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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11112019-224459


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
VELLUCCI, CHIARA
URN
etd-11112019-224459
Titolo
Governare la deindustrializzazione: Piombino e la crisi dell'acciaio
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E MANAGEMENT DEI SERVIZI SOCIALI
Relatori
relatore Prof.ssa Paone, Sonia
Parole chiave
  • riqualificazione urbana
  • postfordismo
  • Piombino (Livorno)
  • deindustrializzazione
  • crisi dell'acciaio
Data inizio appello
02/12/2019
Consultabilità
Completa
Riassunto
Questo lavoro origina dall’intento di analizzare gli effetti spaziali e sociali prodotti dai processi di deindustrializzazione in Europa, con particolare riferimento alla crisi dell’acciaio a Piombino. Partendo dalla fine del paradigma industriale dell’era fordista, la mia analisi passa in rassegna i cambiamenti avvenuti in alcune company towns europee. Ciò che emerge è un parallelismo di traiettorie, accomunato dalla ricerca di una quadra per coniugare una rigenerazione fisica dell’ambiente urbano a nuove opportunità in ambito occupazionale incontrando, tuttavia, le caratteristiche tipiche del lavoro postfordista di ipermobilità e incertezza.
L’elaborato si compone di quattro capitoli, i cui primi due macrotematici, più precisamente:
Il primo capitolo introduce i cambiamenti avvenuti nella città industriale, ora immersa nella dinamica dei flussi della globalizzazione e colta da processi di dismissione o ridimensionamento, servendosi dell’apporto teorico di Harvey (1993), Gallino (2012), Sennett (2001), Sassen (2015) che hanno approfonditamente trattato i temi concatenati di crisi della modernità, della flessibilità del lavoro e dei nuovi fenomeni di marginalizzazione dentro la città.
Il secondo capitolo apre la trattazione dell’analisi degli interventi che sono stati operati su alcuni territori per gestire la deindustrializzazione, riassunti nel disegno di una nuova geografia dei consumi, lontana dal sopperire alla sensazione di insicurezza e smarrimento che connota il passaggio dall’era fordista al postfordismo. I casi presi in considerazione sono la creazione dell’Emscher Park nel bacino minerario della Ruhr e dell’Ex Area Falck di Sesto San Giovanni, il cui processo di riqualificazione è ancora in fieri.
Il terzo capitolo, partendo dallo studio dell’Informational City di Castells (1989) tratta il tema della creatività, adottata dal 2004 anche dall’Unesco come linea guida per identificare processi virtuosi di riqualificazione urbana e avviare la costituzione di una Rete per la cooperazione tra queste città.
La Bilbao del Guggenheim, ex centro siderurgico, costituisce un esempio di città ripensata secondo questo criterio.
Il quarto capitolo si sofferma sulla storia di Piombino e della sua acciaieria, ripercorrendo le tappe principali del suo sviluppo e della sua crisi. Alla narrazione delle vicende che riguardano l’impresa si è inteso affiancare una descrizione del territorio che abbraccia l’acciaieria, partendo dai quartieri operai del Cotone e dei “Diaccioni”, passando attraverso le iniziative di creazione di parchi e percorsi di archeologia industriale, volti ad una riabilitazione dell’identità della città.
Concludendo, si può quindi constatare che gli interventi di riconversione e/o depotenziamento delle attività produttive, si legano indissolubilmente alle dinamiche sociali della contemporaneità. L’eliminazione dei simboli dell’industria, delle ciminiere e delle grandi aziende risponde perfettamente alle esigenze di flessibilità dei nuovi mercati.
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