il suo allineamento e il fondo che rimane solitamente in cavità addominale.
• Tipo 2: Ernia paraesofagea, in cui la giunzione gastro-esofagea rimane nella sua normale posizione anatomica, mentre risulta erniata una porzione del fondo gastrico attraverso uno iato diaframmatico adiacente all’esofago.
• Tipo 3: Ernia mista, risultante dalla combinazione del Tipo 1 e Tipo 2 con la giunzione esofago-gastrica e il fondo dello stomaco contemporaneamente erniati.
• Tipo 4: Ernia caratterizzata dalla presenza di altre strutture, oltre allo stomaco, nel sacco erniario, ad esempio l’omento, il colon o anse del tenue.
Il termine Permagna o “giant hernia” è di uso comune nella pratica e nella letteratura, nonostante non esista una definizione univoca, in riferimento sia ad ernie di Tipo 3 che di Tipo 4 in cui risulti erniato in torace più di 1/3 dello stomaco.
Nel periodo tra Gennaio 2012 e Dicembre 2019, nell’U.O. di Chirurgia dell’Esofago dell’AOUP, un totale di 65 pazienti sono stati candidati alla riparazione di ernia iatale permagna robot-assistita.
I pazienti sono stati analizzati ed inseriti in un database dedicato che includeva: dati demografici, ASA score, storia di precedenti interventi chirurgici addominali, tipo di ernia, eventuali fundoplicatio, rinforzo crurale e gastropessi eseguite, tempo operatorio, eventuale conversione, durata della degenza ospedaliera, complicanze precoci classificate sec. Clavien-Dindo, mortalità e follow-up.
Tutti i pazienti sono stati sottoposti a work-up diagnostico pre-operatorio e visita anestesiologica.
La popolazione dei pazienti trattati è composta da 65 persone, 46 femmine (71%) e 19 maschi (29%), di età compresa fra 31 e 89 anni, età media 68 anni+- 9,8.
57 pazienti (88%) avevano ernie di tipo III e 8 pazienti (12%) presentavano ernie di tipo IV.
Il BMI medio è risultato 26,4 +- 4 kg/m2 (range 16-36,4 kg/m2).
53 pazienti (82%) sono stati classificati in ASA 2 e 12 (18%) in ASA 3, durante la visita anestesiologica preoperatoria.
L'obiettivo del presente studio era descrivere l’esperienza di questo centro nel trattare questa patologia: ne emerge che l'uso del Sistema chirurgico da Vinci consente di trattare i pazienti con ernie permagne in modo sicuro ed efficace, utilizzando un approccio chirurgico minimamente invasivo con buoni risultati a breve e medio termine. L'assistenza robotica può superare molti limiti della tecnica laparoscopica offrendo una procedura minimamente invasiva per qualsiasi diametro di difetto, indipendentemente dagli organi erniati, dalla presenza di aderenze tra il sacco e gli organi circostanti, anche in pazienti con BMI elevato, riuscendo ad evitare la conversione alla chirurgia aperta e permettendo di trattare anche pazienti più anziani e con comorbidità.
• Tipo 1: Ernia iatale da scivolamento, in cui la giunzione gastroesofagea risulta migrata al di sopra del diaframma, con lo stomaco che mantiene il suo allineamento e il fondo che rimane solitamente in cavità addominale.
• Tipo 2: Ernia paraesofagea, in cui la giunzione gastro-esofagea rimane nella sua normale posizione anatomica, mentre risulta erniata una porzione del fondo gastrico attraverso uno iato diaframmatico adiacente all’esofago.
• Tipo 3: Ernia mista, risultante dalla combinazione del Tipo 1 e Tipo 2 con la giunzione esofago-gastrica e il fondo dello stomaco contemporaneamente erniati.
• Tipo 4: Ernia caratterizzata dalla presenza di altre strutture, oltre allo stomaco, nel sacco erniario, ad esempio l’omento, il colon o anse del tenue.
Il termine Permagna o “giant hernia” è di uso comune nella pratica e nella letteratura, nonostante non esista una definizione univoca, in riferimento sia ad ernie di Tipo 3 che di Tipo 4 in cui risulti erniato in torace più di 1/3 dello stomaco.
Nel periodo tra Gennaio 2012 e Dicembre 2019, nell’U.O. di Chirurgia dell’Esofago dell’AOUP, un totale di 65 pazienti sono stati candidati alla riparazione di ernia iatale permagna robot-assistita.
I pazienti sono stati analizzati ed inseriti in un database dedicato che includeva: dati demografici, ASA score, storia di precedenti interventi chirurgici addominali, tipo di ernia, eventuali fundoplicatio, rinforzo crurale e gastropessi eseguite, tempo operatorio, eventuale conversione, durata della degenza ospedaliera, complicanze precoci classificate sec. Clavien-Dindo, mortalità e follow-up.
Tutti i pazienti sono stati sottoposti a work-up diagnostico pre-operatorio e visita anestesiologica.
La popolazione dei pazienti trattati è composta da 65 persone, 46 femmine (71%) e 19 maschi (29%), di età compresa fra 31 e 89 anni, età media 68 anni+- 9,8.
57 pazienti (88%) avevano ernie di tipo III e 8 pazienti (12%) presentavano ernie di tipo IV.
Il BMI medio è risultato 26,4 +- 4 kg/m2 (range 16-36,4 kg/m2).
53 pazienti (82%) sono stati classificati in ASA 2 e 12 (18%) in ASA 3, durante la visita anestesiologica preoperatoria.
L'obiettivo del presente studio era descrivere l’esperienza di questo centro nel trattare questa patologia: ne emerge che l'uso del Sistema chirurgico da Vinci consente di trattare i pazienti con ernie permagne in modo sicuro ed efficace, utilizzando un approccio chirurgico minimamente invasivo con buoni risultati a breve e medio termine. L'assistenza robotica può superare molti limiti della tecnica laparoscopica offrendo una procedura minimamente invasiva per qualsiasi diametro di difetto, indipendentemente dagli organi erniati, dalla presenza di aderenze tra il sacco e gli organi circostanti, anche in pazienti con BMI elevato, riuscendo ad evitare la conversione alla chirurgia aperta e permettendo di trattare anche pazienti più anziani e con comorbidità.
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