ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11112017-001245


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LUCCHESI, PAOLO
URN
etd-11112017-001245
Titolo
Nuove tecnologie e coerenza nella gestione delle risorse umane. Il caso Farmaè.
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
COMUNICAZIONE D'IMPRESA E POLITICA DELLE RISORSE UMANE
Relatori
relatore Prof. Sylos Labini, Mauro
Parole chiave
  • strategia dell'organizzazione
  • Gestione risorse umane
  • forza lavoro
  • cultura organizzativa
  • coerenza e incorenza interna
  • ambiente
  • tecnologia del posto di lavoro
Data inizio appello
27/11/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Farmaè è un’impresa parafarmaceutica e-commerce nata a Viareggio nel 2011 su iniziativa di un gruppo di imprenditori del settore. È presente anche fisicamente sul territorio toscano con cinque punti vendita, ma alla base del suo core-business vi è la vendita online in tutta Europa di prodotti per la salute ed il benessere del corpo. Come indicato nel Capitolo II° è una azienda giovane ed in forte ascesa. La tesi si concentra sull'attività del magazzino e la relativa gestione delle HR al suo interno. Tale gestione è positiva perché l’azienda cura i fattori fondamentali che sostengono una buona gestione aziendale e umana con particolare riferimento alla cultura organizzativa, alla strategia organizzativa e alla tecnologia di produzione ed organizzazione del lavoro. L'’elaborato analizza l’introduzione di un nuovo metodo di lavoro e l’utilizzo di una nuova tecnologia che hanno cambiato il ruolo dei lavoratori all’interno del magazzino, riducendo le conseguenze negative dei loro errori per la performance dell'intera organizzazione. Si tratta del sistema chiamato di rulliera e del terminale elettronico. Le modalità lavorative nella prima fase di crescita dell’azienda non chiedevano ai magazzinieri particolari abilità cognitive ma piuttosto prestazioni elevate in termini di attenzione nelle operazioni svolte, monotone e ripetitive, di allestimento delle ceste. Con questo sistema di lavoro, anche il più piccolo errore, come inserire nell’ordine un prodotto al posto di un altro comportava l’onere economico di una nuova spedizione, ecco perché il livello di attenzione, allora richiesto, era alto e lo status dell’operatore rispondeva alla definizione di guardiano. Nella fase successiva una nuova tecnologia e l’introduzione del sistema in rulliera hanno migliorato l'efficienza e ridotto il rischio dell’aumento di errori a fronte del numero crescente di ordini. Attualmente ai dipendenti del magazzino non è richiesta la massima attenzione ma piuttosto il mantenimento di un livello costante e ben coordinato nello svolgere le operazioni. L’analisi del terminale elettronico merita maggiore attenzione perché con l’uso di questa tecnologia anche in Farmaè si sono rivelate alcune problematiche che riguardano il rapporto uomo-macchina. Con questo sistema alla fine della giornata lavorativa possono essere verificate nel dettaglio le singole prestazioni dei dipendenti: velocità nell’allestimento dell’ordine, ordini effettuati ed errori di quantità. Con tale strumento il magazziniere prende l’ordine e digita il codice sul terminale elettronico così che questo possa apparire in grafica e l’operatore partire alla ricerca dei prodotti. Sparato il codice a barre si ha la certezza di non poter sbagliare, in questo modo non vi sono più exchange ovvero quei pacchi all’interno dei quali non vi è la merce ordinata dal cliente, ma per errore sono stati inseriti prodotti diversi, per cui questi devono esser fatti rientrare in magazzino per poter avviare il processo di spedizione dei nuovi prodotti. L’attenzione della tesi è posta sulle criticità circa l’inserimento di un tale strumento in un sistema hgh-commitment come quello di Farmaè basato su reciprocità tra dipendenti e manager, piena fiducia nella forza lavoro, qualità dell’ambiente di lavoro, cultura e soprattutto motivazioni intrinseche, internalizzazione degli interessi organizzativi e flessibilità nell’accettare mansioni e compiti non previsti. Questo controllo per i soggetti testati finisce per essere vissuto come una sorta di “Grande Fratello” che in qualche modo può aumentare l’ansia da prestazione e/o comunque un senso di disagio più o meno elevato a seconda della formazione personale, culturale e operativa dei soggetti impegnati nell’attività monitorata. Tale strumento può incidere in maniera negativa sul clima i “famiglia felice” che contraddistingue l’azienda e quindi creare un’incoerenza nel sistema high-commitment. Nonostante la brevità dell’esperimento, condizioni di lavoro, abilità e monitoraggio sono state sollecitate dalla novità che ha suscitato diffidenza e disagio ma anche e soprattutto l’occasione per un confronto diretto e trasparente tra dirigenti e dipendenti.
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